Dopo la faticata culinaria di ieri (il tacchino era decisamente ottimo!), secondo la tradizione americana, oggi ci sarebbe toccata una giornata di shopping sfrenato. Negli Stati Uniti infatti, il venerdi dopo Thankgiving e’ chiamato Black Friday – il venerdi nero: tralasciando la storia dell’origine del nome, diciamo solo che oggi era il giorno dei grandi Saldi – quelli con la S maiuscola.
Nonostante cio’, siamo andati contro le tradizioni e, piu’ che shopping sfrenato, abbiamo fatto un giro preventivo e di perlustrazione da Macy’s, comprato un paio di regali, sopportato la ressa in entrata e in uscita e tornati a casa dopo circa tre ore, ovviamente allo stremo delle nostre forze.
In verita’ quella che pubblicizzano come la giornata dei grandi affari non e’ altro che il primo giorno di un lungo mese di saldi natalizi (si, qui i saldi precedono il Natale, incredibile ma vero!) e dunque non vale la pena dedicare tutta la giornata a gironzolare per negozi che fanno finta di avere sconti pazzeschi solo per oggi. Dopo due anni e due Black Fridays abbiamo imparato i trucchi del mestiere: conviene fare un tour nei vari store per farsi un’idea di cosa si voglia comprare, acquistare solo con il 3×2 e raccogliere il maggior numero di coupon con sconti prolungati per sentirsi liberi di tornare nel negozio in un momento piu’ tranquillo. L’unica categoria di articoli per cui vale la pena prendere tenda e stufetta elettrica e bivaccare fuori dallo store per essere i primi all’apertura (che di solito avviene attorno alle 5 del mattino), e’ quella dei gadget elettronici, che fortunatamente non rientravano nelle nostre liste d’acquisti quest’anno.
Compere o non compere, la cosa piu’ rassicurante e’ che, una volta tornati a casa dopo una giornata stremante, la cena e’ gia’ pronta: turkey sandwiches, con tacchino rigorosamente avanzato dall’abbuffata di ieri.
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