E’ con grande piacere che vi presentiamo il racconto del nostro primo Indiana Jones Urbano — che ringraziamo di cuore per aver condiviso con noi il racconto delle sue emozioni newyorkesi!
Volete entrare anche voi a far parte della nostra Odissea newyorkese? Vi sentite dei moderni Ulisse con le scarpe da ginnastica? Mandateci i vostri racconti a info@inewyork.it! Non vediamo l’ora di pubblicarli!
Quando ho letto l’articolo sul sito ho creduto aveste parlato di me: è incredibilmente vero, sotto alcuni aspetti, anche io cercavo qualcosa in New York. Di cose ne cercavo tante, e tutte si sono fatte sentire in ordine di tempo.
La prima è New York stessa. Fin da piccolo ammiravo ogni volta le immagini e i video di quella città così grande, e ogni volta mi ripetevo: prima di morire io DEVO andarci. Ogni volta che prendevo l’aereo o il treno, con gli amici facevamo il gioco di dire dove si voleva dirottare il mezzo, verso una meta più bella, più lontana… quindi se da Torino si prendeva il treno per Genova dicevamo “prendiamo quello per Milano? no quello per Venezia?…” e da che mi ricordo è sempre stato così, fino al giorno della partenza per New York. Arrivati all’aereoporto di Francoforte, c’era tutto il tabellone con decine e decine di località, e li ho avuto una folgorazione, nessuna di quelle era all’altezza della scritta sul mio biglietto… ed è stato in quel momento che ho realizzato sul serio che nel giro di 8-9 ore sarei stato nella città che più volevo vedere al mondo!… quindi non dico la scena allo sbarco al Newark…. un deficente che in coda per i controlli non riusciva più a smettere di piangere guardando in lontananza continuando a dire “cioè, quello è DAVVERO l’Empire State Building”.
Quella è stata la prima cosa che ho cercato da una vita e che ho trovato semplicemente atterrando in quell’aereoporto.
La seconda è stata proprio l’Empire State Building: ho sempre adorato quel grattacielo, e poterlo vedere dal vivo, poterci salire sopra è stato il coronamento di un sogno… mentre la ricerca costante consisteva di cercarlo ogni sera in qualche scorcio di cielo per vedere di che colore era illuminato, e ogni volta che lo trovavo mi sentivo felicissimo… e al tempo stesso la domanda che mi rimbalzava in testa era “ma può un edificio provocare tutte queste emozioni?, insomma tutto sommato è solo un palazzo”…. la risposta che mi davo ogni volta era…. “SI! sarà stupido?…. non mi importa!”
E poi sempre di edifici si parla la terza ricerca. E qui oltre che sentimentale come le prime due è stata proprio fisica…. La ricerca della casa di Friends… ahhhhhhh quanto ho amato quel telefilm, e organizzando le giornate una tappa li era obbligatoria tanto quando andare a vedere la Statua della Libertà. Ma come dicevo la ricerca è stata anche fisica in quanto scesi alla stazione più vicina della linea rossa, ci siamo resi conto di aver dimenticato in albergo l’indirizzo… abbiamo girato credo tre quarti di Greenwich Village prima di trovarla… e anche li appena l’abbiamo avvistata le emozioni erano a mille!
Ma dopo tutte queste ricerche andate a buon fine ce ne è stata una che è andata male, quella era solo a carattere sentimentale: una delle ragazze con cui sono andato a New York… speravo che quel viaggio fosse il coronamento di un secondo sogno, e finchè siamo stati li stava andando bene, ma quando siamo tornati mi sono reso conto che quel pezzo di cuore sarebbe rimasto per sempre su quella riva di brooklyn, a guardare il ponte e lo skyline di manhattan, a sperare che quel bacio potesse significare qualcosa… ma che invece era solo un altro dei mille pezzi del mio cuore lasciati in giro per quella città che tanto mi ha fatto sognare, e che farò di tutto per andare a ritrovare più volte possibile… Perchè se una cosa l’ho capita da quel viaggio è che è a New York che io ho trovato me stesso, è a New York che vorrei vivere, ed è a New York che ho lasciato la parte di me stesso che ci ho trovato… per far si di poter sempre tornare a ritrovarla!
Iki – un’unico sogno: ricomporre se stesso definitivamente…
Le foto dell’articolo sono state scattate da Iki.
grazie ragazzi!!!!!!!!
wow…non vorrei sembrare sciocca, ma sto piangendo!è un racconto molto bello e pieno di emozioni…sono contenta che tu abbia condiviso questo racconto con noi! 🙂
@Iki Grazie a te!!! 🙂
@Simona… che dire… grazie, sono contento che provochi queste reazioni dopo che quel viaggio le ha provocate a me..