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Omaggio alle donne…e a New York

8 Marzo 2012 di Cristina 2 commenti

Sapete che anche l’8 marzo ha a che fare con New York? La leggenda metropolitana secondo cui oggi si commemora l’incendio di uno stabilimento tessile di Manhattan in cui morirono centinaia di donne, è falsa solo in parte. Nel marzo 1911, ma il 25 e non l’8, nella fabbrica di camicie Triangle Shirtwaist scoppiò un incendo che portò alla morte di quasi 150 persone, per la maggior parte operaie.

Non mi soffermerò sulle condizioni di lavoro e di vita di quelle lavoratrici, che potrete facilmente dedurre da soli. Oggi l’edificio esiste ancora ed è all’angolo tra Greene street e Washington place, un luogo che difficilmente assocereste a una disagiata zona industriale. Se siete città, considerate l’idea di farci un giro per ricordare l’evento.

In realtà in quegli anni il movimento femminista era già in ascesa e l’8 marzo 1911 non successe proprio nulla, ma il giorno fu utilizzato solo a posteriori come data per la festa. Le origini di questa celebrazione si perdono perciò tra false notizie, che la farebbero risalire addirittura a una protesta delle operaie tessili, indovinate dove?… Sempre qui, nella nostra amata New York, dove tutto comincia, passa e finisce.

Auguri alle donne, non soltanto oggi, ma in qualsiasi giorno dell’anno: voi sapete perché.

 

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Commenti

  1. Gianluca

    8 Marzo 2012 alle 14:00

    In parte quello che dite è vero, ma “Le origini di questa celebrazione si perdono perciò tra false notizie, che la farebbero risalire addirittura a una protesta delle operaie tessili, indovinate dove?… Sempre qui, nella nostra amata New York, dove tutto comincia, passa e finisce.” non è vero, mi spiace.
    La data dell’8 marzo e la protesta che ci fu proprio in quel giorno, non sono appannaggio americano, ma bensì russo.
    E già, sembra incredibile, ma l’8 marzo del 1917 fu stabilita la data che celebrava la rivoluzione russa partita a febbraio.
    Prendendo questa data, in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca, fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia».
    Ora l’aspetto fortemente politico della “giornata della donna”, l’isolamento della Russia e del comunismo, l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, fecero dimenticare a tutti l’origine vera del perchè si celebra la festa della donna l’8 Marzo.
    Mi spiace, stavolta Mosca vince 1-0 su New York….a proposito, la fabbrica dell’incendio era la Cotton, ma è una bufala…vero invece l’incendio del 25 marzo 1911, dove morirono donne non americane, ma immigrate europee, i morti furono 146.
    In Italia però la prima festa della donna la si festeggia nel 1922, però il 12 marzo, in quanto è la prima domenica dopo l’8….dura poco, il fascismo e la guerra fermano tutto, fino al 1946 dove si festeggia nel giorno giusto e per sempre…..a proposito, la mimosa, che proprio in questi giorni fiorisce, fu scelto come simbolo proprio da noi italiani e il merito va a tre donne, Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana, tre donne eccezionali, partigiane, antifasciste, e successivamente parlamentari italiane che hanno contribuito alla nascita della nostra costituzione….

  2. Tommaso

    10 Marzo 2012 alle 15:36

    Ciao Gianluca, grazie per la minuziosa precisazione. In realtà negli Stati Uniti tutto ciò che è comunista è sempre stato considerato intoccabile e, nell’immaginario americano, la lotta per i diritti delle donne è da sempre associata a New York, la prima metropoli industriale del paese. Per la verità già negli anni ’10 si susseguirono in città scioperi per ottenere la parità retributiva e il diritto di voto.
    Un ultimo appunto sulla tragedia del 25 marzo: distinguere tra americane e immigrate europee non ha molto senso; si trattò in primo luogo di persone, non importa di che nazionalità.

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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