
A meta’ giugno ho fatto un’esperienza incredibile: sono stata a Governors’ Island per una notte di glamping. Detto cosi non vuole dire nulla. Me ne rendo conto. Quindi lasciatemi spiegare come il tutto e’ iniziato.
Io e mio marito siamo appassionati di vita all’aria aperta, di vento che ti scompiglia i capelli, di serate passate attorno al fuoco vivo a far fondere i marshmallows, di cene che guardano il tramonto tra gli alberi e di albe passate sulla veranda di una tenda, con la coperta addosso e caffe’ bollente in mano. Detto in maniera meno poetica: io e mio marito siamo appassionati di campeggio. Qualunque tipo di campeggio: in una tenda piccolina nei boschi, in un ruggente Volkswagen bus direttamente dagli anni ’70 per un music festival, in un retreat dai colori spettacolari che fa finta di essere un campeggio, ma in verita’ ha una tenda con un letto vero e proprio e lenzuola di lino egiziano.
Ecco, quest estate, ogni weekend e’ stata una scusa buona per vivere all’aria aperta e farci scompigliare i capelli. In una tenda nella foresta in Upstate New York, in un Volkswagen bus in Inghilterra e, a fine Giugno, in un retreat di lusso su Governors’ Island.
Sull’isola infatti ha aperto da poco il resort Collective Retreat, che vanta di una decina di tende di lusso stile safari e una ventina di tipi di tende più piccoli, ma non per questo meno lussuosi. Abbiamo passato una notte in questa incredibile struttura, di cui vi voglio descrivere i punti salienti nella seguente lista (che lo sapete che mi piacciono le liste.)
- La Vista. Di tutti i campeggi in cui sono passata nella mia vita, questo e’ sicuramente il più memorabile per la vista, che e’ semplicemente imbattibile. Con Lower Manhattan da una parte e la Statua della Liberta’ dall’altra, il panorama e’ uno di quelli che vi verrebbe voglia di fare milioni di foto e video per paura di dimenticarsela. In particolare, la cena al tramonto sui tavolini fuori dal ristorante e l’alba in veranda sono i momenti in cui vi verrebbe da respirare profondamente una o due volte, tirarvi un pizzicotto forte per verificare che siate effettivamente li, ad osservare quello spettacolo, e pensare: wow. Life really is good.
- Il Resort. Curato nei minimi dettagli. Le tende più grosse hanno una veranda e un bagno (vero e proprio, non quelli terribili da campeggio) tutto in legno, con saponi, shampoo e creme provenienti direttamente da Upstate New York. Le tende più piccole sono allo stesso tempo meno lussuose e un pochino più spartane, ma sempre piene di piccole attenzioni come binocoli per guardare la baia, un frigo pieno di ghiaccio e di bibite, libri e snack per chi si annoia facilmente. Oltre a questo, la grandissima tenda nel mezzo del resort e’ il ristorante (per pranzo, cena e colazione.) Il cibo e’ buono (non straordinario, ma va bene cosi) e, di nuovo, tornando al punto uno: la vista e’ imbattibile. Quando ci siamo stati noi purtroppo l’erba piantata non era ancora cresciuta, quindi il paesaggio era abbastanza brullo. Ma sono sicura che ad un mese di distanza il tutto e’ stato sistemato nel migliore dei modi.
- Lo Staff. Incredibile. Era il loro weekend di apertura, con tutti i problemi, i malfunzionamenti e il panico del caso. Nonostante ciò, sono stati super accomodanti (anzi, fin troppo visto che ci hanno dato un upgrade di tenda perche nella nostra l’elettricità non funzionava, e quindi non era possibile avere il ventilatore, con conseguente possibilità di morte immediata per troppo calore) e in generale veramente gentili — a meta’ tra gli animatori del villaggio vacanze, ma senza essere terribilmente irritanti come invece a volte succede, appunto, nei villaggi vacanze.
- L’esperienza notturna. Dunque. Mixed feeling su questa. Da una parte, uscire la sera dalla tua tenda, sedersi sulla veranda e guardare il tranquillo muoversi delle acque placide dell’Hudson con l’andirivieni dei traghetti e delle navi, con la Statua della Liberta’ come sottofondo e’ senza prezzo. Dall’altra, nel momento in cui decidete di voler effettivamente andare a dormire, non aspettatevi di prendere sonno cosi facilmente per via…dei traghetti, delle barche, e di tutto l’ambaradan che passa avanti e indietro da e verso New York, alcuni dei quali con party e DJ a bordo fino alle tre di mattina. Alla fine siamo sempre a New York. La citta’ che non dorme mai.
- Governors’ Island. Sempre bella. Sempre affascinante nel suo essere rimasta quasi intaccata dal passare del tempo. Approfittate della possibilità di essere i primi a metterci piede la mattina (durante la notte, quando l’isola e’ chiusa al pubblico, non potete andare in giro purtroppo) e fatevi un giro da soli in tutta tranquillità. Per vederla come non l’avete mai vista.
Quindi: da consigliare? Assolutamente si. Avete ancora un mese circa prima che il resort chiuda per l’inverno. E ve la consiglio vivamente nel caso vogliate vivere una New York completamente diversa, da una diversa prospettiva, e come effettivamente farebbero i newyorkesi che non hanno tempo di andare in vacanza, ma hanno comunque bisogno di staccare.
Un solo consiglio: controllate che sull’isola non ci siano festival di qualsiasi tipo nei giorni in cui volete andarci voi. Principalmente perche’ noi ci siamo stati durante il “Pink-nic”, un festival di musica house e vini rosati come se non ci fosse un domani, e in qualche modo la nostra esperienza di relax e’ iniziata solo dopo che la loro e’ finita (alle 9 di sabato sera…)
Per prenotare potete visitare il loro sito web — e come consiglio bonus: andateci di martedì, che per la maggior parte i prezzi scendono da un paio di centinaia di dollari a soli $75.
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