Magari vivi all’estero da un po’. Magari in America. Magari a New York.
Inoltre, magari, nonostante tu viva all’estero, hai ancora voglia di essere italiano — perche’ tanto hai scoperto che la tua italianita’ e’ un po’ come le mentine gommose che, proprio verso la fine, ti si appiccicano sull’ultimo molare destro: per quanto ti sforzi di smuoverle con la lingua, non si staccano.
Aggiungiamo anche che hai pure un sito web che si chiama “italianizzare New York”.
Beh, direte voi: non ci sono dubbi. Si tratta di un compatriota DOC.
Eppure, ogni tanto succedono alcuni fatti inspiegabili che vivendo all’estero ti fanno pensare che la tua italianita’ un poco si stia diluendo. Per evitare che questo succeda, cari lettori, abbiamo stilato una lista di “campanelli d’allarme” che delineano un’italianita’ barcollante e a rischio.
Sai che la tua italianita’ si sta diluendo quando:
1. …allunghi il caffe’ americano, perche’ a volte e’ troppo forte e poi ti fa male lo stomaco.
2. …desideri ardentemente una tazza di cappuccino alle due di pomeriggio, dopo aver fatto la maestrina con tutti i tuoi colleghi americani dicendo che “il cappuccino si beve solo a colazione, trogloditi!”
3. …assecondi la tua voglia di cappuccino alle due di pomeriggio di nascosto dai tuoi colleghi americani.
4. …i tuoi amici ti prendono in giro perche’ quando dici “OK” sembri proprio uno Yankee.
5. …gli stessi amici ti prendono in giro perche’ ogni due parole italiane ne metti una inglese.
6. … ti inventi parole italiane che sono invece degli aglicismi, e in verita’ in italiano non esistono.
7. …ti rifiuti di credere di aver inventato una parola in italiano e neghi anche davanti all’evidenza del dizionario.
8. …inizi a chiedere “Come si dice in italiano?”
9. …il sabato sera passa dall’essere “Pizza e cinema” all’essere “Burrito e Cinema”
10. …chissa’ poi cosa ci sara’ di diverso tra gli spaghetti e i noodles.
11. …non ti accorgi che il punto 10. e’ seriamente una bestemmia.
12. …riesci a parlare tenendo le braccia ferme lungo i fianchi, per non far trasparire le emozioni.
13. …ordinando al ristorante dici “bruscettei”
14. … e il cameriere ti capisce.
15. …il tuo sarcasmo lascia spazio al troppo entusiasmo.
16. …in fondo non ti sarebbe dispiaciuto fare la Cheerleader a scuola.
17. …la gente ti ferma per strada chiedendoti da che parte andare.
18. …inizi a pensare al tuo costume di Halloween ad Agosto.
19. …e alla cena di Thanksgiving a inizio Ottobre.
20. …inizi a stilare una lista per renderti conto di quanto la tua italianita’ si stia diluendo.
Bene, cari lettori, se vi trovate all’estero e vi siete ritrovati almeno in uno dei punti qui sopra, c’e’ solo una e una cosa sola da fare: comprare un biglietto aereo il prima possibile, tornare nel Bel Paese, e bervi una bella tazzina (INA) di caffe’ italiano, mentre la dolce vita attorno a voi si dispiega al rallentatore con un sottofondo musicale color seppia, come nella pubblicita’ della Coppa del Nonno.
Portatevi anche del Malox, nel caso. Per il bruciore di stomaco.
Ti capisco anche se non vivo all’estero, ma in italia. Sto già comprando il necessario per il thanksgiving, e sto girando per tutta la città per reperire i prodotti americani che in italia non sono ovunque. La mia casa, e parlo delle abitudini non solo alimentari, quindi “usi e costumi”, è per metà italiana e per metà americana. E ho comprato pure una macchina da caffè americano e nella credenza ho peanut butter accanto alla nutella, cosicchè vivono due anime nella mia casa che si incontrano/scontrano: caffè in tazzina vs coffee americano, peanut butter vs. nutella…ma dove andrò a finire?
