Ce l’hanno fatta! Con una rocambolesca vittoria in zona Cesarini, i New York Giants si sono aggiudicati la 46a edizione del Super Bowl, battendo i New England Patriots per 21 a 17. In assoluto l’evento mediatico e sportivo più importante del paese, il Super Bowl incolla l’intera nazione ai televisori, come in Italia accade soltanto per le finali di Champions League e Coppa del Mondo. Per intenderci, in questa edizione la cantante di punta dell’intrattenimento di contorno era Madonna!
Nel Bel Paese questo sport non ha mai attecchito, ma G.P., un mio compaesano grande esperto, mi ha stregato una volta con questa metafora: il Football americano è il vero sport degli Stati Uniti, perché la conquista delle yarde rappresenta simbolicamente la lenta ma inesorabile conquista del West, il mito della frontiera che alberga in ogni spirito USA.
Il Super Bowl è anche lo spazio pubblicitario più ambito e caro dell’anno, per cui si conservano le grandi idee. Per questo motivo ogni pubblicità è minuziosamente giudicata e analizzata il giorno dopo. La più hot di questa edizione è stata quella di daddy.co, che ha rasentato lo scandalo per una nazione puritana come gli USA: la versione integrale si trova solo sul sito.
Tornando a New York, già da ieri sera la città è impazzita: clacson, striscioni, birra a fiumi e bandierine sono ovunque. Ma i veri festeggiamenti cominceranno martedì. Dopo aver scommesso sul risultato della partita con il sindaco di Boston, Bloomberg è pronto per partecipare alla sfilata che partirà da Battery Place alle 11, per continuare verso Chambers street; davanti al municipio consegnerà ai giocatori le chiavi della città. I biglietti sono già in vendita sul sito del comune.
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