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Ristoranti a New York city

5 Marzo 2009 di Cristina Lascia un commento

In due parole: lavorare a New York è impossibile. Ovviamente scherziamo, anche se in questa frase c’è un fondo di verità: lavorare a New York (in maniera legale e non clandestina) è molto difficile, soprattutto in un’epoca economica come quella che stiamo vivendo.

Indipendentemente dal lavoro che vogliate svolgere, per lavorare negli Stati Uniti dovete avere un visto H1B, che viene erogato due volte l’anno ad una certa quantità di persone che hanno alle loro spalle un’azienda che li appoggia sia economicamente (le spese legali per ottenere questo tipo di visto si aggirano attorno ai $4,000-$5,000), che moralmente – l’azienda dovrà presentare delle motivazioni ultra valide riguardo al perché preferisca assumere voi anziché un vostro pari americano. Solitamente inoltre, sono molto poche le aziende che hanno esperienza con questo tipo di visti: per la maggior parte sono le grandi multinazionali che non sono quasi mai propense a sponsorizzare entry-level o junior.

Un’alternativa all’H1B è quella di vincere alla lotteria della Green Card (più facile a dirsi che a farsi) o sposare un americano/a – ci teniamo a sottolineare che siamo a favore dei matrimoni dettati dall’amore, non a quelli di visto.
In entrambi i casi potrete lavorare ovunque e per chiunque.

Dipendendo dal campo in cui lavorate ci sono altri tipi di visti molto più semplici da ottenere, come i visti I, E o R, per gli atleti, attori, i giornalisti o missionari in viaggio di lavoro, o per chi vuole aprire una attività negli Stati Uniti. Relativamente semplice da ottenere è anche il visto L, per i trasferimenti intra-aziendali da paese a paese (unici requisiti: che la filiale americana abbia bisogno di qualcuno e che quel qualcuno siate voi, congiuntamente alla condizione di aver lavorato per almeno un anno nella filiale italiana della ditta).

Qualche suggerimento…

Il campo accademico è relativamente semplice, soprattutto se scientifico, dato che sono molto pochi gli americani che intraprendono quella strada. Vi consigliamo di mettervi in contatto con il Dean (Preside) del dipartimento che vi interessa ed esplorare le opportunità attraverso un colloquio conoscitivo. Naturalmente questo vale se siete già abbastanza affermati nel campo accademico italiano, altrimenti la soluzione migliore è quella di passare attraverso Master e Dottorati. Per i medici invece le speranze sono poche o nulle: per essere abilitati dovrete ridare molti esami e rivivere i vostri anni di tirocinio.

Le ditte italiane sono moltissime e, sebbene preferiscano assumere qualcuno di già conosciuto, sono propense a sponsorizzare visti dato che, in genere e dipendendo dal tipo di ditta, possono assumere una determinata quantità di italiani ogni determinato numero di americani, grazie ad un trattato con il governo USA.

Se preferite una ditta americana, la vostra migliore chance di ottenere un lavoro è quella di iniziare come stagisti (vedi sezione iStage) e dimostrare quanto valete.

Se invece state cercando un qualsiasi lavoretto per vivere il vostro sogno americano, scordatevi le scuole di lingue (richiedono un visto lavorativo a priori e non vi sponsorizzano), mentre vanno forti gli aiuti camerieri nei ristoranti, anche se in questo caso molto spesso si sfora l’illegalità — il che non è mai un bene, soprattutto in un paese come gli Stati Uniti.

Molto in voga sono invece gli impieghi di Ragazze alla Pari, tramite scambi gestiti da agenzie affidabili che si occupano di trovarvi una famiglia, procurarvi un visto e a volte addirittura pagarvi i biglietti aerei.

Un altro modo per trovare lavoro è quello di crearvi una cultura e un modo di pensare americano prima, ovvero attraverso un Master o un più proficuo (e costoso) MBA. Dopo la laurea avrete un anno per cercare lavoro negli Stati Uniti – che dire, a ragione il Paese non vuole perdere gli individui nella cui formazione ha messo così tanti sforzi.

Difficile si, ma non impossibile. Il sogno americano richiede pazienza e tenacia. E con una buona dose di Networking, lo sport nazionale americano che consiste nel creare relazioni con chiunque possa sembrare interessante per un’avanzata verso il successo, vedrete che i risultati arriveranno.

A proposito di Networking, gli americani hanno un’associazione o un’organizzazione per qualunque cosa (e quando diciamo qualunque, intendiamo anche le associazioni per la salvaguardia dei piccioni abbandonati). Cercate le associazioni che appartengono al vostro ordine professionale e iscrivetevi alle loro newsletter e gruppi LinkedIn per partecipare ai loro utilissimi networking events.

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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