Dopo le vacanze di Natale in Italia, e il repentino e alquanto shockante rientro nella frenesia di New York, si sa, il primo pensiero di noi italiani in autoesilio va al cibo.
Come e’ – piu’ che altro psicologicamente – possibile passare dal pranzo di Natale casereccio con tanto di tartine, prosciutto, salame, lasagne, arrosto e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, alla generale routine newyorkese fatta di zuppe, insalate, messicano, cinese, giapponese, etiope e chi piu’ ne ha piu’ ne metta?
In verita’, a rischio di provocare un’aizzata popolare e linciaggio corredato a croceffisione in sala mensa, vi diro’ che non e’ poi cosi tanto difficile.
Ora, non voletemi male. Il cibo italiano e’ l’ottava meraviglia del mondo moderno e antico. In queste vacanze ho mangiato tanto di quel salame nostrano da rischiare di diventare io stessa un insaccato.
Eppure alla domanda che, puntualmente, parenti e amici mi rivolgevano, chiedendomi “allora ti e’ mancato il cibo italiano eh?”, oppure la fatidica “ma come si mangia in America?”, non mi sono mai sentita di mentire, e ho sempre detto: bene.
Ora, sappiamo che questo e’ valido solo per New York o comuque le grandi metropoli d’oltreoceano, ma il fatto di tornare a New York dopo le vacanze italiane e poter uscire a prendere una Ramen Noodle Soup, o un Burrito con carnitas e guacamole mi rende felice.
E cosi, ogni anno, al ritorno dall’Italia, mi concedo una pietanza tipicamente americana che di solito varia di anno in anno a seconda della voglia.
Ieri mezzogiorno non ho resistito, e mi sono pappata un bel everything bagel toastet con salmone e cream cheese, che per le mie papille gustative e’ equivalso a dire: “Welcome Back.”
anche io adoro il bagel col salmone e cream cheesee!!!
dove tutto questo? sto venendo a new york per la prima volta 🙂