Si sa, la crisi sta mettendo a dura prova tutti quanti. Sebbene a New York sembra si stia ritornando a galla, in verita’, a volte si fa proprio fatica a tirare a fine mese. Ed e’ proprio verso il 25 del mese che si inizia a pensare creativamente alle varie possibilita’ esistenti nell’universo noto e ignoto per guadagnare qualche soldino in piu’.
Uno dei pensieri piu’ ricorrenti mi sovviene di solito mentre mi trovo incantata a osservare la mia gattina, Stinky, che se la dorme bellamente sul braciolo del divano. “Se solo si potessero mandare i gatti a lavorare.” Mi ritrovo a pensare.
Ebbene, capirete quanta gioia la scoperta della cosidetta figura professonale del “Bodega Cat” mi abbia provocato.
Dicesi Bodega Cats tutti quei piccoli felini che stanziano nelle “bodegas” ovvero nei piccoli supermercati, deli o negozietti di cui New York e’ piena, con il solo apparente compito di attirare i clienti con la loro “cuteness.” Sebbene l’opinione comune sia che queste creaturine siano li’ per caso e principalmente perche vogliono stare vicini vicini al loro padrone, la dura verita’ e’ che i Bodega Cats sono stati letteralmente assunti per dare la caccia ai roditori che, si sa, abbondano nelle grandi citta’. Specialmente se la grande citta’ e’ New York. Specialmente se vicino a fonti di cibo.
Quindi la figura professionale del Bodega Cat, sebbene abbia ispirato vari blog e addirittura un documentario stile “Discovery Channel” nel quale si parla del famoso predatore in termini alquanto adulatori, non e’ altro se non sinonimo di scarsa igiene — sia per il fatto che ovunque ci siano gatti ci sono anche topi, sia perche’ tenere un animale da compagnia in un luogo dove si prepara e vende cibo e’ severamente proibito dal dipartimento d’igiene della citta’ (aaaahhh, ecco perche il deli all’angolo ha chiuso!!!)
Sta di fatto che negli anni sono nati dei movimenti “Salviamo i Bodega Cats” (addirittura uno partito dal New York Times) che incitano i cittadini a condividere sui social network le foto dei loro Bodega Cats di quartiere. D’altronde, non si e’ dei veri New Yorkers se non si conosce per nome il sacro guardiano del negozietto da cui compriamo bagel e caffe’ la mattina…
Che dite, mando il CV di Stinky?!?
Fantastico…. dovrebbero farlo anche in Italia…..