In Spagna c’è Madrid vs. Barcellona, in Inghilterra Millwall vs. West Ham e in Italia Inter vs. Milan vs. Juve vs. Toro vs. Roma vs. Lazio vs… In breve le rivalità non hanno confini e in ogni città del mondo lo sport è una scusa per sfogare un po’ di tensioni represse. E a New York?
I Giants hanno vinto il Super Bowl per il rotto della cuffia e, come previsto, un’immensa folla ha invaso le strade di Manhattan per assistere alla sfilata dei giocatori in trionfo. Ma oltre ai complimenti e agli applausi, i Giants sono stati accolti da epiteti “scortesi” (sempre nulla in confronto alla fantasia italica) e da medi alzati, provenienti dai loro più acerrimi nemici, i tifosi dei New York Jets, l’altra squadra di casa.
Un agente di polizia ha spiegato che “gli ubriachi incazzati fanno più casino degli ubriachi felici, perciò i tifosi dei Jets hanno sovrastato quelli dei Giants”. Il tutto è stato fomentato dall’allenatore dei Jets Rex Ryan, che non è esattamente un lord. Prevede già da due anni la vittoria della sua squadra, che puntualmente non si è verificata. Questo gentiluomo si era già fatto notare per un saluto amichevole ai tifosi dei Miami:
Come se non bastasse, il proprietario dei Jets, Woody Johnson, era in prima fila per sbraitare contro i Giants, investendoli con maledizioni degne di un profeta. Ciononostante, i Giants sembrano aver apprezzato molto la festa: “Quando per tutto il giorno ti colpiscono con bicchieri di birra pieni di urina, ti godi ancora di più la vittoria.” ha detto il quarterback Eli Manning. Contento lui.
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