Devo ammettere che in queste settimane ho pensato diverse volte agli “accampati” di Wall Street. Sempre con un misto di curiosita’ e dubbio.
La protesta l’ho vista nascere di persona per caso. Diverse settimane fa, camminando per New York senza una meta precisa, mi sono ritrovato all’improvviso attorniati dalla polizia e dai manifestanti. Durante quella che e’ poi stata la prima protesta/marcia degli “accampati” di Wall Street. Magari qualcuno si ricorda delle foto che avevo postato su Facebook.
Quel giorno in mezzo ai manifestanti, mi era sembrato di essere tornato in Italia. Piu’ precisamente indietro nel tempo di almeno una decina di anni, lontano anni luce da New York e dai newyorkesi. Per un attimo mi era sembrato di essere di nuovo un liceale, con tanti pseudo ideali utopici in testa e tanta voglia di saltare lezione. Ogni sabato mattina c’era una manifestazione a cui partecipare e, grazie a genitori permissivi, molto spesso ne ho preso parte. Protestando contro tutto (Sempre in modo pacifico voglio aggiungere). Senza la minima vergogna di voltare faccia e idea nell’arco di soli 7 giorni. Il fine era saltare la scuola, la manifestazione contro non-si-sa-bene-cosa solo il mezzo.
Quel giorno all’angolo tra la Houston e la Broadway, anche quei manifestanti mi sembravano tanto spaesati e finti-idealisti quanto lo ero io a 17 anni. Ovviamente pero’ con qualche anno in piu’. O in diversi casi con molti anni in piu’. Leggendo i cartelli e ascoltando i cori ho realizzato con estrema sorpesa che i manifestanti stavano protestando contro tutto. Dalla guerra, alla fame nel mondo. Dal razzismo alla pena di morte. Da Wall Street alle case farmaceutiche.. Chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Una confusione totale. E ancora piu’ confusa lo era la polizia, che diverse volte non si e’ comportata esattamente in modo corretto.
In tutte queste settimane di occupazione, ho spesso cercato informazioni circa le motivazioni degli “occupanti”. Senza in realta’ trovarne. Cio’ che non capivo, e non capisco tutt’ora, era la ragione della protesta. Non si puo’ protestare contro tutto. Come si puo’ risolvere un problema se ci si distrae davanti a mille mila problemi?! Ho speso ore e ore a cercare di capire quale fosse il messaggio che questi paladini di-non-so-bene-che-cosa volevano trasmettere al mondo. Senza pero’ trovare risposte.
In questi mesi, credo due, ho sperato che un qualcosa di costruttivo venisse fuori da questa occupazione/camping in piena New York. Nulla. Silenzio assoluto. Il moto di protesta, vorrei dire popolare ma forse e’ eccessivo, cosi’ come e’ arrivato se ne e’ andato ieri notte. Con un misto di curiosita’ e sorpresa anche qui. Perche’ Bloomberg ha deciso di farli sgomberare? Si era stancato di vederli sulla via dell’ufficio?
Appresa la notizia dello sgombero, la mia prima sensazione e’ stata di delusione. A cosa e’ servito tutto questo?! Voi potete pensare che anche le mie manifestazioni da liceale non avessero scopo, nessuna funzione. Ma questo solo per voi pero’, Sabato mattina alla prima ora avevo fisica (fisica fisica, non educazione fisica) e lo scopo delle manifestazioni era non tornare a casa dai suddetti genitori permissivi con un 3 sul libretto!!
Qualcuno sa di ragioni recondite e ben nascoste dietro questo tanto discusso camping en plain air in un parco a New York?
Di sicuro l’idea di occupare lo spazio attorno al quale ruota il capitalismo globale è stato molto attraente. Wall Street di per sé è l’icona del sistema capitalista, e immagino che riprendersi quell’angolo di città è stato un gesto dirompente. Ora che l’inverno sta arrivando probabilmente il numero di persone che vive stabilmente a Liberty Plaza diminuirà, ma penso che un nocciolo duro resisterà. Io ho la sensazione che questa esperienza durerà a lungo e che la primavera sarà in effetti un momento cruciale. Credo che la vera richiesta di Occupy Wall Street sia un’inversione di rotta del sistema capitalista. La gente in America non credo voglia liberarsi del capitalismo, ma vuole una specie di soft regime change, ossia cambiare il cuore del sistema in maniera morbida e non violenta, ci riusciranno? Forse…