In questi giorni tutte le facoltà universitarie di New York sono in fermento per l’inizio dell’anno accademico. Il City College ha già cominciato le lezioni, mentre la benemerita Columbia aspetta il 4 settembre, dopo il Labor Day che decreterà la fine dell’estate. Chiunque abbia frequentato l’università, in Italia o all’estero, sa che il primo periodo dell’anno è quello più frenetico, in particolare per le matricole, che si devono adattare a nuovi ritmi e nuove regole; devono poi cercare un alloggio e, se non hanno borse di studio, magari anche un lavoretto per sbarcare il lunario.
In questo senso New York non è diversa da qualsiasi altra città della terra, salvo forse per le dimensioni umane ed economiche delle facoltà. Immaginate però di essere un ragazzo o una ragazza in procinto di cominciare la vostra esperienza presso una prestigiosa università come la Columbia: la retta annuale ammonta a circa 30 000 $, a cui dovete aggiungerne quasi altrettanti per vivere a New York. A meno che i vostri genitori non siano molto ricchi, hanno probabilmente risparmiato i soldi fin dalla vostra nascita nei primi anni ’90. L’investimento economico e psicologico è di quelli che toglie il fiato e, da un certo punto di vista, non vorrei essere nei panni di uno di questi “fresh man”.
L’impegno profuso sarà ricompensato? Nel caso della Columbia quasi sicuramente sì, perché una laurea della Ivy League apre molte porte. É comunque affascinante gironzolare come un estraneo per il campus, avvertendo l’aria tesa e piena di speranze di una generazione che comincia a reclamare il suo posto nel mondo; perciò Go Lions!
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