Nei giorni scorsi immagino tutti abbiano letto/sentito della disputa tra la Ferrero, proprietaria di Nutella, e una fan accanita della crema di cioccolato. Senza entrare nei dettagli della discussione, il problema era l’uso non autorizzato del brand Nutella da parte della fan.
La diatriba sembra poi essersi risolta per il meglio, con entrambe le parti apparentemente soddisfatte degli accordi raggiunti. Un po’ meno il popolo del web pero’, che si e’ scatenato in accese discussioni circa i reali motivi della disputa. E anche io, nel silenzio del mio inner self, ho rimuginato circa l’argomento. Senza in realta’ giungere ad alcuna conclusione.
Tuttavia latente nel mio subconscio, l’immagine della Nutella era ben in mostra, cosi’ quando ieri sono andato a fare la spesa, ho ovviamente notato su uno degli scaffali il prodotto in vendita. Facendo piu’ attenzione del solito, ho notato pero’ che in vendita c’erano due tipi diversi di Nutella: una prodotta in Canada e in una boccetta di plastica, mentre l’altra prodotta in Italia e nella boccetta di vetro.
Chi le ha provate entrambe lo sa, hanno sapori leggermente diversi. Personalmente preferisco quella made in Italy, che pero’ e’ veramente difficile da trovare a New York.
Felice di averla pero’ trovata per la prima volta sotto casa, ho subito messo nel carrello la Nutella made in Italy senza pensarci troppo.
Tornato a casa poi, ho letto l’etichetta con piu’ attenzione e ho notato che la Nutella che avevo appena preso era in realta’ destinata al mercato della Nigeria!
Con tanto di etichetta in alfabeto a me sconosciuto…
E ovviamente a causa del suo peregrinare senza meta per mezzo mondo, e’ arrivata a New York scaduta…
Pazienza, vorra’ dire che dovro’ finirla piu’ in fretta del solito!
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