Ad un aperitivo tra italiani a cui sono andato recentemente, ho conosciuto uno dei tanti imprenditori italiani emigrati in America. Senza fare nomi e descrizioni, ad un certo punto della nostra discussione sui pregi di fare business in America, mi ha detto qualcosa che mi ha colpito profondamente:
“Devi sapere Luca, che l’America e’ un paese per chi vuole fare l’imprenditore. L’Italia invece e’ un paese per chi vuole fare il dipendente.”
Questo commento, detto con forse troppa sufficienza davanti ad una birra un Mercoledi’ sera a New York, e’ pero’ l’emblema dei tanti problemi del mercato del lavoro in Italia.
In Italia e’ difficilissimo aprire nuove attivita’. Le leggi, i decreti, le limitazioni, le certificazioni, gli esami, gli ordini, lo Stato, le amministrazioni regionali, provinciali e comunali, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta soffocano chi ha idee imprenditoriali e la voglia di mettersi in proprio.
Questo non solo porta enormi frustrazioni (noi riceviamo tantissime email di giovani e meno giovani che vorrebbero aprire attivita’ in Italia, ma non riescono, e sognano quindi di trsferirsi a New York, o altre parti d’America, per farlo), ma anche causa la non realizzazione di nuovi posti di lavoro.
In un momento in cui in Italia la disoccupazione giovanile e’ superiore al 30%, questo e’ il vero problema da risolvere: lo Stato deve fare in modo di facilitare dal punto di vista burocratico l’apertura di nuove attivita’.
Lo sapete che in America aprire una attivita’ costa poche centinaia di dollari e si puo’ fare anche online in circa 30 minuti (so per esperienza perche’ l’ho fatto a mia volta)?
E l’America non e’ nemmeno il miglior posto al mondo per essere imprenditori. Secondo il “Doing Business Report” della World Bank gli Stati Uniti sono al quarto posto della classifica, con primo Singapore. L’Italia? Be’, noi siamo al SETTANTATREESIMO posto…
In America l’hanno capito da sempre: piu’ e’ semplice creare attivita’ piu’ se ne creano. Aumentando il numero di persone impiegate. Addirittura in America e Canada i politici stanno pensando a come poter attirare imprenditori dall’estero, semplificando le procedure legali per ottenere permessi di soggiorno.
Come dicevo prima, in Italia non e’ cosi’. Per vari motivi culturali, addirittura la figura dell’imprenditore e’ spesso vista in modo negativo, non realizzando pero’ che essa e’ la spina dorsale di un paese.
Questo pero’ deve cambiare, l’Italia se vuole uscire dalla sua crisi non deve concentrarsi solo sui sussidi ai disoccupati e ai loro diritti (assolutamente necessari per aiutare una situazione di estrema crisi personale e anche economica), ma deve creare, creare e creare piu’ opportunita’ di impiego.
La nostra Costituzione dice: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Voglio quindi lanciare un triplice appello per fare in modo che questo lavoro venga creato:
1) Allo Stato e ai politici chiedo di semplificare le regole per aprire e mantenere attivita’, Monti ci ha provato, pero’ quello e’ solo un inizio. Inoltre chiedo di portare avanti il processo di liberalizzazione iniziato anni fa ma mai completato.
2) Ai giovani Italiani chiedo di osare di piu’, di non pretendere solo dallo Stato, ma anche di dare tanto. Io in primis, che due settimane dopo la laurea (e quindi diciotto anni di educazione pubblica sovvenzionata dallo Stato Italiano) ho preso armi e bagagli per venire qui a New York. John F. Kennedy una volta disse: “Non chiedere cosa la tua patria puo’ fare per te, ma cosa tu puoi fare per lei”. Credo dobbiamo tutti iniziare a pensare come lui. Vivendo a New York da anni, ho avuto modo di incontrare persone da tutto il mondo, e a parte alcune eccezioni di nazionalita’, noi italiani siamo tra i piu’ creativi, logici e preparati. Si, lo Stato e la burocrazia ci frenano in Italia, ma comunque non facciamo spesso abbastanza con le potenzialita’ che abbiamo. Saro’ oramai troppo americano come mentalita’ (mi viene infatti spesso rinfacciato) ma cari coetanei, non abbiate come sogno a vent’anni di farvi comprare la casa o la BMW (si vive bene lo stesso in affitto e in Panda!), piuttosto usate quei soldi per iniziare un’attivita’. E se pensate che non siete in grado perche’ siete appunto ventenni, vi ricordo che il fondatore di Facebook non ha ancora trent’anni, come nemmeno quello di Tumblr. Ed insieme, oltre ad essere ricchi al di la di ogni possibile comprensione, hanno creato migliaia di posti di lavoro!
