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Piscine galleggianti? Roba d’altri tempi

2 Luglio 2012 di Cristina 2 commenti

Quando i tre fondatori del gruppo +Pool avanzarono l’ipotesi di installare delle piscine galleggianti sull’East River, utilizzando la stessa acqua del fiume, i Newyorchesi li presero per matti. Il progetto, ancora in fase di approvazione e di raccolta fondi, prevede quattro piscine incrociate, il cui fondo servirà da filtro chimico e batteriologico.

Eppure non bisogna mai dimenticare che New York ha anticipato i tempi da sempre e, paradossalmente, la suddetta trovata non è per niente nuova: le prime vasche di questo genere debuttarono in città 140 anni fa. Chiamate “bagni galleggianti”, furono costruite alla fine della Guerra Civile, quando l’opinione pubblica pretese servizi igienici per tutti; vero è che il concetto di “pulito” era diverso nell’ottocento, eppure l’acqua del fiume doveva essere sufficientemente limpida allora. Furono costruiti otto pontoni 29×18 m, ciascuno con un pozzo interno, diviso in sezioni di profondità diversa.

Ovviamente il tutto finì quando le industrie cominciarono a riversare liquami tossici nel fiume, inquinandolo gravemente. Già in decadenza negli anni ’20, le strutture furono acquisite dal comune nel 1938; ma nonostante la ristrutturazione e il riposizionamento sull’Hudson, durarono soltanto un altro paio d’anni.

Se l’utopia di +Pool avrà successo, l’esperienza potrebbe essere di quelle da capogiro: immaginatevi di nuotare e vedere a ogni bracciata il ponte di Manhattan o Brooklyn. Il filtro supertecnologico garantirebbe poi un’esperienza decisamente più serena rispetto a quella ottocentesca.

Scrivete a tommaso-at-ditourviaggi.com se volete contattare l’autore di questo articolo.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. iki86

    2 Luglio 2012 alle 19:07

    ma quindi è ufficiale? mi ricordo che avevate fatto un articolo a riguardo l’anno scorso, se fosse confermata sarebbe una bella esperienza da provare

  2. ambrogio panzeri

    3 Luglio 2012 alle 10:28

    acciderboli….

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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