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L’Esperienza Americana: Dallas BBQ

12 Agosto 2010 di Cristina 8 commenti

Qualche tempo fa, un nostro lettore ci ha chiesto un’opinione sulla catena di ristoranti Dallas BBQ – la mecca per tutti coloro che amano quello che e’ lo stereotipo del cibo americano: fritto frittissimo, iper grasserrimo e con porzioni super abbondanti. Ebbene, dopo aver tentato di entrarci un paio di volte senza successo, data la lunghissima attesa che ci attendeva (primo consiglio: non andateci nel weekend), ieri sera ce l’abbiamo finalmente fatta. E, ancora piu’ sorprendentemente, le nostre coronarie hanno tenuto duro e resistito all’impatto.

Ci siamo fatti un giro in quello su 23rd Street e 8th Avenue, anche se ce ne sono molti altri sparsi per Manhattan, una location nel Bronx e una a Brooklyn. Innanzitutto la prima cosa che noterete e’ che la catena e’ molto apprezzata dalle persone di colore, andando un po’ a coronare quello che e’ lo stereotipo di cui parlavamo prima.

Una volta seduti, vi si presentera’ un’ampia scelta di cibo iperglicemico, su un menu tovaglietta, con tanto di fotografie di piatti che ad occhio e croce contengono il triplo del cibo che normalmente il vostro stomaco e’ in grado di assorbire, senza rischio di esplosione. I drink sono parecchio interessanti: Frozen Margaritas e Piña Coladas (anche in versione Virgin, per chi non vuole uscire sulle ginocchia) sono ordinabili in versione “regular” o “Texas”. Vi diciamo solo che la versione “regular”, con tanto di ombrellino e abbellimenti vari, e’ servito in una sorta di calice alla Re Artu’, che riuscirete a fatica ad alzare con una sola mano. Vi lasciamo quindi solo immaginare quanto grande sia la versione “Texas”.

Ieri sera il sesso forte ha optato per i piatti combo (bistecca BBQ su una sorta di piadina o costolette sempre BBQ intrise in salsa dolciastra, gamberi fritti e pollo fritto), mentre il gentilsesso ha preferito le ali di pollo (Chicken Wings), che piu’ che di pollo sembravano di dinosauro, anch’esse ovviamente fritte. Il tutto con aggiunta di patatine fritte con burro, e di “Corn Bread”, una sorta di torta plumcake, un poco piu’ dolce e soffice.


Alla fine del pasto avevo il pollo anche nelle scarpe. E no, non scherzo.

Usciti rotolando dal ristorante, abbiamo faticato a mantenere l’equilibrio interiore ed esteriore, facendo smorfie al solo pensiero di poter ingurgitare anche solo una caramella alla menta. E la sensazione non si e’ placata nemmeno dopo aver camminato in lungo e in largo per cercare di digerire, dopo aver bevuto una camomilla, ed essere andati a letto convinti che: “Ma domani mattina sara’ tutto passato”. Stamattina infatti, dopo un te’ bianco per depurare, ancora faccio le stesse smorfie di ieri sera al sol pensiero di ingurgitare qualsiasi cosa di solido.

Nonostante cio’ pero’, l’esperienza rimarra’ sicuramente indelebile nella mia mente (e nel mio stomaco!). Con questo tuffo nella cucina Americana piu’ vera, ci e’ sembrato di viaggiare nello spazio e nel tempo, ed essere stati catapultati in un film classico di Tarantino, ambientato nel Sud degli Stati Uniti, dove si mangia Soul Food e dove non si fa fatica a scovare da dove abbia origine il problema dell’obesita’ negli States.

In definitiva, ieri abbiamo capito molti aspetti della vita che prima ci sfuggivano:

1. Il nostro stomaco ha davvero una capacita’ limitata.

2. E’ possibile provare la stessa sensazione del post pranzo di Natale anche dopo una cena che dura meno di un’ora.

3. Sebbene le conseguenze si stiano facendo sentire anche a distanza di dodici ore, e sebbene Dallas BBQ non sia rappresentativo di New York, nel caso sulla vostra lista di cose da “fare assolutamente nella Grande Mela” ci sia la frase “strafogarsi di schifezze”, Dallas BBQ e’ un’ottima opzione.

4. Nel caso decidiate di provare questa esperienza, andateci con calma, e preparate il vostro stomaco. Iniziate verso inizio settimana a mangiare hamburgers e hot dogs, e solo alla fine della vostra esperienza newyorkese, quando il vostro stomaco si sara’ americanizzato, potrete affrontare un piatto combo.

5. Gli stomaci italiani non sono semplicemente stati pensati per Dallas BBQ – ma c’e’ sempre la possibilita’ dell’allenamento! 😀

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Iki86

    12 Agosto 2010 alle 13:18

    ahahahahaha dico solo una cosa!! GRANDISSIMI!!!!

  2. gelsomino

    12 Agosto 2010 alle 16:13

    ho visto sul loro sito che hanno anche un servizio catering…..
    quasi quasi li chiamo x la cena aziendale di Natale cosi’ in un colpo solo mi eliminano tutti i colleghi stronzi.ma quelli sanno resistere a tutto anche ai piatti combos.

  3. Filippo

    12 Agosto 2010 alle 18:06

    E io che volevo esserci… se solo non dovevo svegliarmi alle 3 del mattino. CAVOLO!

  4. Iki86

    12 Agosto 2010 alle 19:28

    E Soprattutto… non finirò mai di dirlo… grazie

  5. Marco & Tommi & Alessio

    13 Agosto 2010 alle 09:46

    …principianti!!! Dopo tre anni non avete ancora lo stomaco americano!!!! Burp!!!

  6. Ricky

    16 Agosto 2010 alle 10:17

    Io andavo proprio in quel Dallas BBQ quando ero a NY! Secondo me tra i migliori cheeseburger di NY cmq… x nn parlare delle patate fritte col burro :))
    Adoravo quel posto!!!!!

  7. claudia

    18 Agosto 2010 alle 09:51

    ok!! direi che nn è il posto adatto a me!!

  8. mili

    18 Marzo 2011 alle 15:07

    ih ih articolo stupendo però mi sa che è una tappa da fare ih ih

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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