Ciao Stefano, ci puoi descrivere il tuo racconto “Celtic Stones — La rinascita dei druidi“?
“Celtic Stones” è, o vuole essere, semplicemente una storia, una leggenda, un po’ come quelle che si raccontavano molti anni fa attorno al fuoco. La differenza tra “Celtic Stones” e una fiaba dei fratelli Grimm o di Yeats, a parte la lunghezza, consiste nell’ambientazione, dal momento che il racconto si svolge quasi interamente ai giorni nostri, é attualizzato. La trama di base è data da una serie di misteriosi e macabri delitti sui quali il protagonista del racconto, Josh Donnelly, si trova, suo malgrado, costretto ad indagare. Attorno a questa sorta di giallo, si aggiungeranno, via via, nel prosieguo della narrazione, elementi e personaggi fantastici, ispirati alle antiche leggende e tradizioni irlandesi.
Non si tratta, però, di un racconto fantasy, quali possono essere le opere di Tolkien, ad esempio. Non ho costruito, e non avevo l’intenzione di farlo, un mondo fantastico ed irreale. Ho cercato, piuttosto, di mescolare creature ed elementi fantastici e soprannaturali con la vita quotidiana, con il mondo moderno che sperimentiamo tutti i giorni. Ho cercato di rendere l’idea che, forse, mentre costeggiamo un fiume o attraversiamo un prato, fate e folletti, non visti, potrebbero essere lì, ad osservarci, ad aiutarci o ad ostacolarci.
Non molto tempo fa, diciamo all’incirca sessanta o settant’anni fa, gli abitanti di villaggi e campagne erano veramente convinti che creature soprannaturali, angeliche o demoniache, fatate o dannate, giocassero un ruolo di primaria importanza nella loro vita. Le storie che i vecchi tramandavano ai giovani, nelle sere trascorse attorno ad un falò o nei pressi di un camino, non erano semplici racconti di fantasia, ma vere e proprie credenze popolari, facevano paura perché erano percepite come vere. Questo è accaduto in ogni parte del mondo, in Irlanda con creature quali la banshee ed il leprechaun così come in Italia, con la stria o il munaciello partenopeo.
Inizialmente tramandati oralmente, questi racconti popolari sono stati raccolti e classificati da numerosi letterati e studiosi, tra cui i ben noti fratelli Grimm, per quanto riguarda le leggende della Foresta Nera, o il grande poeta William Butler Yeats per le storie irlandesi. In Italia, ad occuparsi, tra l’altro, di fiabe e leggende è stato l’illustre Italo Calvino.
Attraverso “Celtic Stones”, ho cercato di ricreare quest’affascinante atmosfera, tanto lontana dal mondo di oggi, così informatizzato e concretamente tecnologico. La speranza é di aver raggiunto, almeno in parte, l’obiettivo.
Grazie mille Stefano per il tuo tempo, e a voi fan di iNY.it buona lettura di “Celtic Stones — La rinascita dei druidi!
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