Tra i quartieri di New York è forse il meno conosciuto e frequentato, ma Staten Island nasconde moltissimi segreti che vale la pena di scoprire. L’isola ha un legame fortissimo con l’Italia, fin da quando il toscano Giovanni da Verrazzano (quello del ponte) sbarcò su queste coste nel 1524. Ancora oggi la percentuale di Americani di origine italiana residenti a Staten Island è quasi il 35 %.
Ma i più famosi abitanti italiani del borough furono addirittura due pilastri della nostra storia. A Rosebank, un quartiere di Staten Island non lontano dal traghetto, si trova una semplice residenza di campagna costruita a metà dell’ottocento in stile neogotico. Nel 1850 Antonio Meucci e sua moglie Ester la presero in affitto; poco dopo Giuseppe Garibaldi arrivò a New York in fuga dalla disfatta del ’48. Meucci gli offrì ospitalità e lo fece lavorare nella sua fabbrica di candele.
Quando Garibaldi morì nel 1882, a Staten Island si formò un comitato per ricordare la permanenza a New York dell’ Eroe dei Due Mondi. Nel 1956, dopo varie vicissitudini e con l’aiuto della Società Garibaldi e dell’Ambasciata Italiana, la casa fu ristrutturata e adibita a museo; oggi ospita cimeli dell’Inventore e del Generale, che raccontano la geniale e triste storia del primo e quella gloriosa e romantica del secondo.
Il museo è aperto dal mercoledì al sabato, dalle 13 alle 17 e l’ingresso costa solo 5 $. Il traghetto per Staten Island è invece gratuito e viaggia ventiquattro ore su ventiquattro.
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