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Il primo panino italo-cambogiano

16 Febbraio 2012 di Cristina 1 commento

In Italia Mario Batali non è molto famoso, ma negli Stati Uniti è una vera star della gastronomia, l’equivalente di Jamie Oliver e di Gordon Ramsay per l’Inghilterra. E’ il socio fondatore con Joe Bastianich del Ristorante “Babbo”, il primo di una lunga serie di locali dedicati alla cucina di casa nostra.

Essendo un Italoamericano di seconda generazione, le sue ricette cominciano a discostarsi parecchio dalla vera tradizione e si avvicinano molto ai gusti ibridi degli Stati Uniti. Ma la sua ultima trovata ha superato i confini della gastroscienza, unendo due cucine che non hanno niente a che vedere tra loro: quella cambogiana e quella italiana.

Il Num Pang (21 E 12th street) è una paninoteca khmer, in cui i sandwich sono farciti con ogni cibo vi possa venire in mente. Mr. Batali ha pensato bene di crearne uno con salsiccia pseudocalabrese, cacio, cipolle caramellate, cetriolo, coriandolo (un giorno mi spiegheranno cos’è) e maionese piccante. E l’Italia dov’è? Diciamo che è nascosta (molto bene) nei meandri di questa immensa torre di cibo.

Il tutto costa più di 10 $, ma 6 $ sono destinati a un’organizzazione umanitaria che aiuta i bambini malnutriti a New York e nel mondo. Non abbiamo ancora provato la creazione, ma vi sapremo dire presto, non appena si sarà smaltita la coda all’ingresso.

 

p.s. Accolgo volentieri la rettifica di Roberto, a cui chiedo venia. Resto invece convinto di cilantro, che è American English per coriandolo.

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Commenti

  1. Roberto

    16 Febbraio 2012 alle 08:25

    Inanzitutto, la Cambogia e il Vietnam sono due posti diversi. La testata parla di panino italo-vietnamita, mentre l’articolo parla di Num Pang- un ristorante cambogiano.

    Inoltre, per “coriandolo” immagino stiate parlando di “coriander”. La traduzione italiana e’ cilantro.

    Non per fare il pignolo, ma dovreste informarvi meglio.

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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