Cari lettori, prosegue oggi il diario di bordo de La Bottega, la compagnia teatrale italiana che portera’ un pezzo di italianita’ a New York. Ci stiamo appassionando sempre di piu’ alle loro avventure e alle storie delle persone che porteranno in scena la nostra cultura nella Grande Mela! Oggi, Carlotta, una delle attrici, si presenta.
Mi chiamo Carlotta, ho ventitré anni, e confesso: da grande, voglio fare l’attrice. Quando faccio questa rivelazione scioccante, mi viene spesso chiesto: ma come ti e’ venuto in mente? Quando hai deciso che volevi davvero recitare? Io, veramente, non so mai cosa rispondere, perché non ricordo un tempo in cui non volevo farlo. Non crediate però che non abbia fatto del mio meglio per combattere questa scomoda tentazione. Le ho provate tutte: dopo il liceo, mi sono iscritta all’università e mi sono laureata in Storia a Londra. Appena laureata mi sono ritrovata misteriosamente a lavorare, sempre a Londra, per un’enorme agenzia pubblicitaria. E ci sono anche rimasta quasi due anni… ma ogni giorno che passava mi rendevo conto sempre più chiaramente che la mia strada era un’altra.
E così, un bel giorno di maggio nel 2010, mi sono finalmente decisa a cambiare vita: a lasciare il lavoro, a lasciare Londra, dove abitavo da quasi 6 anni, a fare le valigie, e partire per la Grande Mela. Per mia fortuna, da quando avevo forse 12 anni, non ho mai smesso di studiare recitazione. Prima a scuola in Italia, poi a scuola in Francia – ero la classica ragazzina (irritante) che doveva assolutamente avere la parte principale in tutte le recite e i musical scolastici – e poi in corsi sempre più impegnativi a Roma, di canto, danza e recitazione, ed infine corsi serali e workshop nei fine settimana quando lavoravo in Inghilterra. Tutte queste ore di studio, oltre ad insegnarmi molte cose e aiutarmi a capire che la mia passione era senza dubbio questa, mi hanno permesso, una volta deciso di dedicarmi completamente alla recitazione, di essere ammessa all’American Academy of Dramatic Arts a New York.
L’AADA e’ l’istituto Drammatico più ‘antico’ degli Stati Uniti: tra i suoi studenti ha contato artisti come Grace Kelly, Robert Redford, Danny de Vito… e più di recente Kim Cattrall (Samantha di Sex and the City) e Paul Rudd (I love You, Man e moltissime altre commedie!) Date un’occhiata al sito dell’Academy, se sentite anche voi questa vocazione: www.aada.org – fanno audizioni in giro per il mondo per i loro corsi di due anni.
E così, da sei mesi sono qui a New York. E nonostante il mio corso a tempo pieno sia piuttosto intenso e mi tenga estremamente occupata, quando con Paola, Stella e Fabio abbiamo iniziato a discutere di una compagnia teatrale tutta italiana e tutta nostra, non ho saputo resistere. Credo fermamente nella missione che ci siamo prefissati con La Bottega: di promuovere la nostra cultura, di produrre opere contemporanee italiane – in italiano – che raccontino scorci d’Italia sia a italiani ‘espatriati’, che a stranieri, qui a 5000 miglia di distanza da casa. Al momento, ci stiamo impegnando a preparare il nostro primo spettacolo: “Le mattine dieci alle quattro,” di Luca De Bei, e dal mio punto di vista di attrice é un’esperienza fantastica.
E’ la prima volta, in molti anni, che lavoro su una parte in italiano, e la parte femminile in questo testo é davvero affascinante, allo stesso tempo molto ‘accessibile’ ed estremamente complessa. Ciranda, questo é il nome della ragazza romana che seguiamo nell’opera, non rivela facilmente se stessa, ma attraverso la sua relazione con gli altri due personaggi – William e Stefan – inizia a raccontare e a svelare i suoi sogni, le sue preoccupazioni, la sua realtà. E’ davvero una gioia per me lavorare su questo personaggio, e su tutto lo spettacolo – e spero vivamente che chi di voi si troverà nella Grande Mela a Luglio si unira’ a noi per celebrare l’Italia in tutta la sua bellezza e complessita’.
La nostra produttrice Paola, nell’ultimo articolo, vi ha lasciato con una bellissima citazione su New York che rispecchia i sogni e desideri de La Bottega. E mi ha fatto tornare in mente che tra le centinaia di canzoni, poesie, film che questa città ha ispirato, i versi che più mi hanno sempre affascinato, le parole che mi sembra di aver avuto in testa fin da bambina, sono quelle del ritornello della famosissima hit cantata da Liza Minnelli, tratta dal film New York, New York: “If I can make it there, I’ll make it anywhere – it’s up to you, New York, New York.”
Foto: www.benedettabrentan.com
In bocca al lupo!!! esperienza bellissima che sarebbe bello godersi!!!