L’altra sera c’avevamo voglia di ascoltare musica dal vivo. Vuoi che il weekend di Memorial Day si stava avvicinando, vuoi che finalmente c’era il sole dopo un inverno a meno diciottomila gradi che e’ giusto finito prima che io andassi in trasferta a Sao Paulo (si, Sao Paulo do Brazil. Ma risparmiatevi i commenti stile: “Sao Paulo!!! Che figo!!! Spiaggia tutta la vita! Portati il costume! Che fortunella! Sole, cuore, amore! Braziiiiil, tataratataratararaaaa…A E I O U YPSILON” perché il Brasile e’ sotto l’equatore. Quindi la’ e’ inverno ora. E infatti.)
Dicevo. Vuoi il caldo, vuoi il sole, vuoi la fine di un viaggio di lavoro, vuoi l’inizio ufficiale dell’estate: ci sentivamo un po’ così, in aria di festa. E volevamo andare ad ascoltare musica dal vivo. In particolare io, oltre alla musica dal vivo, volevo anche mangiarmi delle costine alla brace. Perché si sa: caldo, sole, festa, birra e costine. Fila liscio.
Tra una cosa e l’altra abbiamo deciso di tentare la fortuna con Jazz Standard, che ha convenientemente lo stesso menu del ristorante sovrastante, Blue Smoke — tutto a base di costine. Appunto. Solo che i biglietti per lo spettacolo di quella sera erano finiti, e la scusa del “ma dai, siamo turisti, questa e’ la nostra ultima sera in città'” (vabe, oh, non giudicate) non ha attecchito per nulla.
Gironzolando per la zona di Flatiron, un po’ tristi e con le ali tarpate, ci siamo ritrovati davanti a una sorta di speakeasy chiamato Flatiron Room. Due parole con la hostess e scopriamo che quella sera, come tutte le sere, c’era uno spettacolo di musica dal vivo.
Senza pensarci due volte, entriamo, e ci ritroviamo un un classico locale anni ’20, di quelli che vanno tanto di moda adesso, dopo l’uscita del film “The Great Gatsby.” I piccoli tavolini si affollano tutti sotto un palco coperto da una tenda di velluto rosso, sul quale una band stava per iniziare a suonare.
Felici della scoperta, ci siamo seduti e abbiamo dato un’occhiata alla lista dei cocktails: oltre ad avere una lista infinita (no, veramente, infinita) di whiskey, Flatiron Room, in pieno stile da era del Proibizionismo, dispone di una vastissima scelta di cocktails a base di gin, whiskey e tequila primariamente. Ne abbiamo assaggiati tre, due alcolici e uno no: un Mexique (tequila con infuso di basilico, di uva e sciroppo di lemongrass, finito con arancia candita), dolce al punto giusto e veramente delizioso, un Oaxaca Express (con Mezcal, nettare di jalapeno, purea di basilico, succo di lime e pepe cayenne) anche questo meravigliosamente intrigante, con un retrogusto affumicato e un pizzicore delicato, e un cocktail analcolico che faceva comunque la sua sporca figura (nel senso che sembrava comunque un cocktail alcolico, così da non farvi fare la figura dei pezzenti di fronte a tutti sti conoscitori di fine spirits) con tanto di succo d’uva, succo di lime e ginger ale.
Per mia sfortuna, il menu non prevedeva le costine, ma in cambio offriva un piatto di salumi e formaggi (e che, vuoi non prenderlo?!) e una specialità britannica, le Scotch Eggs. Che non sono uova allo scotch, come pensavo io (vabe, passatemela. Eravamo in uno speakeasy con tanto di lista infinita di whiskeys!) bensì delle uova dal tuorlo ancora soffice e liquido, avvolte da uno strato di salsiccia fatta in casa e impanate, servite con salsa hollandaise. Insomma una bontà divina, digeribile tre giorni dopo pero.
Sta di fatto che quando la musica e’ iniziata (ovviamente si trattava di soft jazz anni ’20, per rimanere in tema) una sensazione magnifica di rilassamento si e’ impossessata di me, che a tratti non sapevo più distinguere tra realtà e fantasia, tra serata di Maggio del 2015 a New York e nottata proibita nei Ruggenti Anni Venti a Parigi. Semplicemente divino.
Se siete in zona, passateci, e se non siete in zona, fate uno sforzo e passateci comunque. E per chi fosse amante dei liquori pesanti, considerate la partecipazione a una delle classi della “Whiskey School”, per una vera e propria lezione su cocktails e dintorni — che fa sempre un certo effetto!
Flatiron Room: 37 West 26th Street. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.theflatironroom.com.
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