Ogni città ha i suoi vizi e New York non fa eccezione; al contrario, qui si possono trovare droghe provenienti da ogni angolo del mondo, portate dalle centinaia di etnie che abitano i cinque quartieri. Ammetto candidamente di aver sviluppato almeno cinque dipendenze difficili da estirpare, a meno di non trascorrere un po’ di tempo in un centro di riabilitazione:
1) Il mango dei chioschi per strada: so che c’è anche in Italia, ma qui la vicinanza del Messico lo rende più comune ed economico. Inoltre è bellissimo trovarlo già tagliato e pronto da sgranocchiare, con la dolcezza e la piccantezza che lo contraddistingue. Quando lo compro intero, lo taglio invece come se fosse un avocado, anche se sono sicuro che non sia la tecnica giusta.
2) I bagel alla cannella e uvetta, in particolare quelli di Gourmet Garage: cerco di non mangiarli troppo spesso, anche se stamattina ne ho divorato uno con un ottimo caffè americano, sempre di GG.
3) I tappi per le orecchie, marca Calmor: tra il sottofondo costante della città e i coinquilini rumorosi, non posso più dormire senza questa invenzione, che meriterebbe di essere citata tra quella del fuoco e quella della ruota. Schützt vor Lärm!
4) Le patatine blu: non sono certo che non siano geneticamente modificati, ma, anche se lo fossero, me ne fregherei. Sono troppo buone e l’autentico gusto di patata le rende automaticamente anche salutari.
5) I brownie: ma non quelli eleganti della Magnolia Bakery, bensì quelli popolari genere “brownie bites”, che fagocito come fossero tic tac. Sono l’equivalente delle madeleine di Proust, perché mi ricordano un po’ la torta paesana.
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wow, le patatine blu!
dovrò assolutamente provarle la prima volta che vengo a NY
a Firenze se vai all’Esselunga le puoi gustare senza fare un volo transoceanico…. Ma i tappi Calmor li trovi nei negozi a NYC? Buonissimi i brownies, ma anche le doughnuts di Doughnuts Plant sono favolose (un po’ care….ma favolose)