Come faccio ad aprire un ristorante a New York? Che visto serve per aprire un ristorante a New York? Quanto costa aprire un ristorante a New York? Queste sono solo alcune delle domande che riceviamo via email ogni giorno. Sembrera’ incredibile, ma il numero di email concernenti richieste lavorative che riceviamo, e’ inversamente proporzionale alla buona condotta dei nostri politicanti italici. Piu’ loro ne combinano, piu’ voi avete voglia di scapparvene qui da noi. E con le idee ben precise: “Mamma dammi mille lire che in america un ristornate voglio aprire!” Noi rispondiamo a tutti, e nel limite del possibile cerchiamo di aiutare. O meglio di disincentivare il desiderio.. Ne abbiamo gia’ parlato, nella Grande Mela le statistiche nel settore della ristorazione sono terribili. Cosa che comunque non scoraggia nessuno a quanto abbiamo capito. Abbiamo allora deciso di prendere un approccio diverso al problema… Invece di dirvi quanto e’ difficile e costoso aprire un ristorante, vi diciamo esattamente dove e come aprirlo.
Come ogni imprenditore serio, quello che dovete fare prima di aprire la vostra attivita’ e’ pensare a che bisogno andrete a colmare. A quale necessita’ la vostra azienda dara’ la risposta. Nel campo della ristorazione, dovete allora pensare a dove la gente vorrebbe che venisse aperto un nuovo ristorante, e soprattutto che tipo di cibo offrire.
Assumiamo che siete italiani e che quindi vogliate aprire un ristorante italiano o una pizzeria. Se volete aprire un ristorante francese e volete informazioni a riguardo andate su www.fnewyork.fr, spagnolo www.snewyork.sp etc etc etc.
Dopo quattro anni a New York ci siamo resi conto che i ristoranti italiani sono ovunque. Difficile aprirne uno nuovo e differenziarsi dalla moltitudine. Ogni quartiere ha almeno 3-4 ristoranti italiani degni di nota, e la concorrenza e’ spietata. Se volete avere piu’ probabilita’ di successo, vi consigliamo quindi di aprire una pizzeria. “E ma anche le pizzerie sono ovunque!!” direte voi. E a ragione. Tuttavia, le pizzerie ove la pizza e’ veramente buona sono poche. Cinque o sei al massimo in tutta New York. Offrono tutte pizze napoletane (o quanto meno non la pizza di Milano!) e per qualche strano motivo sono tutte attaccate tra di loro. Nel village Keste’ e Numero 28 sono a 100 metri di distanza. Nell’East Village Luzzo’s e Motorino sono addirittura nello stesso isolato. Aprendo una pizzeria come si deve ad un paio di chilometri da questi mostri sacri, si ha virtualmente competizione zero.
Se volete un esempio di successo, pensate alla pizzeria Saraghina. Ha aperto nel nulla di Brooklyn (non nei quartieri fighetti DUMBO o Williamsburg, veramente nel nulla!) ed e’ diventata un successo istantaneo. Cio’ che offrono e’ una pizza fenomenale, lontano dalla competizione e in una zona residenziale… Bingo!!
Quindi, ricapitoliamo, il segreto e’ offrire la non di Milano (meglio se di Napoli) e aprire la pizzeria lontano dalla concorrenza.
Ci abbiamo riflettuto diversi giorni, e crediamo che il luogo perfetto e’ nel rettangolo compreso tra la 30th e la 33rd street tra 2nd e 3rd avenue. La zona e’ altamente residenziale ma con una movida notturna non indifferente e senza pizzerie degne di questo nome. Le avenues sono ricche di bar e locali frequentati da giovani intraprendenti, sotto i trentanni, in carriera e con una discreta disponibilita’ economica. Il quartiere e’ inoltre arricchito da uno dei pochi cinema di Manhattan, l’AMC di Kips Bay, sempre affollato soprattutto nel week end. Pizza e Cinema diventera’ un classico tra i veri Newyorker! La pizzeria deve avere un design mediterraneo ma senza troppi richiami all’Italia (Prendete spunto dal ristorante Bianca se vi mancano le idee).
Deve essere senza troppe pretese ma unica. Luci un po’ affuscate, tavolini fuori, colori caldi. Insomma un bel posto! A New York i designer non mancano, qualcuno che vi aiutera’ lo troverete di certo. Il menu deve essere semplice. Poche pizze e semplici, tanto il cavallo di battaglia sara’ la pizza con mozzarella di Bufala. Da cui potreste anche prendere ispirazione per il nome della pizzeria: Bufalina. Ovviamente la pizzeria sara’ di piccole dimensioni, una sala unica e 30-40 posti massimo. L’investimento iniziale sara’ consistente.. Siamo sempre a New York non a Locate di Triulzi. Per quanto riguarda i visti chiamate l’Avvocato Liuzzo e per quanto riguarda il consulente legale d’impresa affidatevi all’Avvocato Linares. E… Buona Fortuna!
P.s. Data la consulenza gratuita, la redazione di iNewYork.it si aspetta pizza gratis tutte le sere!! Grazie!
