Nella scorsa puntata della rubrica “To Whom it May Concern: I Love You” vi ho parlato dell’importanza dell’Objective nello scrivere un resume. Ora e’ il turno di analizzare la parte più importante: le esperienze lavorative. Questa sezione viene prima dell’educazione – nonostante in molti paesi europei si tenda a mettere le scuole o università frequentate perché molto prestigiose, perché in America conta molto di più il tipo di esperienza che avete. In fondo siamo nel paese che predilige la pratica alla teoria, quindi la parte sul Resumè che titola “Work Experience” sarà sicuramente quella che verrà guardata con più attenzione (ovviamente non nel caso stiate cercando di conseguire una posizione come ricercatore universitario).

Ci sono diversi scenari che si delineano:
1.Nessuna esperienza
Diciamocelo chiaramente: alcuni non avranno nessuna esperienza lavorativa perché appena usciti dalla scuola superiore o dall’università. La regola principale in questi casi è: NON MENTIRE. La tentazione di trasformare quella serata che avete passato con i bambini del vicino in “Esperienza nell’aiutare bambini fino ai 10 anni a incanalare la loro energia in attività creative e psicologicamente accrescenti” è forte – ma, per favore, resistetevi. Il consiglio è però di mettere qualsiasi carica abbiate potuto ricoprire nel corso dei vostri anni di studi in questa sezione, includendo progetti ai quali avete lavorato, che dimostrino la vostra competenza nell’ambito in cui state cercando lavoro.
Ad esempio, se volete entrare nel mondo della comunicazione e siete stati coinvolti durante le scuole superiori o l’università nella redazione del giornalino studentesco, nell’organizzazione di eventi universitari o nella cura di un progetto di volontariato, siete i benvenuti a includerlo nella vostra esperienza lavorativa. Cercate di sforzarvi e di ricordarvi a quali attività avete partecipato: c’è la possibilità che alcune iniziative a cui avete preso parte per gioco o scherzo, come ad esempio organizzare il concerto rock del gruppo del vostro migliore amico, possano valervi in ottica del raggiungimento dei vostri obiettivi di carriera.
Naturalmente, appena fuori dalla scuola superiore o dall’università, le vostre pretese potranno arrivare al massimo all’ottenimento di un periodo di stage – quindi il recruiter avrà di certo in mente la vostra situazione e non si aspetterà di trovare una lista interminabile di esperienze lavorative precedenti.
2. Nessuna esperienza rilevante
Potrebbe essere che stiate cercando di virare verso un cambio di carriera e quindi abbiate magari anche parecchie esperienze lavorative precedenti, nessuna delle quali è però rilevante per quello che volete andare a fare.
Innanzitutto sarebbe scorretto ignorare le esperienze che avete: includetele dunque nella lista e non cercate di sforzarvi per far emergere alcune connessioni tra le due carriere, se queste sono inesistenti. Al contrario, sarà importantissima la vostra cover letter, in cui spiegherete il motivo del cambio di direzione.
Anche in questo caso, ricordatevi che partite da zero, dunque, nonostante magari non abbiate più vent’anni, è bene prepararsi ad uno stage o ad un ulteriore corso universitario professionalizzante come punto di partenza.
3. Due, tre esperienze rilevanti
In questo caso state cercando di continuare nella direzione che avete già intrapreso, e volete cambiare datore di lavoro.
Questa sezione deve essere, come abbiamo già detto, impregnata di quelle parole chiave che l’annuncio esibiva. Oltre al nome dei datori di lavoro, posizionati in ordine cronologico inverso (dalla più recente alla più lontana), e al titolo ricoperto, viene data la possibilità di descrivere le proprie mansioni presso la ditta. Ora, tutti sappiamo quante miriadi di compiti ci vengono dati durante la nostra permanenza (soprattutto se prolungata) in una compagnia. Quello che vi si richiede, di nuovo, è la rilevanza: se state cercando una posizione come Marketing Manager, ad esempio, poco importerà che tra le vostre mansioni c’era “Portare a termine alcuni compiti amministrativi” (cosa, peraltro, abbastanza ovvia) – sarà di gran lunga migliore l’opzione di inserire invece una frase che includa le vostre relazioni con gli influencers o la vostra capacità di gestire un budget.
Se possibile, inserite numeri e statistiche che facciano capire il vostro grado di responsabilità. Agli americani in particolare piace molto la misurabilità delle esperienze, quindi dire che maneggiate un giro d’affari di un milione di dollari o gestite da soli un cliente da 500 mila dollari vi metterà subito in una posizione privilegiata. Ugualmente, cercate di numericizzare i risultati ottenuti per la compagnia o i clienti per i quali lavorate: numero di negozi aperti o giri di vendite, piuttosto che numero di articoli scritti o di premi e riconoscimenti ricevuti.
4. Più di tre esperienze rilevanti
In questo caso avrete probabilmente più di dieci anni di esperienza, e dunque siete autorizzati a far scivolare i vostri contenuti nella seconda pagina. Inoltre, se avete più di dieci anni di esperienza sarete anche probabilmente conosciuti nel vostro ambito, o per lo meno “Googolabili”. Per questo, il Resumè per voi è quasi un supplemento alle attività di Networking, molto più utili per la ricerca di lavoro.
State attenti però al problema della “overqualificazione”, ovvero all’essere troppo qualificati per un lavoro che potrebbe includere mansioni di più basso livello. In quel caso il consiglio è quello di scrivere chiaramente nella Cover Letter il perché stiate mandando la vostra candidatura, nonostante sappiate che la persona che stanno cercando debba avere anche solo la metà degli anni di esperienza che avete voi. Di solito la sincerità e la passione sono premiate.
Per oggi e’ tutto! Nel prossimo articolo mi soffermerò sull’ultima parte del Resume, la parte che riguarda gli studi. Nel frattempo, nel caso abbiate domande sul trovare lavoro a New York, non esitate a contattarmi (cristina@inewyork.it.)
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