Eataly, nel cuore di Manhattan, ospiterà dal 31 ottobre al 1 novembre la declinazione americana di Identità Golose – congresso internazionale di cucina d’autore – un format di successo che il 18 ottobre scorso ha fatto tappa a Londra.
Identità New York sarà un omaggio alla cucina italiana che accentua quest’anno la sua anima sopranazionale.
Oggi nel mondo si osserva unenorme richiesta di prodotti di autentica qualità italiana. Non possiamo più accontentarci di specialità solo apparentemente italiane o che continuano a promuovere stereotipi del passato, spiega Paolo Marchi , fondatore di IDENTITÀ GOLOSE e ideatore delle sue declinazioni internazionali. La mission di IDENTITÀ GOLOSE è di far conoscere al mondo la ricchezza della cucina regionale italiana interpretata in un contesto contemporaneo da grandi chef italiani che propongono il loro tocco personalissimo, la loro filosofia ed esperienza”.
Siamo felicissimi di ospitare a Eataly per il secondo anno consecutivo IDENTITÀ NEW YORK un evento in perfetta sintonia con l’essenza della nostra realtà”, dichiara Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. Molto più di un rassegna gastronomica, IDENTITÀ è un evento formativo che rende omaggio agli chef di oggi ed esplora i modi in cui reinventare ogni giorno le ricette tradizionali e le tecniche classiche nei propri contesti di lavoro. Questa collaborazione rappresenta un connubio perfetto con la cultura di Eataly, incentrata sullesplorazione, lapprendimento e la scoperta.
6 eccezionali lezioni di cucina, 6 esclusive degustazioni di grandi vini delle più prestigiose aziende vinicole italiane, una cena-evento firmata dai 12 chef che animeranno la kermesse : tutto questo è Identità New York .
Le lezioni di cucina saranno performance “a due voci”, un gioco delle coppie per riflettere sulle tendenze contemporanee della cucina italiana e gustare grandi piatti d’autore.
I protagonisti ? 6 fra i più autorevoli chef italiani, tra cui Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Carlo Cracco, Gennaro Esposito, Davide Scabin ed Emanuele Scarello che faranno coppia con 6 grandi chef newyorchesi che propongono cucina italiana, Mario Batali, Jonathan Benno, Wylie Dufresne, Mark Ladner, Missy Robbins e Michael White.
Questo il programma :
31 ottobre
Massimo Bottura – Osteria Francescana (a Modena) in Emilia Romagna
Mario Batali - vari ristoranti a New York, Los Angeles e Las Vegas
Moreno Cedroni – Madonnina del Pescatore (a Senigallia – Ancona) nelle Marche
Jonathan Benno – Lincoln a New York
Emanuele Scarello – Agli Amici (a Udine) in Friuli Venezia Giulia
Missy Robbins – A voce a New York (due locali, entrambi stellati, gavetta a Udine da Scarello)
Davide Scabin – Combal.zero (a Rivoli – Torino) in Piemonte
Mark Ladner – Del Posto a New York
1 novembre
Gennaro Esposito – Torre del Saracino (a Vico Equense – Napoli) in Campania
Michael White – Marea a New York
Carlo Cracco – Cracco (a Milano)
Wylie Dufresne – wd~50 a New York
Oltre alle dimostrazioni culinarie, si terranno lezioni sui vini, della durata di unora, presso La Scuola di Eataly condotte dai proprietari di alcune tra le più celebri aziende vinicole italiane: Allegrini, Antinori, Bastianich, Ferrari, Frescobaldi, Lungarotti e Mirafiore.
Il costo del biglietto per assistere ad una dimostrazione è di $125,00 a persona; le dimostrazioni si svolgeranno presso la Birreria di Eataly.
Il costo dei biglietti per una lezione sui vini è di $50,00 a persona; le lezioni si terranno presso La Scuola di Eataly.
Il costo del biglietto per la cena di sei portate che si terrà il 1 novembre presso la Birreria di Eataly è di $225,00 a persona.
Per ulteriori informazioni o per lacquisto dei biglietti, si prega di telefonare al numero 212-539-0204, int. 304 (lun ven, 9.00 17.00) o visitare il sito www.eataly.com.
La seconda edizione di Identità New York gode del patrocinio e contributo del Comune di Milano ed è organizzata da MAGENTAbureau in collaborazione con Grana Padano, Acqua Panna-S.Pellegrino, Lavazza, Fontanafredda Casa E. Di Mirafiore e Monograno Felicetti.