Ciao, …ma non avete “snocciolato” quelle che potrebbero essere le spese iniziali per aprire una piccola pizzeria diciamo a gestione familiare. Capisco che a seconda della struttura cercata, della tipo di ristrutturazione, ecc.. le cose potrebbero cambiare e non di poco, ma ci sarà un minimo sotto il quale è impensabile aprire. Ad esempio, sarà come qui in italì, che ti obbligani a infinite attrezzature che alzano non di poco le spese iniziali? Un altra voce è quella del personale, qui in italì per avere due dipendenti ti tocca incassare migliaia di €/mese (sempre che non si decida per il “nero”) con problemi su problemi, in USA ho sempre notato che anche in piccoli bar o semplici backey ci sono sempre un numero alto di dipendenti – e immagino che siano tutti in regola – quindi ci sarà una pressione fiscale molto diversa… Comunque con queste voci, diamo una definitiva battuta d’arresto a chiunque pensi ancora di aprire un localino a NY. 😉 Fabio
Ciao Fabio,
Non abbiamo messo cifre di proposito. L’investimento iniziale varia enormemente in base alla location, al design, alla grandezza del locale, a quanto famoso lo chef sia… Abbiamo parlato con diversi imprenditori e la variabilita’ d’investimento iniziale e’ enorme. Inoltre abbiamo avuto l’impressione che spendere il meno possibile forse non e’ la migliore idea a New York. La concorrenza e’ spietata e senza un prodotto di qualita’ si fa poca strada. Si parte comunque da centinaia di migliai di dollari.
Prova a parlare con altri ristoratori qui a New York per avere un’idea piu’ precisa.
iNewYork.it
Io vorrei prendere in affitto un panificio come posso avere delle informazioni su chi affitta grazie
Anch’io vorrei aprire un panificio artigianale; sarei grato se poteste darmi tutte le informazioni utili di cui disponete: c’è carenza di panifici? C’è mercato per un pane di tipo artigianale (sapere un pò il gusto dei Neworkesi in merito)? La zona migliore dove aprirlo e i prezzi degli edifici in quella zona? Quali ditte forniscono le atrezzature o e meglio importarle dall’Italia?
Ciao! Io non vorrei aprire una pizzeria ma qualcosa di simile; nella mia zona tra i prodotti tipici ci sono le Tigelle, poco conosciute e facili da preparare, e ho notato che in giro sono molto apprezzate! Mi piacerebbe quindi aprire un piccolo locale in stile pizza al taglio che offre solo Tigelle ripiene con prodotti esclusivamente di qualità o Made in Italy. Potete darmi un’idea su quello a cui vado in contro e qualche consiglio?
salve, il mio sogno sarebbe quello di aprire un istorantino di cucina prettamente ed esclusivamenteNAPOLETANA…sono una partenopea verace ecredo che la nostra arte culinaria sia unica solo se cucinata dq un vero chef Napoletano….mi dai dritte sui vari passaggi burocratici??Grazie
Gent. Giuliana, come hai potuto leggere nel nostro articolo, le procedure sono numerose e costose e non siamo in grado di elencare con precisione, in quanto non operiamo in questo campo. Il nostro consiglio è quello di rivolgersi a un avvocato o a un esperto, per evitare sorprese. Grazie e buona giornata.
Salve, vorrei iniziare dei rapporti ” anche se difficile capire se fare il porta a porta iniziale o tramite web” con distributori alimentari americani o direttamente ristoranti o simili che potrebbero essere interessati ad acquistare olio extravergine d’oliva pugliese. Pensate che sia fattibile?
Buon giorno,
Io, italoamericano, assieme ad un amico italiano, vorremmo aprire un attività di produzione e distribuzione di alimenti a N.Y.. Entrambi saremo soci e prestatori d’opera. Vorrei sapere cosa bisogna fare affinchè il mio amico si possa trasferire stabilmente a N.Y. per poter lavorare assieme a me (tipo di visto, ammontare minimo dell’investimento, etc).
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Angelo
Ciao Luca e Piero,
Non so se avete realizzato quello che avete scritto.
Anch’io avrei intenzione di aprire un panificio in America, avendo avuto, anche se ragioniere, una esperienza come panettiere, dopo aver frequentato un corso di panetteria.
Per me la permanenza negli USA non si porrebbe, così pure il limite di investimento essendo italoamericano. e penso quindi anche per persone che con me volessero avviare un’attività commerciali. Vi lascio la mia e.mail: redbolt@libero.it
Ciao Luca, il consiglio che ti diamo e’ quello di iniziare a contattare direttamente i negozi alimentari indipendenti a New York e iniziare a proporre l’olio. Una volta avuto un appuntamento, potresti incontrare i buyer faccia a faccia e far assaggiare il tuo olio — cosi da iniziare un lavoro da commerciale che ti portera’ a creare un passaparola sul tuo olio e ad aprire porte. Investire in una agenzia di comunicazione o in spazi fieristici ad hoc e’ anche una buona soluzione. Felici di darti maggiori consigli in privato! In bocca al lupo!
