Se siete tra quelli che mi conoscono di persona, state ridendo della grossa perché in effetti io e cupcake nella stessa frase — e precisiamo: frase in cui il verbo tra “io” e “cupcake” non e’ mangiare — fa proprio ridere. O meglio: avrebbe fatto ridere anni fa. Quando ancora non vivevo a New York e il mio passatempo preferito era, appunto, mangiare. Quando ancora non lavoravo per uno dei brand di cibo più famosi al mondo. Quando ancora non c’era Pinterest — maledetto Pinterest.
Oggigiorno, chi mi conosce sa invece che cucinare e’ diventato il mio passatempo preferito. Che poi il risultato sia buono poco importa. L’importante, ovviamente, e’ che sia bello e fotografabile. Maledetto Pinterest due volte.
Il problema e’ che quando cucino (e si tratta per la prevalenza di dolci,) poi non so mai a chi farle mangiare ‘ste meravigliose creazioni!
Ed e’ qui che entra in gioco New York! A New York infatti, fare dei dolci e venderli per strada e’ assolutamente normale. E ha anche un nome. Si chiama fare un “bake sale.” Praticamente uno sforna torte a volonta’, prende il suo bel tavolino, lo mette fuori sul marciapiede, inizia a vendere quello che ha cucinato, e di solito il ricavato va poi a un’associazione a scelta, o come fondo scuola per i bambini, o semplicemente come fondo per migliorare il vicinato.
Il Bake Sale che ho organizzato, con l’aiuto di alcuni piccoli sous chef che vivono nelle vicinanze, era a tema “Back to School” — ovvero ritorno a scuola. Ed e’ stato un successone. Ma soprattutto ne vado fierissima perché, oltre ad aver venduto tutto, tantissimi passanti si congratulavano per come il tavolo era fantasticamente imbandito. E dato che era il mio primo esperimento con i Bake Sale (a cui ne seguiranno molti altri!) condivido con voi i miei pensieri su questa esperienza — soprattutto nel caso in cui vogliate fare anche voi un “Bake Sale” stile americano alla vostra prossima festa!
- Innanzitutto aiuta vivere su una strada trafficata da pedoni. E aiuta anche vivere al piano terra, direttamente sulla strada. (E tra parentesi aiuta anche molto vivere in una zona dove c’e’ gente che c’ha i soldi, perché alla fine diciamocelo, il Bake Sale e’ un po’ una cosa da privilegiati.) Comunque.
- Ho scoperto che il Back to School Bake Sale e’ anche abbastanza famoso negli Stati Uniti, e la gente appena vede un bambino di fianco a un piccolo stand non può’ fare a meno di riempirlo di soldi per lo sforzo. I miei piccoli aiutanti sono diventati ricchissimi quel giorno. Tanta gente semplicemente dava loro dai $5 ai $20 (si, VENTI!) dollari giusto perché “che carini che siete che andate a scuola, comprati il gelato, tanti auguri, in bocca al lupo” e, alla fine della fiera, evviva il capitalismo e mandiamoli a lavorare presto ‘sti sfacchinati.
- In totale abbiamo venduto 24 cupcakes e circa 30 biscotti, per un totale di $90. Alla faccia. Certo, ne abbiamo spesi $60 di ingredienti, ma alla fine $30 di profitto non sono male. E soprattutto aiuta un sacco di bambini a capire le regole primarie di business: compri gli ingredienti, crei il prodotto, lo vendi con mark up, prendi il ricavato, ci togli il costo degli ingredienti e hai il profitto, che, come qualsiasi business man che si rispetti, va reinvestito nel prossimo bake sale (o anche nella nuova 3DS. Vabe. Priorità.)
- Fare un Bake Sale vi aiuta anche a conoscere i vostri vicini, e questo e’ particolarmente bello nel caso in cui viviate in una grande città’, e non parliate con i vostri vicini. Mettiamola così: oggi ho letto un articolo che parlava di una donna venuta a mancare, stesa morta sul pavimento di casa sua, ritrovata dopo due anni perché l’odore lancinante che proveniva dall’appartamento ha fatto si che i vicini entrassero di forza in casa (dopo averla sigillata con lo scotch per frenare l’odore…) Insomma, se venissi a mancare io (tie’!) sicuramente ai miei vicini mancherebbero i Bake Sales.
- In ultimo, e maledetto Pinterest tre volte, il divertimento di fare un Bake Sale consiste soprattutto nel ricercare le ricette per ore e ore su Pinterest prima di mettersi ai fornelli. Non so voi, ma io sono una totale “food gawker” come dicono da queste parti, ovvero una persona che trae piacere del guardare per ore foto di cibo. Che vi posso dire…mi rilassa! Per non parlare poi del fatto che sia tutto a tema e io, come la maggior parte degli americani, ADORO le cose a tema (come già ben sapete. Sono un caso senza speranze.)
No vabbe'… Io ADORO! <3