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La Colazione del Campione: Chock Full o’Nuts a New York

22 Maggio 2011 di Cristina 3 commenti

Dopo avervi svelato la mia passione per il Brunch Newyorkese, e avervi descritto un paio di opzioni, torno oggi con un nuovo suggerimento che e’ particolarmente indicato a tutti coloro che, in previsione di una vacanza a New York, si preparano mettendosi a dieta insalata-ricottina per tre mesi. Questo nuovo locale, che abbonda di porcate tipicamente americane si chiama Chock Full o’Nuts.

Come sempre, eravamo in cammino verso Trader Joe’s per fare la spesa settimanale, quando i crampi della fame mi hanno assalito all’improvviso, costringendoci a fermarci nel primo ristorante disponibile sulla strada. Fortuna volle che il ristorante fosse proprio una delle Mecche NewYorkesi piu’ conosciute per i piatti super abbondanti di cibo in perfetto stile Fonzie e Grease.

Non sto qui a raccontarvi tutta la storia della catena (perche’, innanzitutto la potete trovare sotto forma di video carino e simpatico sul sito della compagnia; e in secondo luogo perche so bene che i particolari a cui siete interessati sono ben altri! :)) — ma volevo comunque soffermarmi su un paio di curiosita’ che vi faranno apprezzare maggiormente il cibo che vi state apprestando a mangiare.

1. Innanzitutto la catena e’ nata nel 1926 come piccolo stand che vendeva noccioline in zona Times Square. Quando la crisi del ’29 ha colpito Wall Street, il fondatore di Chock Full o’Nuts, William Black,  si e’ dimostrato scaltrissimo e, per continuare a vendere le sue noccioline (che erano diventate un bene di lusso!) ha pensato di trasformare i suoi stand in coffee shops e creare un panino particolare riempito con formaggio cremoso e noccioline per soli 5 cents. Il panino, per i piu’ nostalgici, e’ ancora nel menu — ma non costa piu’ 5 cents!

2. Per promuovere quella che e’ poi diventata la catena piu’ famosa degli Stati Uniti (conosciuta per il caffe’ piu’ buono!) il fondatore ha pensato di creare un jingle che cantava “Chock Full o’Nuts is that heavenly coffee a millionaire’s money can’t buy” (ovvero: “Il caffe’ di Chock Full o’Nuts e’ quel caffe’ talmente buono che nemmeno tutti i soldi di un milionario potrebbero comprare.) Pochi sanno che all’inizio anziche’ “millionaire’s money” la canzoncina prendeva a prestito il nome dei Rockefeller (gia’ da allora una delle famiglie piu’ ricche e influenti di New York.) Ovviamente,la catena di caffe’ ha dovuto cambiare la dicitura dopo che la famiglia Rockefeller gli ha fatto causa.

3. Il Coffee Shop e’ “appena” ritornato a New York. Dopo aver chiuso tutti gli store in citta’ infatti, il brand — che negli anni ’60 era diventato un colosso dell’industria del caffe’ — e’ passato di proprietario in proprietario fino a divenire parte della Massimo Zanetti Beverages. Si, avete letto bene: e’ una compagnia italiana, con sede a Bologna!

Ora che siete quindi preparatissimi a fare un salto nell’esperienza americana piu’ pura, passiamo al menu. Il cibo offerto e’ tutto rigorosamente in stile americano (quindi abbondante e grassissimo), nonostante la proprieta’ bolognese. Le nostre scelte sono ricadute su una colazione dolce e una salata, dato che abbiamo optato uno per i pancake alla fragola e l’altro per uova strapazzate e salsiccie di maiale.

Il servizio e’ ottimo e veloce, e la prima forchettata…be, non si scorda di certo! I pancake erano soffici e non “pastosi” o “stopposi” come spesso si trovano in altri posti. Lo sciroppo d’acero era una meraviglia, e la noce di burro (che continuava a scivolare via mentre facevo la foto) ha dato quel tocco di salato che ci voleva per non andare in shock iperglicemico. Le uova erano deliziose, infarcite di burro fino ai capelli, con toast imburrati e salsiccie anch’esse imburrate. Il caffe’ decentemente buono.

Mentre eravamo intenti a scofanarci le nostre colazioni, piegati sul piatto a mo’ di Uncle Scrooge mentre rimira il suo tesoro, ci siamo accorti che non tutti avevano scelto l’opzione poco salutare: di fianco a noi due signori hanno preferito del petto di pollo alla griglia con riso bianco e verdurine. Molto meno invitante del nostro, ovviamente — ma di sicuro una rassicurazione per tutti coloro in ascolto che si preoccupano del benestare delle proprie coronarie!

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. cristina

    3 Giugno 2011 alle 00:32

    meraviglia! mi ricorda il mitico Denny’s in California

  2. Georgiana

    21 Giugno 2011 alle 10:54

    Ragazzi ma nessuna recensione su Junior’s?! Quel posto rimarrà impresso nella mia mente…e le sue cheesecakes, superlative!!!

  3. iNewYork.it

    26 Giugno 2011 alle 17:38

    @Georgiana Eheh, si vede che dovremo rimediare, perche anche noi lo adoriamo 🙂

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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