In Italia impazza ormai da mesi la lotta alla “casta”, che accusa i politici di godere di privilegi esagerati e senza senso, in particolare in un momento non proprio sereno per il nostro paese. Uno degli ultimi a comparire sul banco degli imputati è stato il Ministero degli Affari Esteri e l’enorme rete che gestisce in patria e all’estero. Questo non è però il luogo per essere critici, ma propositivi: per questo l’idea di oggi è quella di usufruire almeno un po’ di quest’enorme struttura che contribuiamo a finanziare.
L’Istituto Italiano di Cultura di New York è stato fondato nel 1961, in collaborazione con la Casa Italiana della Columbia University; è gestito dal Ministero degli Affari Esteri e ha il compito di promuovere la cultura e l’identità italiane negli Stati Uniti. Ha sede al 686 di Park Avenue, in un elegante palazzo di fianco al Consolato. Se siete in città e volete fare bella figura con qualche amico straniero, portatelo qui e non sfigurerete.
E’ stata posticipata al 3 febbraio la chiusura della mostra “150 anni di Genio Italiano: Innovazioni che cambiano il mondo”, che ripercorre la storia delle invenzioni più importanti di casa nostra e dell’apporto italiano alla città di New York e agli Stati Uniti. In questi anni un po’ confusi, è confortante ricordare che non siamo stati soltanto Al Capone e i Gambino, ma anche Fermi e Marconi.
Se poi il vostro amico non è ancora convinto, tagliate la testa al toro e portatelo da Eataly; alla faccia dei luoghi comuni, andrete sul sicuro.
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