Gli chef italiani d’Italia
MASSIMO BOTTURA
Chef patron dellOsteria Francescana a Modena
www.osteriafrancescana.it
Inizialmente grossista di prodotti petroliferi nell’azienda di famiglia, Massimo Bottura nel 1986 coglie lopportunità di dare sfogo alla passione per la cucina rilevando una vecchia trattoria. Allievo di un sacerdote della cucina francese classica come Georges Cogny e poi di Alain Ducasse che, intuendone il talento, lo porta con sé al Louis XV, Massimo cresce a lezioni di pulizia gustativa, concentrazione e organizzazione, tre principi che non dimenticherà mai.
Segue lincontro con Ferran Adrià, a tre anni dallapertura dellOsteria Francescana. È il 1999, anno che chiude un secolo e un millennio per aprire la prospettiva su un decennio, quello appena trascorso, che ha contato profondamente nella ristorazione italiana grazie a figure come quella di Bottura. Massimo ha saputo rompere con il passato senza rinunciare a essere italianissimo: ogni piatto è il frutto di unidea, di un gioco di parole che sintetizza il rispetto per la tradizione italiana abbinato ad una sana dose di irriverenza. Per scoprirlo basta gustare a Modena piatti come la Compressione di pasta e fagioli e il Bollito non bollito e capire che sono il risultato di secoli di cucina italiana che è andata per il mondo e oggi torna nel Bel Paese per attingere nuova linfa. SullOsteria Francescana brillano oggi due stelle Michelin e il ristorante è al 6° posto della classifica S.Pellegrino 50 World’s Best Restaurants.
DAVIDE SCABIN
Chef patron del ristorante Combal.zero a Rivoli – Torino
www.combal.org
Figlio di un camionista e di una cuciniera d’osteria, Davide Scabin è un cuoco inafferrabile: il più inquieto, geniale e preveggente della cucina italiana.
Da ragazzino vuole studiare informatica, oppure fare il ladro. Dopo listituto alberghiero e una serie di esperienze nei posti giusti, improvvisamente Davide fa inversione a U e sceglie la professione di rappresentante di prodotti estetici. Nel 1994 nuova svolta con lapertura del Combal, inizialmente unumile piola consacrata a zuppe e conigli arrosto. Ma allarrivo dei gourmet di passaggio Davide si fa prendere la mano e improvvisa piatti che sembrano arrivare da Marte. Il resto è storia (e gloria) recente: chiamato nel 2002 a dirigere il ristorante del castello di Rivoli nei pressi di Torino, Davide può proporre la sua cucina a un pubblico in grado di apprezzarla a partire dalle applicazioni del food design, fino al recente cambio di rotta che, ancora una volta, anticipa tutti liberandosi dai manierismi davanguardia
in attesa della prossima, imprevedibile mossa.
GENNARO ESPOSITO
Chef patron del ristorante Torre del Saracino a Vico Equense – Napoli
www.torredelsaracino.it
Campania felix recitavano gli antichi. Come dargli torto se la terra che sta intorno a Napoli è la regione della pasta secca di Gragnano, dei pomodori San Marzano, della mozzarella di bufala Dop, dei limoni di Sorrento… ma è anche quella che ospita oggi tanti giovani e grandi chef, veri talenti naturali, che ne fanno un epicentro della nuova cucina italiana. Classe 1970, cresciuto con il naso nelle casseruole di mammà, Gennaro Esposito si è diplomato allistituto alberghiero nel 1988. In un localino per turisti, Gennaro trascorre stagioni proponendo onesti spaghetti alle vongole e dignitose fritture. Un incontro con un grande maestro della cucina italiana a cui seguono esperienze chiave a Monte Carlo e a Parigi, con Franck Cerutti e Alain Ducasse, contagiano Gennaro con la mania del prodotto, lorganizzazione e il rigore tecnico. La metamorfosi si compie con la trasformazione del ristorante in uno dei locali più eleganti della regione. Gennaro pratica una cucina di territorio in senso stretto, grazie alla sua abilità di talent scout di prodotti deccellenza: il primo sulla lista ovviamente è il pesce, tutto rigorosamente locale, ma ci sono anche le paste artigianali, gli ortaggi coltivati in parte nellorto di famiglia, insostituibili elementi di una cucina very slow.
CARLO CRACCO
Chef patron del ristorante Cracco a Milano
www.ristorantecracco.it
Che cosa si può dire ancora di Carlo Cracco, vicentino, giramondo come tutti i cuochi perché sono lesperienza, losservazione e la conoscenza che contribuiscono a edificare una grande cucina dal 2001 a Milano, dal 2007 da solo al comando di uno dei ristoranti più sorprendenti che abbia mai visitato? Si può dire che è un uomo positivo e che ama le sfide, soprattutto quelle tra i fornelli. Cracco incrocia i sapori (insalata calda e funghi, crema bruciata allolio con burro di olio), ma il suo non è solo un gioco che utilizza i prodotti e li mischia per il semplice desiderio di esaltare in contrasto. La sua è una filosofia di sintesi: alla fine non è la diversità a essere esaltata, ma un nuovo gusto che si è formato. Non è assemblaggio, è ricerca. È una sfida perché non è facile mantenere un ristorante come questo nel centro di Milano con questa eccellenza di offerta e di magia. Ma Carlo riesce a sedurre ogni volta con la sua simpatia e la sua capacità di non dare nulla per scontato, grazie anche al fatto che è un comandante attorniato da bravi collaboratori, come Matteo Baronetto e Luca Gardini, campione del mondo dei sommelier, una squadra brillante che regala sempre esperienze nuove.