Ciao Angelo, il nostro consiglio e’ quello di contattare un avvocato — conosciamo l’avvocato Annalisa Liuzzo che si specializza proprio in questioni “italoamericane” quindi magari potrebbe essere un’idea quella di contattarla e vedere lei cosa consiglia? Qui il suo sito http://www.liuzzolaw.com/. In bocca al lupo!
Ciao,mi chiamo Fabio, e ho letto il vostro articolo e poi anche i commenti dei lettori, e ho capito che non sono l’unico che vuole trasferirsi a New York e aprire un locale italiano. Ho visto che non é facile e ci vogliono tanti soldi.. io ho un aggangio a New York,mio cugino che mi aiuterebbe a trovare un lavoro e iniziare con la gavetta.(lui me l’ha consigliata). aspetto vostre notizie in privato ecco la mia email faina_77@libero.it e consigli su quali lavori si può intraprendere.
ciao
ciao sono emanuele in italia avevo una piadineria 10 anni sto pensando di andare a ny..ho anche unvisto particolare chi fosse interessato mi contatti ylele77@hotmail.it
questa era la mia piadina differente dalla classica piadina romagnola… nell impasto non usavo strutto solamente manitoba pura…croccante e friabile
e mettendola in verticale non si piega non si spezza trimane in piedi
ciao e scusa avrei una domanda da farti!
SIAMO UN’AZIENDA ITALIANA CON SEDE NELLE MARCHE, SIAMO INTERESSATI AD ESPORTARE PRODOTTI ALIMENTARI: OLIVE RIPIENE ALL’ASCOLANA, CREMINI, VERDURE PASTELLATE, MOZZARELLINE QUESTE TUTTE IN CONFEZIONI PRONTE PER FRIGGERE.
INOLTRE ABBIAMO VINO, OLIO D’ OLIVA,MIELE, PASTA,SPUMANTE,CAFFE’, PRODOTTI SOTTO L’OLIO (OLIVE, CARCIOFI, ECC).
IN ATTESA DI UNA VOSTRA RISPOSTA, PORGO DISTINTI SALUTI.
IL SITO INTENET E’ http://www.rgcorradini.it
Posta elettronica info@rgcorradini.it
ROBERTO CORRADINI
Salve, sono un noto ristoratore in milano, di origine calabrese, il mio sogno da piccolo e’ fare qualcosa a nyc, adesso visto come vanno le cose in italia anche se noi ancora ci difendiamo, o deciso di cedere tutto e’ situarmi in questa città che sogno da piccolo. L’unico mio pensiero apparte tutti i sacrifici e le burocrazie,
Vorrei sapere se è diventato problema di concorrenza di qualità, o di chi ha più conoscenze ?? Sempre riferito hai ristoranti…
Anche xche’ la mia idea e’ di osteria pizzeria
Cioè x farmi capire pierraggio..
Grazie
In attesa di una vostra risposta vi porgo i miei saluti…
Ciao a tutti e complimenti a inewyork per tutte le dritte che date a noi italiani. Io sono un ragazzo italiano, di 25 anni che vive a Roma e che sta pensando di fare questo cambiamento di vita e riflettendo un po su che tipo di lavoro potrei fare ho pensato: ma perché lavorare in una pizzeria quando a New York è pieno di pizzerie?!?
Perché non puntare su una cucina un pò più “rustica” che potrebbe interessare sia agli americani che ai turisti che non sapendo dove mangiare o cosa mangiare punterebbero su un qualcosa di più casalingo?!? A me piacerebbe lavorare in una bella rosticceria…. si fare quei piatti che ormai non si fanno più e che secondo me oltreoceano non sono poi così conosciuti. Spaziare dalle lasagne, alla pasta a mano, alla parmigiana, agli spezzatini e a tutti quei contorni “casalinghi” che difficilmente si trovano in una classica pizzeria o ristorante. Il guadagno potrebbe essere garantito dal rapporto qualità (bontà)/prezzo rispetto a un ristorante in zona centro o alle infinite pizzerie che di pizza italiana hanno solo la forma!
Perciò la mia è un’idea… ed è su questo che voglio puntare. Ossia su un’attività la cui cucina è più “famigliare” che “commerciale”.
Daniele
Ciao Daniele, ottima idea — e in linea con quello che sta succedendo al momento a New York: sono infatti tantissime le trattorie, rosticcerie, panetterie e ristoranti piu’ casalinghi che si stanno sviluppando in questi ultimi anni!
Salve vorrei aprire a New York una piccola Rosticceria Pasticceria solo da asporto, in modo da avere meno costi, io sono Palermitano quindi vorrei fare prodotti tipici siciliani, vorrei dei consigli o qualche socio interessato!!
email: laserpiero@hotmail.it
in attesa di notizie, invio cordiali saluti.
Pietro
Ciao , io avrei intenzione di aprire una panetteria sarda in America , noi abbiamo un forno a legna dove il pane e fatto tipicamente sardo con la farina di grano duro e lievito madre , e tante altre specialità tutte al naturale , Da dove posso iniziare per realizzare questo sogno tanto lontano? Grazie in antocipo