A me Milano piace. No, sul serio. La citta’ della Madunina a me mi piace un sacco. Sara’ che ho frequentato una delle universita’ in centro, e quindi durante le ore buche andavo a fare shopping in Corso Vittorio Emanuele. O mi perdevo tra i negozietti e le gallerie in Brera. O cercavo di dissuadere i turisti dal bere un caffe’ in Galleria, indirizzandoli verso posti piu’ meritevoli d’attenzione.
Insomma, Milano mi e’ sempre piaciuta.
Nonostante cio’ (ok, ormai mi conoscete, sapete che c’e’ sempre un “nonostante cio'” dietro l’angolo :)) c’erano due mesi durante la mia vita milanese che proprio non riuscivo a farmi andar giu’: Ottobre e Novembre. Si, in quei mesi la canzoncina “C’avete solo la nebbia” diventava il nostro peggiore incubo. Ti alzavi al mattino, guardavi fuori dalla finestra e vedevi…il nulla. Per quanto ne sapevi la tua casa avrebbe potuto essere stata spostata con dei palloncini — anch’essi grigi — sull’orlo di un precipizio durante la notte, e nel mettere il piede fuori dalla porta quasi pregavi di trovare terreno solido al tuo prossimo passo.
Poi magari durante la giornata passava (anzi, vi svelo un segreto: di solito le mattinate con il nulla fuori dalla finestra sono quelle che poi transitano nei pomeriggi piu’ limpidi e cristallini), ma i colori rimanevano sempre quelli: varie sfumature di grigio e marrone per un senso di tristezza infinita. Non a caso dunque, Ottobre e Novembre erano i mesi che mi piacevano di meno.
Dico erano perche’ da quando mi sono trasferita a New York, la mia prospettiva e’ decisamente cambiata: Ottobre e Novembre sono i mesi piu’ colorati, festivi e allegri di tutto l’anno. Oltre ad avere Halloween e Thanksgiving infatti, i primi due mesi autunnali sfoderano dei colori che penso di non aver mai visto in natura: rossi infuocati, arancioni brillanti, gialli fluorescenti — semplicemente magnifico.
E cosi’ per il quarto anno consecutivo, anche quest’anno abbiamo inaugurato quella che e’ diventata la nostra stagione preferita con un tour annuale Upstate. Nello specifico abbiamo:
– lasciato alle nostre spalle Manhattan — eh si, per una volta ci sentiamo di dire che Manhattan non eccelle in quanto a meraviglia del cambio delle foglie.
– guidato fino ad Upstate, fermandoci a fare brunch in posticini meravigliosi in cittadine minuscole costituite da una sola via principale, dove ti danno la coperta da metterti sulle gambe se vuoi stare all’aperto a goderti lo spettacolo delle case alla Wisteria Lane, tutte addobbate ad Halloween.
– accostato la macchina una ventina di volte per fare foto di un paesaggio da favola.
– fermati ad un mercatino sul ciglio della strada a scegliere una zucca da intagliare
– visitato una fattoria con tanto di animali da cortile e pony, con una distesa infinita di meli delle diverse specie in cui si poteva svolgere l’attivita’ preferita dagli americani in questo periodo: l’Apple Picking
– ingurgitato una quantita’ di mele Red Delicious inimmaginabile — si perche’ tutte le mele che si mangiano mentre si fa la raccolta sono gratis — si, si, vabe’, i soliti italiani…abbiam capito 🙂
– tornati a Manhattan rigenerati
Che dire…non vedo gia’ l’ora del prossimo autunno!
meraviglia!!!!!!!
ma gli americani se la sognano una poesia come quella di Giovanni Barrella del 1929.
L’e’ bella la campagna della bassa…
d’inverno specialment, quand la marscida
la suda verd, sotta la nebbia grassa
perduda in la pianura un poo sbiavida…
L’e’ bella, quand la dorma in santa pass
fassada in la scighera de bumbass…
ma basta un po’ di breva x rovinare la….poesia
Le foto sono bellissime, sembrano finte!!!!