Dopo quattro anni sono arrivata a scoprire l’arcano: ora so perche’ New York e’ una citta’ che funge sul sistema nervoso di chiunque come una terribile droga eccitante. Si, credo di aver capito il perche’ tutti vogliono venire nella Grande Mela. E anche perche’ nessuno la voglia lasciare dopo averla addentata.
New York e’ la capitale del mondo. E questo gia’ lo sapevamo. Aggiungiamo pero’ una precisazone: New York e’ caput mundi perche’ a New York si possono visitare piu’ citta’ ed esperire piu’ culture senza doversi muovere con l’aereo — addirittura a volte spostandosi solo a piedi!
Ad esempio, se sono a New York e mi viene una voglia irrefrenabile di bermi una Guinness come si deve, vado a Sunnyside. Se potessi ucciderei per una pizza all’italiana? Non c’e’ problema — si va da Luzzo, o Motorino, o Keste’. Voglio vivere una nuova esperienza e conoscere culture asiatiche? Ho solo l’imbarazzo della scelta tra Korea Town, Chinatown o Little Japan.
Detto questo, potete immaginare quale fosse il mio stato d’animo settimana scorsa, quando, dopo aver sentito una canzone che mi ha fatto ricordare il mio ultimo viaggio a Parigi — citta’ che adoro con tutta me stessa, dopo New York — mi e’ venuta una voglia irrefrenabile di mangiarmi un macaron come si deve in uno di quei barettini minuscoli sul lungo Senna, in una serata primaverile mentre il sole cala su una delle citta’ piu’ romantiche del mondo.
Be’, e’ il caso di dirlo: meno male che sono a New York.
Con l’aiuto di Yelp, ho trovato giusto quello che mi serviva: La Maison du Macaron, una pasticceria specializzata in macarons francesi, che a detta di molti e’ la piu’ buona non solo della citta’, ma del mondo (sti americani, sempre i soliti esagerati… :))
Appena entrata, il profumo di dolci e’ stato inebriante, e se fate parte di quella schiera di persone a cui anche dopo il pranzo natalizio, al sentire odore di dessert vi si apre come per magia il famoso secondo stomaco, rimarrete estasiati da cio’ che si presentera’ ai vostri occhi. Proprio appena varcata la soglia infatti, sulla sinistra, troverete la teca di vetro che fa bella mostra di tutti i gusti di macaron che la casa offre (tra cui consigliamo vivamente lo champagne, il caramello e il pistacchio).
Piu’ avanti si apre il baretto vero e proprio, con tavoli e sedie tutti scombinati, che donano all’ambiente quell’aria sofisticata da caffe’ parigino degli anni ’30. Complice la carta da parati color carta da zucchero, con rifiniture floreali, e una fotografia in bianco e nero della Tour Eiffel, vi sentirete trasportare dentro un vortice magico fatto di libri ingialliti, fumo di pipa e canzoni danzate sulle sponde del fiume Senna.
Con qualche strascico di accento francese appena sussurrato, un paio di cappellini e sciarpe portati con molta nonchalance e reminescenti del vecchio continente, e un’atmosfera di totale rilassatezza, La Maison Du Macaron saziera’ al 100% la vostra voglia di caffe’ letterario inizi del 900 — e vi evitera’ di sicuro uno shock ipoglicemico.
Nel caso i macaron proprio non vi andassero, provate il croissant alle mandorle: una vera e pura goduria.
E’ proprio vero!!! e secondo me New York è così perchè deve poter riportare a casa anche solo con il pensiero chi la abita, è una città completa… per questo è perfetta!!!!