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La Moschea vicino a Ground Zero: simbolo della vera anima di New York

9 Agosto 2010 di Cristina 5 commenti

Settimana scorsa il sindaco di New York, Bloomberg, ha tenuto una conferenza stampa riguardo la richiesta di costruzione di una moschea in prossimita’ di Ground Zero. Nei tre mandati da sindaco di New York, Bloomberg non ha mai brillato per qualita’ oratorie, preferendo discorsi semplici e dai contenuti pratici a digressioni colte o semi-filosofiche. Tuttavia, il discorso del 3 agosto 2010 verra’ ricordato a lungo. Se non dal pubblico in generale, almeno da me.

La dissertazione e’ un elogio a New York City, a cio’ che rappresenta per il mondo moderno e ai suoi abitanti. Parafrasando il sindaco, New York e’ la citta’ piu’ libera al mondo. Fondata da immigrati e plasmata da essi. Le cui porte sono aperte a chiunque abbia voglia di lavorare sodo e voglia seguire le leggi americane. E’ una citta’ in cui si parlano 200 lingue. Caratterizzata da una diversita’ di tradizioni e religioni che non si trovano altrove. In cui ogni newyorkese vive in armonia con i propri vicini, in rispetto reciproco e tolleranza. Esattamente quell‘apertura mentale e capacita’ di accettare il prossimo che e’ stata attaccata l’11 settembre 2001. E per tutti questi motivi sarebbe sbagliato negare il permesso di costruire la moschea.

Nonostante una ferita ancora aperta sul suolo di Manhattan, con il permesso di costruire la moschea, New York rimane fedele ai suoi valori. Lanciando un fortissimo segnale a tutti gli estremisti e fanatici: New York e’ e rimane la capitale della libera espressione del mondo occidentale e moderno. Un luogo unico e simbolo di cio’ che vorrei fosse il mondo intero in futuro.

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Commenti

  1. gelsomino

    9 Agosto 2010 alle 12:57

    onore a N.Y. che prende simili decisioni impopolari
    disonore a chi chiede a N.Y. di prendere queste decisioni

  2. Angelo

    9 Agosto 2010 alle 14:09

    Non sono per niente d’accordo per quanto riguarda il luogo, non trovologico che a Ground Zero dopo quello che la storia ci ha mostrato che sorga proprio lì un moschea. Spero che quest’idea non sia portata a termine. (P.S. non è razzismo ma rispetto)

  3. GalbaVitellio

    9 Agosto 2010 alle 14:40

    Angelo,
    Ground Zero e’ una ferita ancora aperta nella memoria dei Newyorkesi e sul suolo di Manhattan stesso. Tuttavia non va dimenticato che gli autori di quell’atto terroristico erano dei fanatici che poco hanno a che fare con l’Islam. E soprattutto non si parla mai di tutte le persone mussulmane che sono decedute durante l’attacco alle torri gemelle. Permettere la costruzione di una moschea li e’ un segno positivo forte per la comunita’ mussulmana a NYC e anche per tutto il mondo. La liberta’ dei paesi occidentali va al di la della fede religiosa!
    Una moschea a Ground Zero dimostrerebbe rispetto per tutte le vittime mussulmane che lavoravano l’11 settembre da liberi cittadini newyorkesi nelle due torri. Martiri di una guerra assurda, portata avanti da fanatici.

  4. Gabriella

    9 Agosto 2010 alle 15:56

    Data l’estrema sensibilita’ e fragilita’ che ancora si percepisce ogni volta che si nomina l’11 Settembre, a mio avviso Ground Zero dovrebbe rappresentare ogni popolo e di conseguenza ogni credo non uno in particolare. Certo costruire una moschea sarebbe un passo deciso verso una riappacificazione e un gesto per dimostrare al mondo che nonostante tutto NY e’ ancora un luogo libero, ma proprio per comunicare una liberta’ universale e pacifica, credo si potrebbe optare per un “edificio” che rappresenti tutte le religioni. Potrebbe essere anche un luogo istruttivo per far si che si possano apprendere I fondamenti religiosi di ogni popolo..

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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