Los Angeles. La citta’ degli angeli. Il posto di Hollywood, il posto dove ti senti una star.
Mi e’ capitato recentemente di dover andare a Los Angeles per lavoro. E devo dire che da grande appassionata teenager di Beverly Hills 90210, le mie aspettative per la citta’ erano, letteralmente e con battuta inclusa, alle stelle.
Eppure. Eppure devo dire che ho dei grandissimi mixed feelings su Los Angeles. E in questo post cerchero’ di spiegarvi il perche’ e sviscerare le mie emozioni a mo’ di seduta psicoanalitica, chiedendo poi a voi, miei 25 lettori, cosa pensate di L.A., se ci siete mai stati, e secondo voi cosa dovrei fare la prossima volta che mi trovero’ in citta’ (a meta’ Marzo.)
Alla fine…non mi giudicate, questo e’ un blog su New York. Se no l’avrei chiamato iLosAngeles!
- ODIO. Lo spostarsi in macchina. La citta’ e’ talmente ampia ed estesa, che un abbonamento a Uber non e’ solo necessario. E’ letteralmente vitale. “Andiamo a cena stasera?” Certo, aspetta che chiamo una macchina. “Andiamo a prenderci un caffe?” Certo, aspetta che prendo un Uber. “Andiamo alla spiaggia?” Si! (Ma ci entrerà l’ombrellone nell’Uber?) “Oggi ho voglia di farmi una bella camminata. Andiamo a Runyon Canyon?” Si dai. Sono solo 30 minuti in macchina. NO NO NO. Gente. Non ci siamo capiti. Io vivo nella spontaneità. Io vivo nel: camminiamo a casa? Ok, e magari ci fermiamo a prendere qualcosa da mangiare on the way. Io non ho piani che vadano al di la’ dei prossimi cinque minuti. L.A. mi disturba la psiche ogni santo giorno appena mi sveglio con tutto questo popo’ di roba da pianificare.
- AMO. Il sole e le palme. Perche’ anche se le vedi solo dal finestrino della macchina, almeno le vedi. Li, che si ergono maestose in tutta la loro magra fierezza. Le palme di Los Angeles. Come ombrelloni aperti da giganti vacanzieri. Almeno la certezza che a L.A. faccia caldo (o caldino) e che ci sia sempre quest’aria di vacanza mi fa un attimo ripensare la pianificazione richiesta dalle macchine. Almeno la scelta di vestiti diventa immediatamente più facile. Un po’ come i grandi business men del mondo che si vestono sempre uguali per eliminare le decisioni più futili dalla loro giornata. Abbiate pazienza. Sono della Bilancia. Odio le decisioni.
- ODIO. Il fatto che sia una citta’ socialmente difficile. Ovvero, che per andare a fare qualcosa di interessante la sera devi per forza conoscere Steve Sanders, perche’ se no sei uno sfigato e nelle mega ville di Beverly Hills mica ci entri. Quindi la morale della favola holliwoodiana e’ che: o sei amico dei fighi, o vai a letto presto e ti alzi la mattina alle 5AM per andare a fare yoga. Da solo. Come un cane. (Vabe, almeno sulla spiaggia. Che pero’ ti serve la macchina per raggiungere. Doh.)
- AMO. Il cibo. Dio Mio, la freschezza del cibo che ho provato a Los Angeles e’ introvabile. Non so come spiegarvelo. Leggero, salutare, succoso senza pretese, insomma: delizioso. Dal ristorante giapponese chic, alla bakery in mezzo ai senzatetto che fa un po’ quasi paura. Il cibo di Los Angeles me lo sogno di notte.
- ODIO. Il fatto che tutte le donne siano estremamente perfette. Abbronzate (vedi punto 2,) con il trucco quello che “ci ho messo venti ore ad applicarlo ma sembra che mi sia appena svegliata cosi,) gamba soda, capelli biondi mosso da spiaggia e denti super bianchi. A confronto mi sento sempre un po’ come la principessa Fiona in Shrek. Dopo la trasformazione.
- AMO. Venice Beach e Santa Monica. Ma anche La Brea e West Hollywood. La spiaggia, il mare, i colori del tramonto, i cinema in Art Deco, i palazzoni e le case con i giardini enormi. Gli studi della Paramount. Ma anche i canyon e le camminate. Una volta che effettivamente ci arrivi in queste zone: WOW.
In conclusione: ODI ET AMO, come direbbe Catullo. Entrambi in ugual misura. Entrambi alla stessa maniera. Los Angeles e’ quella citta’, talaltro, per cui soffro di una nostalgia inversa. Di solito quando sei in un posto per tanto tempo un po’ lo odi, ma poi te ne vai e ti manca perche’ lo romanticizzi. Con Los Angeles e’ l’opposto: la odio quando ci sono lontana, e più passa il tempo e più “no, no che schifo L.A.” Poi atterro, mangio una Poke Bowl, inforco gli occhiali da sole, vedo le palme e…ahhhhh.
Infatti mi ha sempre affascinato di più New York
Anche a me!!! Non c’è proprio paragone!
Ho vissuto due anni non proprio a LA, ma a Thousand Oaks , contea di Ventura. Luogo stupendo e mi manca tantissimo, stiamo progettando di trasferirci lì definitivamente. Lavoravamo praticamente a meno di un miglio da dove abitavamo, quindi ci spostavamo a piedi, e camminare in quelle zone è semplicemente fantastico, con un paesaggio collinare da incanto, parchi, tutto avvolto nel verde. Clima tipico della California del sud, solo un po’ più ventilato perché non distante dall’oceano. Ma soprattutto gente fantastica. La comunità di TO è davvero molto accogliente ed è facilissimo fare amicizia, voglio smontare il mito che bisogna essere amici di qualcuno di importante per socializzare, perché non c’è solo la Los Angeles di Hollywood ma anche quella delle associazioni di volontariato, della gente comune, semplice, dei gruppi parrocchiali, delle attività sportive e dei numerosissimi hobby che la zona offre a tutti. Unico neo, non da poco: gli incendi. Per il resto è un paradiso e speriamo di tornarci presto.