Allora, per rispondere alla domanda “Qual e’ la cosa piu’ strana che abbiate mai mangiato,” la devo prendere larga. Perche’ New York va veloce. A volte e’ un cavallo imbizzarrito che non si ferma davanti a nulla. E’ una macchina in corsa con nessuno al volante, e noi, poveri passeggeri sprovveduti, siamo nel sedile posteriore con le mani legate e il terrore negli occhi.
Questa nota poetica per dirvi che, porcamiseria, mi sono distratta un attimo e una zona di New York e’ cambiata completamente senza che me ne accorgessi. Per dirla francamente: quando stavo scrivendo l’articolo su Chinatown e sulla parata, mi sono messa a fare un po’ di ricerca e ho trovato dei posti e dei ristoranti che non solo prima non esistevano, ma che anche esistevano e che si sono pero’ fatti un social network, delle foto degne di Pinterest e, facendo tre passi indietro…piu’ semplicemente si sono fatti un sito web.
Non so perche’ questo cambiamento mi squilibri cosi tanto. Forse perche’ prima, e parlo di dieci anni fa, i ristoranti di Chinatown mica li andavi a vedere su internet. Anche perche erano tutti scritti in cinese. Eh no. Portavi le tue chiappe dorate nell’Estremo Oriente newyorkese e guardavi dalle vetrine quale ristorante ti ispirasse di più. O meglio ancora: avevi amici cinesi che ti consigliavano dove andare.
Perche ricordiamoci che dieci anni fa non c’erano nemmeno le letterine A e B per capire se i ristoranti erano igienici o no. Quindi l’unico modo che avevi per andare sul sicuro era andare a naso. Letteralmente.
Forse la cosa che mi squilibra e’ un forte ricordo di una serata di dieci anni fa che fondamentalmente non potrebbe mai più succedere al giorno d’oggi. Vuoi per il politically correctness, vuoi per i cambi di legge sul cibo, vuoi il cambio di sensibilità umana.
Esattamente dieci anni fa, un allora amico di Hong Kong, aveva organizzato una cena di Capodanno cinese con un gruppo di amici. Siamo andati a Flushing, la Chinatown quella vera, quella dove i turisti non ci vanno. In una serata incredibilmente piovosa, ci siamo cosi ritrovati in un ristorante dove la lingua ufficiale non era l’inglese, a mangiare piatti che “non chiedetemi cosa c’e’ dentro. Mangiate e basta.”
Questa serata viene spesso menzionata nelle mie conversazioni mensili perche’ alla domanda “qual e’ la cosa piu’ strana che abbiate mai mangiato” (domanda che stranamente viene fuori spesso per motivi inspiegabili) la risposta e’ indubbiamente – oltre a una cavalletta ricoperta di cioccolato ma che pensavo fosse uno scherzo di un collega e fino a quando non ho visto il pacchetto ero convinta al 300% che fossero rice crispies – quello che ho mangiato quella sera: zuppa di pinna di squalo e tentacoli di medusa fritti. Entrambi rivoltanti, mi permetterei di aggiungere.
Prima di venire attaccata, a mia discolpa dico che non sapevo cosa fossero, e mi e’ semplicemente stato detto di mangiare. Quindi no, non conoscevo la brutalità con la quale vengono procacciate le pinne di squalo. Non sapevo fossero illegali (perche’ allora fondamentalmente non lo erano.) Non mi ero nemmeno accorta di star facendo qualcosa di cui ora, dieci anni dopo guardandomi indietro, mi sento un po’ sprofondare per la vergogna al sol pensiero. E l’imbarazzo sale ancora di più dopo aver letto articoli che parlano del fatto che la maggior parte dei ristoranti cinesi ha cambiato il loro menu. Per diventare più moderni. O per stare al passo con le leggi. O anche per essere forse più instagrammabili.
Nota di nostalgia? No, per niente. Non per la zuppa alla pinna di squalo, certamente. Nota di rammarico? Forse. Per un mondo che cambia secondo le leggi dettate da un codice visuale e visivo spietato, senza cuore, che e’ talmente contro qualsiasi diversità che sta facendo diventare il mondo tutto uguale. Ristorante dopo ristorante. Flat lay dopo flat lay. Voci di menu dopo voci di menu.
No, non voglio tornare a mangiare zuppe illegali. Ma non voglio nemmeno entrare in un ristorante pensando che mi serviranno un piatto che e’ principalmente pensato per essere fotogenico, e probabilmente non poter piu’ rispondere in maniera interessante alla domanda “Qual e’ la cosa piu’ strana che abbiate mai mangiato?” Esisterà la via di mezzo?
Sono purtroppo molto d’accordo con la tua tesi, andando avanti così sicuramente la diversità e la tipicità dei piatti va a farsi friggere insieme al sushi con la robiola dentro (buono eh, ma credo che in Giappone ti potrebbero accoltellare per una cosa simile).
Le.pinne di squalo non le ho mai assaggiate ma lo squalo, quello legale si, l’hanno portato a casa i miei dall’Islanda, non squalo normale, lasciato a “macerare” (ndr marcire) sotto la sabbia per x settimane e poi tolto tagliato è servito crudo. Sa di morte e rimpianto.
Se devo nominare invece un piatto atipico che invece mi è piaciuto oltre al canguro, in Australia quando stavo in farm.abbiamo fatto anche il pitone alla piastra… Molto molto buono.
Pitone?!?! Io ho dei grossissimi problemi coi serpenti. Non credo riuscirò mai a superare la barriera mentale!!!