Se siete stati di recente sulla High Line, avrete notato il primo progetto artistico della primavera 2012: Lilliput. Installate in luoghi inusuali e inaspettati, ci sono sculture in miniatura, che danno l’impressione ai visitatori di essere giganti stile Gulliver.
Sei artisti hanno contribuito a quest’opera, che vuole essere l’opposto delle mastodontiche statue dei centri cittadini. L’austriaco Oliver Laric ha creato una colorata testa bifacciale di Sun Tzu, l’autore de L’Arte della Guerra, manuale di tecniche belliche divenuto negli ultimi anni un’ossessione.
L’italiano Alessandro Pessoli ha attinto dalla tradizione di casa nostra, ideando uno spaventapassetri di bronzo e acciaio, per metà umano, per metà stilizzato.
Dell’artista giapponese Tomoaki Suzuki sono invece le minisculture in legno che riproducono moderni abitanti della città, in scala 1:3.
La brasiliana Erika Verzutti presenta una famiglia di dinosauri nascosti tra sommacchi e magnolie, vicino alla passerella elevata tra 25th e 27th street.
Allyson Vieira, che gioca in casa a New York, ha ideato un calco di bronzo a forma di piramide di bicchieri di carta; durante l’anno la scultura raccoglierà acqua piovana e detriti, trasformandosi in un reperto urbano, proprio come la High Line che la ospita.
Infine il neozelandese Francis Upritchard ci regala l’abbraccio di due scimmie, intente a riposarsi sulle panchine come i visitatori del parco.
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In realtà “il” neozelandese Francis Upritchard è una Signora che in questo momento espone alla Nottingham Contemporary, mostra aperta fino al 30/09. Contemporaneamente alla mostra della Upritchard si possono visitare due sale interamente dedicate ad Alfred Kubin. Ho avuto la fortuna di visitarle proprio oggi, giorno dell’inaugurazione, guidato (casualmente) da Zoe Pilger, giornalista freelance e critico d’arte per The Independent, recente vincitrice dell’International Frieze Writer’s Prize. L’ingresso è gratuito, tra le altre cose! Ne vale veramente la pena.
Buona serata
Pubblichiamo volentieri l’errata corrige di Maurizio Mancinelli.