3) Alle banche dico di credere di piu’ nei futuri imprenditori, se solo avete un minimo di lungimiranza vi assicuro che ricchezze immense vi aspettano. E quando arriveranno, spero solo le investirete nelle future idee dei giovani del domani e non solo in speculazioni.
E per tutti voi italiani che oramai siete sfiduciati, volevo solo ricordare qualche grande avventura imprenditoriale italiana del passato o presente (la lista non vuole essere esaustiva e ufficiale, solo un elenco di ditte che personalmente conosco e stimo, quindi molto limitata), che non solo hanno dato orgoglio all’Italia in patria e nel mondo, ma anche lavoro a tantissime persone nell’arco di decenni: Olivetti, Moto Guzzi, Diesel, Fiat, Luxottica, Ferrero, Scavolini, Alessi, Moleskine….
Vi chiedo di aggiungere nella sezione dei commenti qua sotto le realta’ imprenditoriali che voi avete stimato o stimate tutt’ora. Cosi’ da ricordare a noi italiani (lamentosi) che cosi’ male poi non siamo!
La Brembo!!
Un’altra storica azienda e’ la Delonghi.
chi vuole fare…realizza nononstante le difficolta’
chi vuole assistenza si lamenta e sta fermo
solo noi siamo responsabili dei nostri insuccessi
Salve,
avrei delle informazioni da chiderle rigurdanti l’articolo.
spero mi possa ricontattare.
Ciao Tommaso contattaci pure a info@inewyork.it
Ciao,scusa ma non conosco il tuo nome,
grazie per tutte le informazioni che condividi nel web!
Sono un ragazzo di 26 anni,non sono diplomato ma da quando ho lasciato gli studi all’età di 16 anni lavoro come tecnico specializzato nella realizzazione di sistemi di sicurezza,(antifurto,videosorveglianza,controllo accessi,rilevazione fumi..).
Dopo essere tornato da una vacanza da New York,era Settembre 2012,la mia testa ha iniziato a pensare a quante opportunità può regalare “la Grande Mela” e circa da 3 mesi ho realizzato un e-commerce http://www.flygrip.it,dove vendo come distributore per l’italia un particolare accessorio universale per Smartphone e Tablet realizzato proprio a New York,che io importo e spero di distribuire in negozi di telefonia.
Visto la fortuna che hai di vivere a New York,mi chiedevo se è realmente possibile trovare lavoro a NY per un ragazzo come me,che punta sempre a crescere e in ricerca continua di novità e stimoli.
premesso che non parlo molto bene inglese ma sarei disposto a studiarlo prima di partire!
Grazie per i consigli che puoi darmi,non smettere di parlarci della grande mela!
Raneri Luca.
arte pittorica , anche moderna, metalmeccani lavorazione di piccole quantità
Ciao,
purtroppo l’America resta un paese per imprenditori….solo se si è americani. Se si pensa di venire in America (dall’Italia) per avviare la propria attività pur avendo un’ottima specializzazione, questo risulta molto difficile.
A meno che non si riesca ad ottenere un Visto Import/Export (che richiede un investimento di capitali molto elevato e l’assunzione di dipendenti americani) il processo è praticamente impossibile.
Probabilmente soltanto tramite l’ottenimento di una Green Card si potrebbero avere speranze (anche qui: non è una cosa che si ottiene così agevolmente) …Cosa ne pensate? Siete riusciti ad avviare una vostra attività indipendente qui in US? Come siete riusciti ad affrontare lo “scoglio” del Visto?
Thanks.