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Odissea Moderna: i sensi della Grande Mela

23 Settembre 2010 di Cristina 3 commenti

La nostra quarta avventura e’ un viaggio attraverso i sensi, i cinque sensi di ognuno di noi, che a New York vengono stimolati all’ennesima potenza, e fanno emergere tutto cio’ che tenevamo nascosto nel profondo.

Volete entrare anche voi a far parte della nostra Odissea newyorkese? Vi sentite dei moderni Ulisse con le scarpe da ginnastica? Mandateci i vostri racconti a info@inewyork.it! Non vediamo l’ora di pubblicarli!


Inizia tutto con un vortice di ricordi di quand’ero piccola. Era la prima volta che venivo a New York, ma quegli odori mi sono rimasti dentro, incisi nelle narici, fino a quattro anni (e un po’) fa, quando hanno ritrovato le loro origini. Ogni angolo della mela ha un odore, profumo o tanfo. Ogni ventata e’ carica di aromi che hanno una storia, che portano con se un misto di etnie diverse, novita’, emozioni e sogni. Camminando in ogni quartiere ogni strada o avenue si viene avvolti dall’odore dei carretti di street food, mostarda, carne abbrustolita, noccioline caramellate, e basta girare l’angolo per essere intossicati dalle ventate di profumo che escono da uno dei mille negozi della quinta. Ogni odore e’ associato ad un ricordo, ad un’emozione, sia felice che triste perche’ New York e’ cosi, un potpourri di gioia esaltante e malinconia. Passando davanti a qualche ristorante italiano basta sentire un vago odore familiare per avere una voglia matta di casa, di famiglia, di amici, ma qualche passo piu’ in la arriva la ventata di tanfo di Chinatown per risvegliare la realta’. Ogni stagione ha i suoi profumi, l’inverno e’ l’odore di cannella, alberi di natale e dolci. L’estate e’ l’odore dell’asfalto e della gente, la primavera i ciliegi in fiore e l’autunno le foglie, gli aceri e soprattutto l’inebriante profumo di cambiamento che porta con se mille desideri.

Mischiata all’odore della citta’ c’e’ la sua colonna sonora. New York e’ un rumore costante, di voci di turisti alla ricerca di una meta, di madri che chimano i figli, di bambini che piangono e ridono, di venditori ambulanti, di mendicanti che chiedono un dollaro in cambio di un consiglio per la felicita’. Le sirene della polizia, pompieri, ambulanze riempiono l’aria a km di distanza come se volessero far sapere a tutti che sta succedendo qualcosa, o semplicemente per risvegliare i passanti dal torpore che li avvolge mentre ammirano la citta’. Mille lingue si sentono ad ogni angolo, accenti riconoscibili e non, qualcuno piu’ familiare di altri. Il rumore e’ una costante della mela che non dorme mai, e’ cio’ che la fa marciare all’unisono con il suo stesso essere. Il tambureggiare continuo di passi sull’asfalto di milioni di persone dirette al lavoro, a casa, ad un appuntamento o semplicemente vagando per le strade diventa il tuo ritmo, che ti muove e ti spinge oltre, in avanti verso la tua meta.

Alzando lo sguardo dall’asfalto gli occhi vengono assaliti da una moltitudine di luci, facce, colori, architetture. Grattacieli infiniti, che per quanto ci si sporga indietro e’ impossibile vederne la fine. Arrivare a New York e’ come per un bambino entrare a Disneyland, non si sa dove posare lo sguardo da quante cose ci sono da ammirare. Dicono che anche stando fermi ad un angolo per un’ora intera non ci si possa annoiare guardando la gente che passa. New York nella sua diversita’ e’ anche questo, offre uno spaccato del mondo intero riassunto in un’isola dove si possono vedere le piu’ disparate etnie convivere insieme. Ed e’ ammirando ogni stile, ogni tradizione ogni usanza che si impara ad amare questa citta’. Ci insegna a guardare il prossimo senza giudizio perche’ in fin dei conti su quest’isola ci siamo arrivati tutti piu’ o meno sulla stessa barca.

New York va assaporata fino in fondo. Dai dumpling alla jambalaya, dalla pizza New York style all’hummus, dai donuts al sushi, avere a disposizione ogni cucina del mondo con la possibilita’ di provare ogni gusto e’ un’esperieza a se. Cercare il posto migliore per il curry o per i souvlaki si trasforma in un modo per conoscere la citta’, i suoi angoli nascosti e sapori imperdibili. Ogni boccone diverso e’ una scoperta, un cambiamento, una novita’ che ti porta a riscoprirti e a conoscere un po’ meglio il tuo vicino.

Cio’ che piu’ rimane impresso di New York e’ il percepire le vibrazioni che la percorrono. Toccarla, sentirla vivere intorno e dentro di te, New York e’ viva e, una volta che ti lascia entrare ed essere parte di se, ti scorre dentro.

Una volta colpiti i cinque sensi si pensa di conoscere New York come le proprie tasche, ma e’ proprio quello il suo gioco. La sua regola nascosta sta nel non farsi mai scoprire fino in fondo, c’e sempre una parte della citta’ nuova da visitare e conoscere. Ed e’ proprio la scoperta continua che ti lega in maniera profonda e inscindibile a lei. Diventa parte di te, come se i reticoli di strade fossero le tue vene e le avenue le tue arterie, le senti pulsare e vivere, cariche di emozioni, di storie, di desideri e di sogni che a volte si realizzano e altre no. Ma cio’ che insegna la mela e’ che qui i sogni crescono insieme a te, e ti trasformano arrichendoti di un’energia nuova e positiva.

Gabriella Vivaldi: nuotatrice professionista dell’oceano che mi divide

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Catherine

    25 Settembre 2010 alle 13:00

    It is exactly how I remember New York. It brings back memeories of the past and of the present because that is what NEW YORK CITY is about. All of this and more.

  2. Maddy

    26 Settembre 2010 alle 16:02

    Brilliant — explains NY in a nutshell and that’s why I keep going back every year — to replenish the senses.

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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