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La disgustosa Milk Challange a New York

7 Febbraio 2014 di Cristina 2 commenti

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L’altro giorno e’ successa una cosa disgustosa, e gia’ vi avviso che questo post contiene materiale disgustoso.

Ero sulla metro e alla fine della carrozza c’era un gruppo di ragazzini che continuavano a ridere e prendersi in giro, fino a quando una delle ragazzine ha rimesso quasi scenograficamente nel mezzo del disgusto di tutti I presenti – e la cosa peggiore e’ che cio’ che ha rimesso (si lo so, belle immagini…) era di un colore rosa flash.

Al momento ho pensato di essere finita sul set di Alien, ma, nel momento in cui il gruppo, che nel frattempo continuava a ridere e spintonarsi, e’ sceso per cambiare carrozza, disgustato dalla sua stessa schifezza, un altro ragazzino seduto davanti a me, dell’eta’ su per giu’ giusto poco pre adolescenza, ha spiegato con nonchalance al padre, che ancora aveva la bocca spalancata e gli occhi pieni di disgusto, che, ovviamente, la ragazzina che era stata male aveva sicuramente partecipato alla a quanto pare famosa “Milk Challange” – ovvero il cercare di bere un gallone di latte in un’ora, vince chi non vomita subito. E a movimentare le cose e renderle piu “divertenti” c’e’ anche chi aggiunge del colorante al latte, cosi quando lo stomaco rigetta tutto quel liquido, si sembra dei personaggi a meta’ tra l’Esorcista e Alien.

“It’s the new thing among us kids” ha aggiunto il mio ignaro Cicerone mentre il papa’ aveva la faccia ora a meta’ tra lo stordito, il disgustato e lo spaventato.

Appena tornata in superficie ho Googolato “Milk Challange” e ho scoperto che il ragazzino aveva ragione. Ispirati da uno degli ultimi film di Jack Black, grandi e piccini in America si sfidano a colpi di vomitate.

Ho scoperto infatti che e’ fisicamente impossibile per un essere umano ingurgitare una cosi grande quantita’ di liquido in cosi poco tempo. L’acqua ad esempio ha il rischio di diluire il sangue e provocare un gonfiore del cervello, mentre nel latte c’e’ una sostanza che il nostro stomaco non riesce a sostenere in grandi quantita’ – e da qui il rigetto.

Devo ammettere che sono ancora sbalordita da questa scoperta. Come e’ possibile che degli appena ragazzini accettino di stare male volontariamente per una stupida sfida?

Scusate ancora per il disgusto – ma almeno siete avvisati: se vedete un ragazzino ti mettere sulla metropolitana a mo’ Alien, sapete che non dovete preoccuparvi e chiamare l’ambulanza o l’Esorcista. E’ “solo” un gioco. Stupido, ma un gioco.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. iki86

    8 Febbraio 2014 alle 00:06

    Bella roba!!!
    e allora dato l’argomento vorrei condividere la competition che ho conosciuto qui, la jegermeister competiton..
    Si parte da un punto della città, si prende il pullman fino al locale in cui si vuole passare la sera e due o più gruppi di 4 persone ognuno con una bottiglia del famoso amaro la devono finire prima di arrivare a destinazione.
    chi perde paga da bere a chi vince…
    Nessuno prenda esempio!!! era solo a valore informativo.
    Ma soprattutto se proprio volete imbarcarvi in questa intelligentissima impresa ricordate la regola principale, si viaggia in pullman, non in auto!!!

  2. iNewYork.it

    10 Febbraio 2014 alle 02:40

    Ugh, anche questa sembra una di quelle scene alla Alien…

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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