Ricordate l’articolo sull’arrivo dello Shuttle Enterprise a New York? I preparativi procedono alacremente: martedì l’Enterprise ha viaggiato dalla Florida a Washington D.C., ovviamente in aereo, e per lunedì prossimo è previsto l’atterraggio all’aeroporto Kennedy, sempre che il tempo lo permetta.
Nel frattempo si pone il problema di far spazio alla navetta e tre vecchi velivoli militari sono già stati rimossi dalla portaerei Intrepid: un Douglas americano, uno Scimitar britannico e un MIG sovietico saranno trasferiti su una chiatta fino all’Empire State Aerosciences Museum, a Glenville, NY.
Con questa mossa l’Intrepid Museum scommette tutto sul potere attrattivo dello Shuttle, che da solo dovrà compensare le perdite e far rientrare nelle casse del museo i dieci milioni di dollari già stati sborsati per il trasporto. Come se non bastasse, gli addetti devono rinforzare il ponte, perché regga le 75 tonnellate dell’Enterprise e predisporre un’immensa tenda per proteggerlo dal sole e dalle intemperie.
Il trasporto costituirà da solo un’impresa titanica: le gru utilizzate a Washington D.C. devono essere smontate e spostate al JFK; nel frattempo l’Enterprise resterà in un hangar, agganciato al Boeing. Da quel momento saranno necessarie almeno sei settimane per spostare lo Shuttle sulla chiatta, che, attraverso la baia e sotto il ponte di Verrazzano, lo porterà fino all’Hudson e al molo 86. Ciliegina sulla torta: una gru galleggiante lo innalzerà fino al ponte della nave.
L’intenzione è quella di mettere in vendita i primi biglietti a luglio e di cominciare poi la raccolta fondi per creare una struttura permanente per l’Enterprise. Che dire, in bocca al lupo per questa impresa spaziale!
fa ridere il fatto che lo shuttle abbia viaggiato nello spazio, sopportato condizioni estreme e ora abbia bisogno di una protezione dal sole!!! però bella idea, tappa da includere in un prossimo viaggio