A volte mi piace pensare che posso aiutare, anche se poco, anche se per un nanosecondo, le persone. D’altronde, sono una del segno della Bilancia: vorrei, tra le altre cose, una vita (e una dieta) equilibrata, che tutto il mondo fosse Paese, che gli esseri umani facessero l’amore non la guerra e che la gente si aiutasse vicendevolmente e in maniera disinteressata. (E sono anche una grande sostenitrice delle mezze stagioni.)
E quindi quando mi scrivete email di richiesta d’aiuto su come trasferirvi a New York, cerco sempre di rispondervi, e di farlo in maniera molto personale e mai standardizzata, a mo’ di replica dei tanti consigli che si trovano in giro per internet, dove alla fine gente autoproclamata newyorkese, che pero non ce l’ha fatta a rimanere legalmente, finisce per scoraggiare gli italiani che hanno il sogno di venire a New York.
Mi piace pensare che sono quella persona che non c’era e non c’e’ stata per me quando otto anni orsono mi trasferii in quel della Grande Mela. Allora la moda era quella di andare a Londra, forse. O forse non ho cercato bene io. Sta di fatto che una persona che scrivesse qualcosa che trasmettesse positivita’ sulla possibilita’ di trovare lavoro a New York non c’era.
Si, certo, c’erano i gruppi di italiani che organizzavano party e feste per permettere alla comunita’ di diventare piu’ solida e per fare il cosiddetto “networking” — e dove in verita’ si schieravano le due fazioni di: italiani popolo eletto per vivere a New York e italiani sfigati alla disperata ricerca di un visto. Ovviamente le due fazioni non si parlavano manco a morire. Quindi uscivi dal networking che eri uguale a prima.
Insomma, mi piace pensare che tramite iNewYork.it riesca a trasmettere ogni giorno la mia passione per la città, ma che anche riesca ad aiutarvi un pochino nella realizzazione di un sogno — che puo’ essere semplicemente visitare la città, o magari viverla e viverci.
Per questo motivo ho deciso di iniziare a scrivere di più sul tema: “lavorare a New York” e “come trovare lavoro a New York.” Un tema che vorrei approfondire in diversi modi e intraprendendo tantissime direzioni. Un tema complicato ma che vorrei, insieme a voi, sviscerare pian piano.
Un tema fatto di esperienze passate, di consigli e di persone conosciute — che ce l’hanno fatta, ma anche che non ce l’hanno fatta. Un tema che inizia con alcuni presupposti solidi, che vorrei leggeste tutti d’un fiato, e che poi mi contattiate nel caso aveste dubbi.
E i presupposti sono:
– Cerchero’ di fare del mio meglio per postare in questa sezione e su questo tema OGNI SETTIMANA. Ma siate benevoli e pazienti nel caso in cui non vi arrivasse il messaggino di notifica di un nuovo post: ho una vita lavorativa a tempo pieno (anzi pienissimo) che e’ proprio quello che mi permette di scrivere questi consigli sulle vite lavorative!
– NON SONO un’agenzia di collocamento. Questo vuol dire che non sono la soluzione ai vostri problemi. Non sarò quella che vi trova lavoro a New York. Non sarò quella a cui chiedere i contatti e gli indirizzi email. Al contrario, sarò’ quella che vi racconterà storie. Storie mie e di altri che in qualche modo possono tornarvi utili, a seconda delle somiglianze con le vostre, di storie.
– Appunto. Le VOSTRE storie. Ogni persona e diversa e ogni storia e’ differente. Difficile dunque dare consigli urbi et orbi. Ma accetto richieste. Se volete che parli o intervisti una determinata persona in un determinato settore, basta chiedere e cerchero’ di fare del mio meglio.
– Saro’ ONESTA. New York da’. New York toglie. Vivere a New York non e’ facile e non e’ per tutti. Io, personalmente, adoro la Grande Mela. Sono contenta delle mie scelte di vita e non le cambierei per nulla al mondo. Ma non aspettatevi da me smielate sviolinate in falsetto per la città delle grandi occasioni. Perché a New York ci sono anche i ratti nella metropolitana. E gli scarafaggi. E i bed bugs. Quindi no, non sono qui a vendervi un sogno.
– Lo ripeto di nuovo per sicurezza: NON SONO un’agenzia di collocamento. Non chiedetemi di trovarvi lavoro. Perché non ne sarò in grado. Chiedetemi consigli su come trovare il lavoro dei vostri sogni. Su quello posso raccontarvi l’esperienza di chi e’ in pace con se stesso e il proprio lavoro. Che potrà aiutarvi a trovare la strada.
– E in ultimo: sono una grande sostenitrice del “NON MI ACCONTENTO.” Quindi credo che se il vostro desiderio sia di venire a New York disposti a fare di tutto purché di essere a New York, allora non potrò aiutarvi. Perché sono anche una sostenitrice dell’amore. Per se’ stessi innanzitutto. E per le proprie passioni e i propri desideri. Che deve essere più’ forte dell’amore per New York.
Bene, partiamo dunque. Benvenuta alla nuova rubrica, che si chiamerà: “To Whom it May Concern: I LOVE YOU.” Nel prossimo post vi spiego perche’.
Hmm… questa iniziativa mi piace molto, aspetto di leggere le prime storie.
Bellissima iniziativa!
Grazie! Spero di non deludervi!
Ciao, mi è piaciuto moltissimo il tuo resoconto sul lavoro a New York. Sto preparando un progetto per trasferirmi e credo che potrei trovare degli spunti interessanti. Ora che ho scoperto il sito, ti seguirò molto assiduamente.
Grazie.
Claudio
Grazie mille! Abbiate pazienza, gli articoli stanno per arrivare!
molto interessante il tuo racconto,sei stata sincera e ai dato positività per chi deve affrontare un cambiamento come il tuo.
Grazie mille!
ho 65 anni come domestica vorrei andare a new york