Non so come mai il senso di comunita’ in italia sia poco sentito. O perche’ noi italiani ci affidiamo solo ed esclusivamente, e passivamente, allo Stato per qualsiasi cosa che concerne il nostro vivere dove viviamo. Senza mai proporre e/o fare qualcosa che potrebbe migliorare la comunita’ in cui spendiamo la nostra vita.
So solo che a New York i privati sono molto piu’ attivi. Sia come idee che come donazioni pecuniarie, rendendo realizzabili centinaia di eventi e opportunita’ che altrimenti non lo sarebbero.
E non capisco nemmeno perche’ quando uno suggerisce agli italiani di svegliarsi e iniziare a dare di piu’ piuttosto che pretendere solo dallo Stato, la gente sprezzante deride il propositore. Come mi e’ successo una sera in quel di Padova ad un incontro di giovani.
Tutti vengono a New York e rimangono stupiti dal numero di eventi gratuiti disponibili nella City, e anche dalle incredibili donazioni milionarie per il miglioramento di parchi, universita’ etc etc. (Una delle ultime, 100 milioni di dollari per preservare Central Park…)
Ma nessuno pensa di fare le stesse cose in Italia…
Camminando per il Lower East Side l’altro giorno, mi sono imbattuto in uno dei tanti progetti di privati con lo scopo di migliorare il senso di comunita’ e l’esposizione alla cultura.
Il progetto consiste in dieci micro biblioteche di design sparse per la citta’, e liberamente accessibili da chiunque.
Il progetto e’ un’idea di un privato cittadino, finanziata da privati con il benestare della Citta’ di New York e fruibile da tutti. Sicuramente non e’ una rivoluzione, pero’ e’ una delle piccole cose che rendono New York cosi’ unica e cosi’ vivibile.
Little Free Library / NYC from Architectural League of New York on Vimeo.
Questa cosa mi piace, tranne quello che hai detto ad inizio pagina:non è vero che siamo tutti così, o perlomeno solo una parte lo è. Arrivo adesso dalla piazzetta del mio quartiere dove in poche settimane ho organizzato una (misera) raccolta fondi e coinvolto il circolo sociale anziani per la manutenzione e rifioritura delle aiuole che versavano in condizioni tremende.NON abbiamo avuto alcun aiuto dal comune dove viviamo, nemmeno un ponto acqua dove attaccare la canna per annaffiare; eppure, non ci siamo scoraggiati e lo abbiamo fatto lo stesso con le nostre sole e piccole forze.Entro stasera metteremo a dimora delle piante e fiori bellissimi. se vuoi posso mandare foto.Tutto stò sproloqui per dire che volere è potere, basta un po di impegno da parte di tutti e soprattutto avere il coraggio di denunciare o ammonire chi è disfattista o distrugge. affettuosamente…dalla provincia di NA 🙂
Rosaria grazie mille del commento! E' questo lo spirito che ci vuole! Brava! Spero che le tue azioni siano di ispirazione per molte altre persone.
Mah, discutibile l’introduzione.
Ciao Luca,
Vivendo all’estero si nota quanto in altre nazioni il senso di comunita’ sia molto piu’ sentito. A New York poi la comunita’ e’ portata all’eccesso, come tutto il resto.