Probabilmente vi ho gia’ parlato della pizzeria Keste, nel West Village. Ottima pizza, con una coda chilometrica ogni volta che ci devo andare.
L’altro giorno, anziche fare la fila e rosicare da fuori con la faccia appiccicata al vetro cercando di fare pressione psicologica su quelli che si stavano comodamente mangiando la loro pizza all’interno del locale, ho deciso di attraversare la strada e andare alla Risotteria. Si, avete capito bene, c’e’ un locale a New York che fa solo risotti. Un Risotto Bar.
Sara’ una manna dal cielo! Ho pensato. Un posto dove fanno SOLO risotti! Si, perche tutti pensano che la pasta sia il piatto nazionale italiano, ma molto ignorano che al Nord tra un bel piatto di pasta e un bel piatto di risotto (magari alla milanese, no no, magari ai funghi, no no, facciamo al tartufo e non ne parliamo piu!) i piu’ sceglierebbero probabilmente il risotto.
Ebbene si, al nord non abbiamo solo la nebbia. C’abbiamo anche le risaie. Che poi nebbiolina sulle risaie e’ proprio un quadretto artistico che descrive al meglio il Nord d’Italia — l’aria umida delle valli del Mincio, le infinite piantiagioni acquose del basso pavese, che quasi vedi ancora le mondine con la loro schiena ricurva piegate a raccogliere i chicchi…
Ma come al solito sto digressando.
Dunque, ero li, felice e pimpante di essere entrata nel mio risotto bar, quando tutte le mie speranze, la nebbia sulle risaie all’alba, le mondine e l’atmosfera magica si sono infrante contro un piatto di risotto che non vi sto nemmeno a descrivere — vi metto la foto, cosi vi si infrangono un po’ i sogni anche a voi.
Il risotto ai funghi era abbastanza pessimo. Quello allo zafferano e asparagi avrebbe potuto salvarsi, se non fosse che non riuscivo a capire come fosse possibile che i nostri piatti fossero stati pronti in meno di 10 minuti.
Tutti sanno infatti che per un buon risotto ci vogliono almeno 20 minuti di cottura. Mi han dato risotto riscaldato? Magari hanno una pentola di risotto bianco che va sempre e man mano ci aggiungono gli ingredienti?
Non so. So solo che non vedevo l’ora di uscire di li — e in effetti anche i camerieri credo l’abbiano pensata uguale perche in meno di mezzora abbiamo ordinato, bevuto, mangiato e pagato il conto.
Mi hanno trasformato il risotto, cibo da assaporare e da cucinare con tutta la calma del mondo, in un piatto da fast food. Tra le mondine che si rivoltano nella tomba, e mia nonna che sta gia’ facendo partire il soffritto per il suo fantastico “risotto giallo” che non vedo l’ora di assaggiarmi tra meno di un mese, grido: sacrilegio! E la prossima volta sto in coda da Keste.
scusa ma è la risotteria Melotti ?
Ecco magari invece di fare la coda da Kestè vai da Don Antonio che c'è più spazio..stessi proprietari rstessa scuola..e se hai voglia di sperimentare vai da Falangina..appena aperto..
meglio la risotteria melotti… riso alla veneta!!! una sicurezza. quel locale di cui parli io ci sono entrato e … vista la cucina.. USCITO!!!!!CIAO
Avrei dovuto fare la stessa cosa!!!
Sono stata da Don Antonio, ma a dir la verita’ in quella zona preferisco PizzArte. Mai provata?
Laura, mi sa di no 🙂 Pero devo assolutamente andarci adesso!
Ciao carissima,
intanto complimenti perché il blog mi risulterà molto utile quando a novembre verrò negli USA. volevo chiederti qualche info, se chiaramente ne sei a conoscenza. il mio ragazzo è celiaco, è fattibile mangiare per lui??
grazie mille
Ciao Francesca, Scusa per il ritardo! Si, non ci sono problemi…New York e’ piena di alternative gluten-free, basta chiedere ad ogni ristorante e vedrai che non ci saranno problemi!