MORENO CEDRONI
Chef patron del ristorante Madonnina del Pescatore a Senigallia – Ancona
www.morenocedroni.it
Moreno Cedroni e il suo ristorante stellato, la Madonnina del Pescatore a Senigallia (Ancona), sono stretti tra l’Adriatico e la ferrovia che corre lungo l’intera costa. Questo promontorio è un netto punto di riferimento per chi con lo sguardo va oltre il proprio naso e Cedroni, rispetto a tanti altri, ha anche un motivo professionale per volgere lo sguardo sempre a sud. Là infatti, sulla spiaggia di Portonovo (Ancona), conduce i riti golosi del Clandestino, superbo susci bar tricolore, seconda di cinque realtà. In centro a Senigallia ecco infatti Anikò, salumeria ittica strettamente legata al laboratorio Officina (ad Ancona) dove i pesci vengono “salumati” così come sono preparati salse e prodotti in scatola. Tutto questo per far capire che Moreno, memore degli insegnamenti ricevuti da Ferran Adrià, non è uno chef che rimane inchiodato ai suoi fornelli. Come tanti all’estero e pochissimi in Italia, pensa che il suo lavoro abbia più declinazioni e che tutto può essere alta cucina, anche il prodotto all’apparenza più umile. Sua litalianizzazione dei sushi (per lui i susci), sue le scatolette di pesce bianco e gelatina che nobilitano le generiche scatolette di carne mista, suoi i cucchiaini di assaggini: il loro profumo è tale che ti entrano in testa e non lo scordi più.
EMANUELE SCARELLO
Chef patron del ristorante Agli Amici a Udine
www.agliamici.it
Se oggi Emanuele Scarello è un cuoco capace di mettere in tavola soluzioni tra le più estrose e centrate di tutto il Triveneto, è perché nel suo ristorante Agli Amici appena fuori Udine è da più di un secolo e da 5 generazioni che ci si tramanda ininterrottamente un sapere che fugge dalle idee scontate. Da una decina di anni abbiamo infatti due generazioni gomito a gomito: mamma Ivonne e il figlio Emanuele in cucina, papà Tino e la figlia Michela in sala e cantina. La vera attitudine di Emanuele è quella di dare nuova forma alla cucina della sua terra (daltronde ne conosce ogni piega): acque aromatiche, paste atipiche, arditi rispecchiamenti crudo/cotto, quelle di Emanuele sono espressioni di una cucina contemporanea che ripercorre ostinatamente i suoi passi. Nel 1999, appena dopo un anno dal debutto in cucina di Emanuele, il ristorante Agli Amici riceve una stella Michelin.
Gli chef italiani dAmerica
MARIO BATALI
Chef patron di vari ristoranti a New York, Los Angeles e Las Vegas
www.mariobatali.com
Mario Batali è un cuoco americano, scrittore, gastronomo nonché personaggio dei media. In aggiunta alla sua formazione classica culinaria, è un esperto sulla storia e cultura della cucina italiana, tra cui le variazioni regionali e locali. Batali è nato nel 1960 a Yakima, Washington, di origine italiana per parte di padre, inglese, francese e canadese sul fianco di sua madre. Suo padre è stato un ingegnere della Boeing per trenta anni, ma dopo il pensionamento, ha aperto un negozio di carne a Seattle. Batali si trasferisce in Spagna con la sua famiglia nel 1975 e ritorna negli Stati Uniti nel 1978 per frequentare la Rutgers University. Consegue una doppia laurea in Lingua Spagnola e Teatro ed Economia nel 1982. Nell’ultimo decennio ha aperto una serie di ristoranti a New York in società con Joe e Lidia Bastianich, la più potente e famosa dinastia di italiani d’America nel campo del food, oltre a essere protagonisti e soci del nuovo Eataly di New York, lo store tra la Quinta e Broadway, che Oscar Farinetti ha inaugurato a Manhattan il 31 agosto 2010.
