Io non sono sicura dove abbia vissuto fino ad adesso, ma una cosa e’ certa: ieri ho scoperto una cosa che mi ha quasi cambiato la vita. Una sorta di Epifania personale. Una cosa che ha dell’incredibile. E che, ripeto, mi fa chiedere dove sia stata per tutto questo tempo.
Ho scoperto che a New York abbiamo una Gingerbread Lane. E che caspita e’, vi chiederete voi. Bene, si tratta del sogno natalizio di tutti, grandi e piccini. Avete presente quando per scherzare (ma neanche troppo) immaginate di tuffarvi in un mare di Nutella? O quando sognate di nuotare in una piscina di M&M’s? Ecco, traslate il pensiero ai biscottini di zenzero. E immaginatevi una citta’ piena di biscottini di zenzero. Tipo la casa della strega di Hansel e Gretel. Quella che da lontano si sentiva il profumo, e dal caminetto usciva zucchero filato, mentre finestre e porte erano contornate da un meraviglioso e coloratissimo strato di crema pasticciera.
Ecco, a New York, e piu’ precisamente nel Queens, al New York Hall of Science, l’artista pasticciere Jon Lovitch ha creato una citta’ di pan di zenzero di 300 piedi quadri, che pesa piu’ di una tonnellata e mezza, con tanto di case, alberi, municipio, caserme dei pompieri e chi piu ne ha piu ne metta. La scultura gastronomica (che ha vinto l’anno scorso il Guinness dei primati, come il Gingerbread Village piu’ grande del mondo) ha preso all’artista, che si dedica a questo lavoro dal lontano 1994, un anno della sua vita. ‘Che fai di lavoro?’ ‘L’ingegnere di zenzero.’ Praticamente la carriera dei sogni dell’Isola Che Non C’e’.
Comunque, la notizia che mi ha cambiato l’esistenza e’ che la scultura verra’ distrutta il 12 Gennaio, e verranno dati pezzi (leggi: case, caserme, alberi, parchi…manco fosse monopoli) a tutti I bambini che si metteranno in fila per assistere alla demolizione.
Ovviamente, essendo che avevo bisogno di un bambino per evitare di fare brutta figura, ho contattato subito la mia nanetta preferita e le ho conferito, quasi febbricitante, la notizia. Speravo in un volontario: ‘andiamoci subitissimo, mettiamoci gia’ in fila!’ cosi da evitare di doverla sottrarre di forza ai suoi genitori, che non e’ mai piacevole, senza dover poi passare dalla parte della strega di Hansel e Gretel. E invece, dopo un attimo di brillio negli occhi, una smorfia di disgusto ha preso forma sul suo visino.
‘Ma quindi mi stai dicendo che queste case sono li da un anno? Ma non sono marcite tutte a quest’ora? Ma non sono piene di polvere? Ma chi se le mangia dopo che questo ci ha lavorato per dodici mesi. Ma poi se le sara’ lavate le mani?” ha sentenziato l’igienista dall’alto del suo metro e un tappino.
Porca miseria. Che schifo.
E quindi niente, se avete voglia di andare a vedere la Gingerbread Lane, che comunque suvvia fa parte del Guinness dei Primati, la trovate al New York Hall of Science, Flushing Medows Corona Park, 47-01 111th Street, Queens, www.nysci.org, fino all’11 Gennaio. Mi raccomando guardare e non toccare, o soprattutto mangiare e leccare — proprio come la casa della strega di Hansel e Gretel.
Non ce n’e’. Non ci sono piu’ i bambini ingenui di una volta. Non si smette mai di imparare. E soprattutto nella casa della strega del bosco sarei gia’ morta otto volte.
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