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Cartoline da Cristina

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Piccole biblioteche dal grande significato a New York

1 Agosto 2013 di Cristina 4 commenti

Non so come mai il senso di comunita’ in italia sia poco sentito. O perche’ noi italiani ci affidiamo solo ed esclusivamente, e passivamente, allo Stato per qualsiasi cosa che concerne il nostro vivere dove viviamo. Senza mai proporre e/o fare qualcosa che potrebbe migliorare la comunita’ in cui spendiamo la nostra vita.

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So solo che a New York i privati sono molto piu’ attivi. Sia come idee che come donazioni pecuniarie, rendendo realizzabili centinaia di eventi e opportunita’ che altrimenti non lo sarebbero.

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E non capisco nemmeno perche’ quando uno suggerisce agli italiani di svegliarsi e iniziare a dare di piu’ piuttosto che pretendere solo dallo Stato, la gente sprezzante deride il propositore. Come mi e’ successo una sera in quel di Padova ad un incontro di giovani.

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Tutti vengono a New York e rimangono stupiti dal numero di eventi gratuiti disponibili nella City, e anche dalle incredibili donazioni milionarie per il miglioramento di parchi, universita’ etc etc. (Una delle ultime, 100 milioni di dollari per preservare Central Park…)

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Ma nessuno pensa di fare le stesse cose in Italia…

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Camminando per il Lower East Side l’altro giorno, mi sono imbattuto in uno dei tanti progetti di privati con lo scopo di migliorare il senso di comunita’ e l’esposizione alla cultura.

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Il progetto consiste in dieci micro biblioteche di design sparse per la citta’, e liberamente accessibili da chiunque.

Il progetto e’ un’idea di un privato cittadino, finanziata da privati con il benestare della Citta’ di New York e fruibile da tutti. Sicuramente non e’ una rivoluzione, pero’ e’ una delle piccole cose che rendono New York cosi’ unica e cosi’ vivibile.

 

Little Free Library / NYC from Architectural League of New York on Vimeo.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Rosaria Palumbo

    2 Agosto 2013 alle 08:55

    Questa cosa mi piace, tranne quello che hai detto ad inizio pagina:non è vero che siamo tutti così, o perlomeno solo una parte lo è. Arrivo adesso dalla piazzetta del mio quartiere dove in poche settimane ho organizzato una (misera) raccolta fondi e coinvolto il circolo sociale anziani per la manutenzione e rifioritura delle aiuole che versavano in condizioni tremende.NON abbiamo avuto alcun aiuto dal comune dove viviamo, nemmeno un ponto acqua dove attaccare la canna per annaffiare; eppure, non ci siamo scoraggiati e lo abbiamo fatto lo stesso con le nostre sole e piccole forze.Entro stasera metteremo a dimora delle piante e fiori bellissimi. se vuoi posso mandare foto.Tutto stò sproloqui per dire che volere è potere, basta un po di impegno da parte di tutti e soprattutto avere il coraggio di denunciare o ammonire chi è disfattista o distrugge. affettuosamente…dalla provincia di NA 🙂

  2. Inewyork Italia

    2 Agosto 2013 alle 14:15

    Rosaria grazie mille del commento! E' questo lo spirito che ci vuole! Brava! Spero che le tue azioni siano di ispirazione per molte altre persone.

  3. Luca

    8 Agosto 2013 alle 14:59

    Mah, discutibile l’introduzione.

  4. iNewYork.it

    8 Agosto 2013 alle 22:42

    Ciao Luca,

    Vivendo all’estero si nota quanto in altre nazioni il senso di comunita’ sia molto piu’ sentito. A New York poi la comunita’ e’ portata all’eccesso, come tutto il resto.

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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