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La coda del Guggenheim

24 Febbraio 2014 di Cristina Lascia un commento

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Sabato scorso sono andata con alcuni amici a vedere la mostra sul Futurismo italiano al Guggenheim e, da bravi italiani, siamo andati ovviamente il sabato sera dopo le 17.45, quando l’entrata e’ libera.

L’unico problema che si incontra con questo stratagemma, e’ che le code sono di solito chilometriche – va bene l’amore per l’arte, ma a New York se uno puo’ risparmiare lo fa, e molto volentieri!

Mentre eravamo in coda con una tazza di caffe’ bollente per non ibernare (e’ vero, il weekend e’ stato molto clemente a livello di tempo metereologico…ma ancora non e’ proprio piacevole stare fuori al freddo e al gelo!) abbiamo assistito a una scena che avrebbe fatto rabbrividire persino un italiano.

Davanti a noi infatti, praticamente i primi della fila, c’era un gruppo di ragazzi che sono stati approcciati da una coppia di giovani vestiti stranissimi e molto eccentrici in generale che, con la scusa dell'”I know you!” ovvero il famoso “Ma io ti conosco!”, hanno iniziato ad attaccare bottone con gli ignari membri del gruppo che si ritrovavano in quella fase in cui non sai bene cosa dire perche e’ difficile replicare: “Mah, in verita’ non ho idea di chi tu sia” quando qualcuno ti dice che “si, ci siamo incontrati a quella festa, ti ricordi, quella a Midtown per il compleanno della tua amica bionda!”

Ovviamente, i poverini non sapevano piu’ che pesci pigliare (“Ma ero cosi ubriaco quella sera? Umm…amica bionda…sara’ Amanda? Alicia? Meredith!”) e alla fine hanno fatto finta di riconoscere la coppia, anche se gli si leggeva in faccia che in verita’ stavano continuando a non capire cosa stese succedendo.

Gia’. Ignari del tutto. Fino a quando e’ arrivato il momento di aprire le porte del museo gratuitamente e la coppia e’ entrata senza fare una piega, saltandosi tutta la fila chilometrica e terminando cosi la loro amicizia di convenienza appena pagato (o meglio, non pagato) il biglietto.

Indignatissimi da questo stratagemma da cavallo di Troia, io e i miei amici ci siamo guardati increduli.

Allora il “I know you!” non si utilizza solo per rimorchiare nei bar di bassissima lega, il sabato sera. Funziona anche per saltare le code ai musei!

Be, buono a sapersi…

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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