Non sono mai andata molto d’accordo con le navi e le barche. Mi ricordo di quella volta che ero alle Keys, nel mare più meraviglioso degli Stati Uniti, durante un’escursione in una delle barriere coralline più belle del mondo, e io cosa faccio? Sto talmente male che il comandante a un certo punto mi ha fatto guidare la barca per farmi stare meglio. (Come dire, a meta’ tra i bambini che stanno male in pullman a cui si mette in mano un volante giocattolo, e quegli adulti che “guido io cosi mi sento in controllo della strada e non ho tempo di stare male.”)
Comunque: io e le barche non andiamo molto d’accordo. Anzi, per niente oserei dire.
Immaginate quindi quanto contenta fossi quando mio marito mi ha proposto di andare a visitare un nuovo ristorante appena aperto a New York — a Brooklyn per la precisione — che altro non e’ se non una barca del 1920, ormeggiata sul fiume Hudson, che gia’ dalle foto e dai video si vede che la stabilita’ non sia proprio il suo forte.
Ovviamente, per spirito giornalistico (e anche un po’ d’avventura) ci siamo andati. E devo dire che ci ritornerei. E pure senza Xamamina.
Il ristorante e’, come vi dicevo, situato su una barca (uno schooner di legno,) restaurata di tutto punto dai fratelli Pincus — che per la cronaca, gia’ hanno aperto un altro ristorante su una barca a Manhattan, chiamato Gran Banks, dove tra le altre cose si mangiano ostriche e i migliori lobster rolls come se non ci fosse un domani. Dunque, se dovessi darvi cinque motivi per farvi andare nel nuovo ristorante, chiamato Pilot, vi direi di andarci per:
1. La vista. Come dico sempre, l’unica cosa che Brooklyn ha e manca a Manhattan, e’ la vista di Manhattan stessa. Bellissimo lo sfondo cartolina che si vede dalla barca. Merita una visita solo per quello.
2. I ricordi (fotografici e non.) Non so se l’avete notato anche voi, ma una delle cose più incredibili dei nuovi posti che stanno aprendo di recente e’ il fatto che sono super Instagrammabili. E’ come se i proprietari si fossero fatti una board Pinterest e avessero seguito tutti gli account Instagram dei cafe e bar più popolari, avessero fatto un bel “merge con” e fossero venuti fuori con il paradiso degli influencers. Come dire, metti un alveare nel mezzo del bosco e Winnie the Pooh arriva sicuro.
3. L’omino delle ostriche. Puo’ essere che di questo me ne sia accorta solo io per pura deformazione professionale, ma la barca e’ come se fosse divisa in “zona bar” e “zona ristorante.” Nella zona ristorante c’e’ un omino che non fa altro che aprire ostriche tutto il giorno. Noioso, penserete voi. Invece se vi sedete di fianco a lui, mentre in automatico apre i gusci, nel frattempo vi racconta anche vita, morte e miracoli della barca, di se stesso, dei proprietari del ristorante. Insomma, essere su una barca, con una sorta di lupo di mare che vi parla di avventure lontane fa un certo effetto.
4. Il cibo e i cocktails. Oltre alle ostriche, di cui sono diventata grande fan, ci sono svariati item del menu da non perdere, come il famoso lobster roll (un po’ piccolo ma divino) e una serie di cocktails degni da vecchi lupi di mare!
5. La storia che trasuda da ogni dove. La barca e’ stata costruita nel 1924 e nei suoi quasi cento anni di storia ha gareggiato per essere la barca più veloce al mondo, e’ stata la barca pilota più a lungo in servizio nella marina americana, ha ospitato giovani soldati nella seconda Guerra Mondiale e ha circumnavigato il mondo due volte come vascello di ricerca. Come dire, stando sulla barca vi sentirete degli esserini insignificanti a pensare che state tranquillamente sorseggiando un drink e assaporando il panorama su cotanta storia ai vostri piedi!
Non perdete la stagione: Pilot sara’ attraccata al Pier 6 del Brooklyn Bridge Park fino ad Halloween, 31 Ottobre. Per maggiori informazioni: http://pilotbrooklyn.com.
Bellissimo!
Grazie! Merita davvero!