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Thanksgiving a New York: Per Cosa Siamo Grati?

24 Novembre 2010 di Cristina 8 commenti

Oggi, 24 Novembre 2010, a me sembra un po’ la vigilia di Natale.

“No, sei sfasata di un mese”, mi farete notare voi. Si, probabile — anche se l’atmosfera che si respira e’ proprio uguale a quella del 24 Dicembre sera.

Per gli americani infatti, anche domani e’ festa — il giorno del Ringraziamento — e, per dirla tutta, domani e’ forse la celebrazione piu’ sentita in tutti e 50 gli stati, dato che l’ultimo giovedi di Novembre e’ il giorno in cui si rende grazie indipendentemente dalla razza e dalla religione a cui si appartiene: si rende grazie in maniera trasversale. Perche’ in fondo tutti hanno qualcuno o qualcosa per cui essere grati.

E dunque, in questa serata fine autunnale, in cui a farla da padrone sono le risate gioiose, la spensieratezza, e le canzoni di Natale (si, lo so, e’  Thanksgiving, ma il Natale ormai sta diventando una festa commerciale troppo grossa, e si sta inglobando anche i tacchini!!!), voglio condividere le mie note del discorsetto che faro’ domani a cena, davanti ad un succulento tacchino, tenendo la mano dei miei vicini commensali, tutti in piedi intorno al tavolo per l’occasione.

– Innanzitutto volevo rendere grazie alla mia capa. “Si, si, la solita leccaculo”, direte voi. E invece questa volta e’ un grazie sincero, perche’ se non avesse accettato di prestarci il suo mega appartamento nell’Upper West Side per ospitare me e i miei (mille mila) amici, in cambio di fare da dog-sitter al cane piu’ pazzo del mondo…altro che tacchino: sarebbe stato un Thanksgiving a suon di chicken nuggets da McDonald’s.
– In secondo luogo vorrei anche ringraziare chi ha permesso a me e agli altri componenti del mio ufficio di donare un giorno al volontariato (ieri), per aiutare a distribuire tutto il necessario per una cena di Thanksgiving a piu’ di 8.000 famiglie disagiate in New York City. L’associazione per cui abbiamo fatto volontariato, FeedingNYC, mi ha permesso di vivere uno dei momenti piu’ toccanti della mia vita: consegnare gli scatoloni con il cibo in quattro rifugi per famiglie disagiate e senza tetto a Brooklyn. Uscire dal nostro mondo dorato fatto di marketing e pubbliche relazioni ed entrare a contatto con persone che non sanno nemmeno come e se riusciranno ad arrivare alla fine della giornata senza morire (letteralmente) di fame, e’ stata un’esperienza molto forte. Certo, direte voi, molti fanno volontariato proprio per questa sensazione egoistica di benessere derivante dall’aiuto semi-disinteressato verso il prossimo. Eppure, arrivare sul luogo, sentire la voce spargersi per il vicinato, assistere alla formazione di una coda sempre piu’ lunga e ordinatissima di persone dagli occhi stanchi e le mani ruvide in attesa di ricevere un tacchino, e’ veramente un qualcosa di impagabile, e ti fa davvero realizzare che il tuo discorso “Oggi sono grato per…” dovrebbe andare un poco oltre il solito “Famiglia, Tacchino e zia Amelia che mi ha regalato l’iPhone”
– Terminato il momento melanconico, ammetto di essere anche grata per l’Aulin — perche’ dopo aver sollevato 500 tacchini da 30 kili l’uno, col cavolo che stamattina riuscivo ad uscire dal letto e andare a lavorare senza l’aiuto della polverina bianca al sapore d’arancia.
– Come nota a pie’ pagina, sono anche grata per New York. Per tutto quello che e’ e che rappresenta nella mia vita.
– Ma rendo anche grazie per tutto cio’ che non e’ New York, e per il mio piccolo focolare brianzolo che tra esattamente un mese rivedro’.
– Sono anche grata di avere la fortuna di poter essere grata — e con questo ho incluso piu’ o meno tutte le cose per cui sono grata nella mia vita.
– E in ultimo, sono grata per il tacchino che ho comprato poco meno di un’ora fa, dopo vari minuti di palpeggiamento petti. Anzi, vi diro’ di piu’: domani ci sforzeremo di scrivere post e aggiornamenti Facebook-Twitter LIVE, in diretta dalla casa della mia capa (sperando di non bruciarle la casa, perche’ altrimenti ho come la sensazione che verro’ licenziata in tronco!), e nel mezzo della preparazione del tacchino, cosi anche voi potrete essere grati con noi e vivere uno dei momenti piu’ importanti della cultura americana: la preparazione e cottura del pennuto che, secondo me, proprio domani tanto grato non sara’.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. gaaa

    24 Novembre 2010 alle 22:51

    ..and i am thankfull for you guys!!! :))
    XOXOXO
    G

  2. Paolo

    25 Novembre 2010 alle 09:08

    Bravi, godetevi questo Thanksgiving americano!

  3. Renato

    25 Novembre 2010 alle 09:19

    Sono grato di non essere nato tacchino

  4. Twister

    25 Novembre 2010 alle 09:40

    Io sono grata di un sacco di cose….tra le tante sono grata a voi che ogni giorno mi regalate un pezzo di NY e mi fate conoscere la cultura americana che non è solo quella che si vede nei film.
    Giusto per curiosità….che lavoro fai?

  5. giglio

    25 Novembre 2010 alle 13:17

    essere riconoscenti dei benefici ottenuti e’ prerogativa delle persone sagge. La fortuna che ci e’ toccata non sempre viene riconosciuta ma spesso tendiamo a evidenziare quella degli altri. Comunque….enjoy your meal!!! and…come what may.

  6. Iki86

    25 Novembre 2010 alle 13:22

    e un grazie a inewyork.it non lo vogliamo fare?? ma lo facciamo noi a voi il ringraziamento, per quanto siete sempre utili, gentili, e esaudienti…
    Ci fate sentire un pò a new york anche a noi che stiamo risparmiando mese per mese per venirci qualche giorno.
    E ora mangiatevi sto tacchino alla faccia nostra!!!! auguriii

  7. iNewYork.it

    28 Novembre 2010 alle 23:58

    Grazie mille a tutti per i commenti!!! @Twister Uno di noi lavora in una agenzia di Pubbliche Relazioni e l’altro e’ un dottorando in medicina molecolare 🙂

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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