Dovete sapere che a New York i numeri di telefono si riciclano. E non so esattamente bene perche, ma tutti i miei numeri di telefono cellulare finora posseduti (vabe, solo due in sette anni) erano rincarnazioni viventi di defunti numeri di persone cinesi. Il problema e’ che, sara’ il buddismo, sara’ magia, i miei numeri di telefono sembrano sempre avere una sorta di connessione profonda con la vita precedente, e quindi mi arrivano spesso delle chiamate dall’aldila’ per Sandra (o qualcosa tipo Sannn-dlaaa) e Johnny. Tutto ovviamente in cinese mandarino stretto, crescendo incazzante, dato che non sembrano ne capire il mio “I don’t speak Chinese” ne’ il mio “bu zhongwen” (frase in cui, da notare, uso il 70% della mia conoscenza della lingua cinese, e probabilmente pure male.)
Insomma, il punto di questo post e’ che: a New York il telefono suona ogni tre secondi, solo che quando non cercano Sannn-dlaa o Johnny, di solito mi vogliono vendere, nell’ordine: un nuovo telefono, una macchina, un computer, un’enciclopedia, una nuova carta di credito, una nuova linea internet.
Ah, a volte vinco anche le crociere. Te lo annunciano con un boato di nave che ti stordisce i neuroni, seguito da “E’ il vostro capitano che vi parla” — che voi vi trasformate in un menchenonsidica in un poeta creativo moderno, e create fior fior di rime baciate e alternate, tutte a tema beeeeeeep. Specialmente perche la chiamata ti arriva puntualmente alle 7 di mattina che tu ti svegli di soprassalto manco abitassi di fianco a una caserma dei pompieri, non ti rendi conto che e’ gia’ mattino, corri giu dal letto, ti rototrasli-catapulti dall’altra parte della stanza trascinando con te lenzuola-coperte-gatto-cuscino perche “oddio-chi-puo-essere-a-quest-ora-in-piena-notte-deve-essere-successo-qualcosa” e ti prepari a uno di quegli annunci da fine del mondo.
Diciamo che se lavorassi in un ristorante che prende ordinazioni telefoniche mi prenderebbe una crisi di isterismo.Tra i markettari, gli spiriti buoni cinesi e gli scherzi telefonici si salvi chi puo!
Tutto questo per dire che in fondo in fondo quando chiamo voi, la mia pizzeria preferita, che si chiama “La Villa” per ordinare una pizza d’asporto e al sentire che la pizza e’ per “Villa” e in tutta risposta mi riattaccate in faccia, un po’ vi capisco. Vi giuro. Anche quando mi riattaccate la seconda volta in faccia perche richiamo per spiegarvi che Villa, oltre ad essere il nome del vostro ristorante e’ anche il mio cognome. Vi capisco.
Pero dopo un po’ capitela che non c’avete il diritto di copyright sul nome del ristorante, e portatemela ‘sta pizza — che nella lista di “cose che odio” sopra alle chiamate per Sann-dlaa, Johnny e quelle del capitano ci state voi, e il fatto che devo uscire di casa e venire a ordinarvi una pizza di persona — pagando in contanti, per paura che mi rifiutiate pure la carta di credito!
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