Dovresti anche stilare la lista:
“cose che ti fanno capire che è arrivato il momento di preparare le valigie e comprare un biglietto di sola andata per NY”…
visto che pur vivendo in Italia, mi ritrovo già in alcune delle voci della lista… 😛
Ho letto e sorriso…
Vi “conosco” da poco, ma vi voglio bene.
Solo perché voi siete in pianta stabile a New York, forse…
d.
P.S.: ora che ci penso potrebbe essere il 21° punto: “Vi accorgete di voler abbracciare un/a qualunque italiano/a sconosciuto/a solo perché vive a New York…”
ahahahah, fantastico!
Concordo pienamente, tranne naturalmente che coi punti:
4. (vivo in Scozia da 3 anni) percio’ dico “Aye” invece di “yes”
9. fish&chips o serata messicana o thai
16. avrei voluto imparare a suonare la cornamusa
19. conto alla rovescia per Burns’ night a gennaio, per abbuffarmi di haggis
il resto UGUALE, e ora scusatemi ma esco per un cappuccino (sono quasi le 16:00)
😛
jajajajajajaj
Purtroppo mi sono ritrovata in piu’ di un punto. Vivo a New York, e cerco di mantenere la mia italianita”. E’ uno sforzo titanico!!!
Punti 2, 6, 7, 8, 12, 17 presenti. Sto messo male? No dai 😛
e pensare che c’è anche al contrario, chi vuole ritrovarsi in quei punti!!!!!
Ahahahhahah meraviglioso!!!! 😀
Sto a NY da poco più di un mese, ma mi ritrovo già in un paio di punti… non che mi dispiaccia però, anzi! 😀
….molto divertente, ma secondo me non perderete mai la vostra italianità. Non credo che sia qualcosa che si possa “perdere”, anzi ti dico pure che la rinforzerete. L’americano è un crogiolo di razze e culture, se sono come sono, lo devono alle persone di tutto il mondo che si, sono arrivati li per far fortuna, ma che hanno portato ognuno una bella valigia piena di cultura e tradizioni dei paesi di origine, e siccome voi venite da un paese che, modestamente, non è secondo a nessuno in questi due “aspetti”, la vedo dura che perdiate quello che l’americano tipo ama moltissimo di noi, e ditemi se sbaglio, perchè grazie al cielo, si sta perdendo questa immagine “pizza, mafia e mandolino”.
E poi tranquilli, se vi azzardate a ordinare le BRUSCHETTE in quel modo osceno (per non parlare della differenza tra noodles e gli spaghetti), in mia presenza, non mancherò di riportarvi sulla retta via!!
Ad ogni modo, se avete stilato questa lista, è proprio perchè siete perfettamente consapevoli dei sintomi e da queste parti si dice ancora “prevenire e meglio che curare”.
Ok, mandate sto benedetto indirizzo di NYC che cominciamo a spedire Pan di Stelle( a proposito è uscita pure la merendina quì oltre ai biscotti, cereali e torta), prosciutto di Parma DOP(che sono ancora commosso dalla storia che raccontasti, e ora ogni volta che vado a comprare il prosciutto, mi appare l’immagine di Cristina che fa la fila per un panino che costa quanto un lingotto d’oro e dove il garzone non ha la più pallida idea di cosa sia la bresaola), una versione speciale autografata e con dedica dell’Italiano di Toto Cutugno, e poi vediamo se avete ancora il coraggio di prendere i cappuccini alle 16.00 del pomeriggio, o come segnano da quelle parti alle 4.00 pm….
🙂 🙂 🙂
Evvero, tutto vero!! Anche se nel cuore restiamo Italiani..
Forse perchè un pò ci vergognamo di farci scoprire che non siamo del posto, spigliati e indifferenti. Ma è bello poi scoprire che siamo sempre noi stessi, ITALIANI!
posso aggiungere 21) quando inizi a misurare gli spostamenti a blocks o a tempo
..e quando misuri in inches o yards o feet e hai davvero capito quanto e’il rapporto con cm e metri..( io dopo 10 anni in USA ancora non ho raggiunto questo punto)
@Cristina Nemmeno io!!!! Haha