MARK LADNER
Chef del ristorante Del Posto a New York
www.delposto.com
Mark Ladner, pupillo di Mario Batali, inizia la sua educazione alla Johnson&Wales University prima di trasferirsi a Boston, sua città natale, per lavorare con lo chef Todd English allOlives a Charlestown. Mark si trasferisce a New York per lavorare con Bryan Scott e Jean Georges Vongeritchen per diversi anni prima di aprire il ristorante Babbo come sous-chef. È executive Chef del Lupa, di Otto e di Del Posto fin dalla loro apertura, in partnership con Mario Batali, Lidia e Joe Bastianich. Del Posto è stato premiato con due stelle dalla Guida Michelin New York nel 2007 e con tre stelle dal The New York Times.
MICHAEL WHITE
Chef del ristorante Marea a New York
www.marea-nyc.com
Nel 1989 Michael White si iscrive al Kendall Culinary Institute e dopo un anno approda nelle cucine del più famoso ristorante italiano a Chicago, Spiaggia. Trascorso più di un anno a fianco del suo Chef mentore Paul Bartolotta, decide di seguirne le orme in Italia: così Michael percorre un periodo di formazione con Valentino Marcattilii presso il ristorante San Domenico a Imola, dove scopre i saperi e i sapori della cucina italiana. Nel 2001 torna in America con un ricco bagaglio di tradizioni culinarie italiane rientrando al ristorante Spiaggia come Chef de Cuisine fino a trasferirsi nel 2002 a New York al Fiamma Osteria come Executive Chef. Nello stesso anno il ristorante riceve tre stelle da The New York Times e White viene proclamato Esquires Best New Chef . Nel 2007 entra in partnership con lo Chef Chris Cannon nei ristoranti di cucina italiana LImpero e Alto, entrambi premiati con tre stelle da The New York Times e lAlto con una stella Michelin nel 2009. Sempre nel 2009 Michael White da inizio con il partner Cannon a una nuova esperienza aprendo il Marea, ristorante di cucina italiana al Central Park di New York.
JONATHAN BENNO
Chef del ristorante Lincoln a New York
www.lincolnristorante.com
Jonathan Benno consegue la laurea presso la CIA (The Culinary Institute of America) e trascorre 15 anni in alcune delle più importanti cucine dAmerica (Aqua a San Francisco, The French Laundry in Napa Valley, Daniel e Les Célébrités a New York) con unesperienza in Francia presso Auberge du Vieux Puit e lapertura del Craft con Marco Canora a New York prima di lavorare per sei anni (a partire dal 2004) per lo Chef Thomas Keller al ristorante Per Se a New York con il compito di seguire tutti gli aspetti della cucina. La rivista Food & Wine riconosce il suo talento nominandolo Miglior Chef del 2006. Sempre nel 2006 il Per Se riceve lonoreficenza più importante da parte della Guida Michelin, la terza stella, rendendo Jonathan il più giovane chef americano tristellato. A settembre 2010 Jonathan Benno apre il ristorante italiano Lincoln allinterno del Lincoln Center a New York.
WYLIE DUFRESNE
Chef del ristorante WD- 50 a New York
http://www.wd-50.com/
Wylie Dufresne, figlio di un designer nonché ristoratore, è approdato in Clinton street, a New York, nel 1999 ma al numero 71, chef del Clinton Fresh Food portato nel 2002 ai 27 trentesimi sulla guida Zagat. Nell’aprile 2003 l’apertura del Wd-50, sigla che è la fusione delle iniziali di Dufresne e del numero civico ma che gioca anche sulla sigla di uno spray usato oltre oceano per sbloccare gli ingranaggi arrugginiti, il Wd-40. Soci nella nuova impresa, sono lo chef Jean-Georges Vongerichten (di cui Wylie è stato sous chef) e il ristoratore Phil Suarez. Dufresne è dotato di notevole umorismo e di grande curiosità che lo differenza dai cuochi americani affetti da gigantismo, sempre pronti a confezionare portate ricche di tutto e di troppo. Wylie è curioso e sempre pronto a sperimentare nuove vie chimico-fisiche, molecolari secondo un termine inizialmente molto di moda, in seguito meno: ciò che conta è che nel caso di questo ragazzo i contenuti sono sempre garantiti.
MISSY ROBBINS
Chef del ristorante A voce a New York
www.avocerestaurant.com
Missy Robbins è lExecutive Chef del ristorante A Voce a New York dopo essere stata per cinque anni Executive Chef del Spiaggia a Chicago. Dopo aver conseguito la laurea presso The Institute of Culinary Education, lavora in alcuni tra i più famosi ristoranti di New York tra i quali il March, lArcadia e il Lobster Club ma anche in Nord Italia presso il ristorante stellato Agli Amici a Udine dove impara larte della cucina italiana. Grazie alle esperienze fatte, Missy Robbins ha assorbito la ricchezza della cultura italiana apprezzandone la regionalità che ne caratterizza la cucina.
il giorno che sarò milionario andrò ad assaggiare il menù del combal, abitando a due passi da rivoli, lo conosco molto bene, ma dall’esterno…
intanto complimentoni al mio conterraneo…