Dunque, oggi stavo leggendo una rivista – cosa non inusuale dato che lavoro per una agenzia di pubbliche relazioni. La rivista in questione, Food Network Magazine, sfoggiava in prima pagina un bel titolo interessante: “The Italian Issue” – e cercava di insegnare al popolo americano a cucinare prelibatezze italiane.
Ora, che un certo, presumibilmente famoso, “Tyler” mi insegni a fare la mozzarella, un poco mi lascia perplessa; e non mi convince nemmeno la nuova tendenza del “Caprese Martini” che consiste nel mettere una mozzarella, una fettina di pomodoro e una foglia di basilico, congiuntamente al Martini, in un bicchiere da cocktail – per un risultato che dalla foto nell’articolo sembrava la fotocopia di quelle schifezze che si fanno da bambini, quando si va al ristorante, la mamma non guarda e ci si mette a fare i mixologist enfant terrible con tutto cio’ che capita sotto mano incluso avanzi di pizza, bustine del caffe’ e l’immancabile etichetta della bottiglia.
In ogni caso, cio’ che mi ha piu’ colpito e su cui vorrei appuntare una nota e’ la nuova moda lanciata da un ristorante italiano recentemente aperto, il Matto, che a quanto pare serve i suoi drinks “on the rocks” – nel vero senso della parola. Si, avete capito bene: mette dei sassi nei cocktail. Ma badate bene: non sono sassi qualunque o fatti appositamente per l’arte del bartenderering come quelli industriali che si vedono in giro ultimamente! Sono sassi importati direttamente dall’Italia.
Ora, lo sappiamo tutti che il fascino di tutto cio’ che e’ italiano fa un sacco di scena con gli americani: se sei un ragazzo italiano e metti su quell’accento un po’ tres chic accompagnato da un gesticolare affannato, le ragazze americane ti si buttano ai piedi; se sei una ragazza italiana hai stile e senso del design; il nostro cibo e’ “MMMMMMM, sooo goooood”, e il nostro modo di vestire e’ semplicemente divino.
Ma i sassi?? Che cosa hanno in piu’ i sassi italiani per diventare addirittura trendy da essere immersi nei cocktails?
Ok, dopo aver letto l’articolo mi sono sentita super ignorante – perche’ in effetti sti ciottoli hanno la loro ragione di esistere: essendo rocce molto porose importate direttamente dalla regione nordovest del Belpaese, vengono immerse nel vermouth per 12 ore cosicche’ una volta che se ne aggiunge una al cocktail rilascia alcool e dona un poco di sapore salino, congiunto ai minerali.
Detto cosi’ sembra davvero una trovata geniale. E devo ammettere che in effetti E’ una trovata geniale, considerando l’amore incondizionato che gli americani provano nei confronti dell’Italia in generale.
Sara’.
Eppure quando ho letto l’articolo un po’ mi e’ scappato da ridere, fondamentalmente perche’, ormai lo sapete, la mia fantasia e’ molto fervida, e mi sono immaginata due scene:
– La prima e’ il giardino di mio nonno che e’ ciottolato – e ai milioni di cocktails (e di soldi!) che potrebbe fare se un giorno decidesse di impacchettare il suo intero giardino e spedirlo a New York.
– La seconda invece, ve la pongo sottoforma di domanda: ma se il padrone di quello che ha il giardino da cui importano i sassi per i cocktail avesse un cane?
Si, avete ragione — dopo questa (e dopo aver letto che il NYT ne parla come un trend d’avant-guarde) la mia ignoranza e’ arrivata ai limiti estremi, e se volessi ritornare ad essere “cool” dovrei per forza andare a farmi un Martini con sasso!
Lo devo provare per forza 😉