New York è una delle poche città americane in cui il trasporto pubblico è diffuso e utilizzato come mezzo privilegiato. Chiunque sia stato a New York, sa che la metropolitana è il metodo più veloce ed economico per muoversi in città. Rispetto al 2010, il 2,3 % in più degli abitanti di New York ha utilizzato la subway, per un totale di 36 milioni di corse. Nel fine settimana il numero di viaggiatori si aggira intorno ai 5,5 milioni, la media più alta dal 1947. New York vanta la terza metropolitana per estensione dopo quelle di Shanghai e Londra e una delle più antiche, dal momento che è stata fondata nel 1904.
La New York Subway ha però un difetto abbastanza evidente: non è graficamente intuitiva e sconta decenni di confusione. Chi è abituato alla semplicità della tube londinese, ha bisogno di qualche giorno per comprendere la rete. La difficoltà maggiore è quella di distinguere tra treni locali e espressi. Questi ultimi non fermano in tutte le stazioni, ma soltanto in quelle principali (indicate sulla mappa con il cerchio bianco).
Negli anni ’60 la New York City Subway ebbe però un periodo di lungimiranza estetica e guardò con passione a una metropolitana di casa nostra, quella di Milano. Nel 1964 il designer olandese naturalizzato italiano Bob Noorda si occupò della grafica della metropolitana milanese M1 , con un progetto che avrebbe fatto storia. Sue sono le lunghe linee modulari che veicolano il colore della tratta, ma anche i diagrammi delle linee, le mappe dei quartieri, gli orologi e i poster di ogni stazione; il tutto gli valse il Premio Compasso d’Oro del 1964.
New York non poteva farsi scappare un genio simile e, nel 1965, con il collega Massimo Vignelli, Noorda fondò la Unimark International e sbarcò negli Stati Uniti. Nella metropolitana di New York, Noorda e Vignelli trovarono una situazione molto confusa che, dai mosaici ottocenteschi di Heins & LaFarge, aveva perso chiarezza ed eleganza. Nel 1966 l’autorità per i trasporti di New York, su consiglio del MoMA, commissionò alla Unimark la nuova grafica della Subway. Vignelli e Noorda studiarono in profondità i flussi di passeggeri e pubblicarono il Manuale per la Standardizzazione della Grafica per la New York City Transit Authority (oggi MTA).
Ma New York negli anni ’70 visse un decennio di profonda crisi economica e sociale e la Subway fu una delle infrastrutture a patirne maggiormente. Mancarono i fondi per rendere l’idea Unimark uno standard effettivo e la grafica della metropolitana di New York non fece altro che acquisire un altro strato, senza perdere gli altri.
Ciò che rimane di quel periodo è la mappa della metropolitana disegnata da Vignelli, che in questi anni sta conoscendo una nuova giovinezza. L’immensa opera di ammodernamento della New York City Subway impone la chiusura di alcune tratte durante i fine settimana. La MTA ha rispolverato il diagramma, rendendolo più moderno e trasformandolo nella mappa “The Weekender“. New York è pronta per una nuova età dell’oro e non può che scegliere un abito italiano.
inizio a pensare che la mia follia per NY sia patologica… sono stato a Londra a Gennaio, e invece mi è parso proprio il contrario…. 4 giorni non sono serviti a farmi capire come diavolo funzionasse… A NY invece è tutta un’altra storia, basta guardare il numero che c’è sui vagoni……… boh…. necessito di visite psicologiche