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Pensieri e Mutande: Pantless per un giorno a New York

7 Gennaio 2011 di Cristina 2 commenti

Come ogni anno, ritorna l’esperimento sociale sponsorizzato da Improv Everywhere che vede i newyorkesi salire su una carrozza della metropolitana e, allo scattare dell’ora X iniziare a togliersi i pantaloni per rimanere in mutande. Il tutto ovviamente con la faccia impassibile di chi sta svolgendo una normale attivita’ quotidiana.

Uno dei due requisiti fondamentali per partecipare all’evento secondo il sito degli organizzatori e’ infatti quello di riuscire a mantenere un atteggiamento indifferente mentre si rimane “pantless”.
L’altro requisito e’ quello di essere disponibili a togliersi i pantaloni. Niente ripensamenti dell’ultimo minuto: chi partecipa all’evento deve per forza rimanere in mutande.

Ora, essendo che sono molto vergognosa e quasi non riesco a rimanere in mutande nemmeno davanti a mia madre, leggendo della massiva adesione e partecipazione all’iniziativa, ci sono alcune domande che mi sono sorte e a cui non riesco a darmi una risposta.



La prima e’: ma perche’ lo fanno? Capiamoci: e’ vero, deve essere molto divertente fare un qualcosa di segretamente condiviso che fa rimanere tutti i passanti di stucco – e questo lo capisco. Ma al di la’ del puro divertimento cosa c’e’? Esibizionismo? Voyarismo? Voglia di trasgressione di massa? Non so, non mi so dare risposta.

O meglio, la risposta me la so dare: io personalmente lo farei per puro divertimento e per vedere le facce degli ignari passanti mentre il loro vicino di metropolitana sente improvvisamente l’urgente bisogno di togliersi i pantaloni. Ma questa risposta mi porta a domanda due e tre: ma hanno tutti delle gambe perfette e toniche anche nel bel mezzo dell’inverno, ovvero nell’esatto periodo in cui io mi trasformo in una piccola foca che accumula panettone su ogni lato per far fronte al gelo? E: ma ci sono ancora degli ignari passanti che non sanno nulla della famosa “Pantless ride” che ora e’ addirittura diventata internazionale, e rimangono ancora di stucco nel vedere degli scrivellati far bella mostra dei loro gioielli di famiglia in pubblico?!

Le risposte vengono spontanee: “Certo che si, siamo a New York, dove la gente riesce a trovare il tempo di andare in palestra prima o dopo le loro solite 22 ore lavorative al giorno” e “Mica tutti hanno internet e sono aggiornati sulle iniziative creative di alcuni pazzi tardoadolescenti”.

Ok, ok, si vede che oggi la neve, l’influenza e il pranzo pesante mi hanno messo un po’ di malumore.

Lasciatemi ancora una domanda pero’: Perche’, e dico, PERCHE’ la Pantless Ride deve essere organizzata durante la stagione piu’ fredda e gelida dell’anno? Forse perche’ piumino e mutande sono un accostamento che si nota di piu’? O magari perche’ sotto sotto gli organizzatori sono un po’ cattivelli e piu’ che esperimenti sociali questi eventi non sono altro che delle punizioni di massa?

Sta di fatto che Domenica 9 Gennaio, voleste sfoggiare il vostro nuovo paio di mutande Armani sapete dove andare – o nel caso non lo sappiate, fatevi un giro sul sito di Improv Everywhere (): l’evento si terra’ in moltissime citta’ al mondo, compresa Milano!

Ovviamente mi aspetto che chiunque partecipi, sia poi in grado di rispondere alle mie domande!

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Paolo

    8 Gennaio 2011 alle 17:03

    Bhe e’ vero… la prima volta che ho sentito di questa iniziativa ho avuto le stesse domande. Poi pero’ ho cominciato a leggere quel che gli organizzatori scrivono nel loro sito ed ho anche partecipato ad una loro iniziativa (come “agent” come ti chiamano se sei iscritto alla loro “SEGRETISSIMA” mailing list che ti informa con dovuto anticipo sulle nuove “missions” e su quello che devi o non devi fare se vuoi partecipare). E cosi’ ho capito qual’e’ lo spirito dell’iniziativa che devo dire ho ritrovato in moltissime strambe iniziative qui a NY (comprese parate in costume improvvisate e con itinerari segreti che puoi scoprire solo all’ultimo momento tramite messaggini in real time, o gruppi di zombies cruising la citta’, o lotte a cuscinate a union square ceh coinvolgono centinaia di persone etc etc.). A quanto pare il semplicissimo concetto e’ quello di interrompere la monotonia della grande citta’, spezzare quel circolo vizioso di routine in cui e’ cosi’ facile ritrovarsi in caotiche citta’ come NY dove lavorare per il successo sembra (e sottolineo SEMBRA) essere l’unico scopo di vita. IL fatto di ritrovarsi nel vagone della metropolitana andando al lavoro e pensando gia’ alle mille cose da fare anche se e’ sabato o domenica e dividere lo scompartimento con un tizio in mutande che sembra completamente indifferente a tutti i timidi sguardi delle persone intorno a lui, e’ decisamente un bel modo di iniziare la girnata. L’esperienza, soprattutto vissuta da ignaro viaggiatore, ti puo’ lasciare un senso di imprevedibilita’ e “freshness” che ti ricorda che c’e’ molto di piu’ nella vita che il solo lavoro e ti ricorda che la vita ti puo’ sempre stupire.
    E’ questo pensiero semplicissimo ma nello stesso tempo rivoluzionario che e’ veramente radicato qui a NYe rende la citta’ cosi’ deversa dalle grandi metropoli del resto del mondo.
    P.S. Comunque un certo senso di protagonismo, egocentrismo e voyarismo e’ sempre presente!!!

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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