Sembra una di quelle cose dette cosi per dire, ma la verita’ e’ che anche io, come tante fanciulle, prediligono il cartone animato “La Bella e La Bestia” e vorrebbero essere Belle nella vita reale non perche alla fine si accaparrano il principe, ma perche il principe ha una stanza nel suo castello stracolma di libri. E con le scale scorrevoli per giunta. Il paradiso per chi, come me, ama leggere.
Che poi Belle ci deve comunque spiegare come fa a camminare per il paese leggendo un libro, non guardando dove va, e arrivando dal panettiere sana e salva. Che se una cosa del genere venisse fatta a New York penso che morirei nel primo tombino.
Ma torniamo alla libreria. Se fossi stata Belle mi sarei murata viva in quella stanza e non sarei mai piu’ uscita. Che alla fine e’ un po’ quello che faccio quando vado nel negozio di libri Strand. Qui e’ in effetti un po’ come entrare nella stessa stanza di Belle, con libri che vanno dal pavimento al soffitto, scale utilizzabili da tutti e in generale quel silenzio quasi religioso di chi sta entrando in un tempio della lettura.
Strand vanta di avere piu’ di 31 chilometri di libri. Che e’, tra le altre cose, pure piu’ lunga di Manhattan stessa, che invece ne misura 21. Immaginate quindi se tutti i libri che ci sono allo Strand venissero messi in fila da Battery Park fino su su in alto, supererebbero l’isola. Incredibile non trovate?
Fondata nel 1927, la libreria rimane una delle poche di Manhattan, oltre anche ad essere un centro di cultura mica da poco, considerando che artisti come Patti Smith si sono esibiti all’epoca, e autori piu’ o meno famosi tengono letture pubbliche tuttoggi. Diciamo che sono i posti come questi che mi fanno ancora ben sperare nella razza umana, e soprattutto nella razza umana a meta’ tra Puffo Quattrocchi e l’hipster tendente Amish.
Si, perche quando e’ uscito il primo reader digitale, io ero tra quelli che avrebbero voluto nascondere tutti i libri cartacei di mia appartenenza nello scantinato, e negare fino alla morte come fanno quelli di Fahrenheit 351. Che poi il mio spirito ambientalista faceva il moralista e mi guardava gravemente scuotendo la testa. Perche si, lo so anche io che per fare un libro ci vuole un albero, per fare un albero ci vuole un seme, e per fare tutto ci vuole un fiore. E quindi piu’ libri uguale meno alberi.
Pero volete mettere avere tra le mani un libro, poterlo stropicciare, potergli fare le orecchie, poterci scribacchiare sopra e sottolineare le cose piu importanti. Tutte cose che alla fine con un e-reader non si possono fare. E poi io sono anche un po’ emotivamente claustrofobica e ho bisogno di vedere fisicamente quante pagine mi mancano per finire il libro — vuoi che cosi mi do una calmata e me lo gusto meglio nel caso mi piacesse, o cerco di finirlo il prima possibile nel caso in cui mi facesse schifo, no?
Tutto questo per dire che lo Strand e’ uno dei miei posti preferiti di New York. La mia oasi di pace in mezzo al caos. Dove posso sedermi per terra (si, perche a New York si fa cosi) e stare li fino a quando mi pare, godendomi un libro e respirando il profumo meraviglioso di carta stropicciata, letta e riletta da centinaia di persone, con storie che hanno ispirato generazioni e generazioni a diventare migliori, a pensare, a sognare.
Se capitate da quelle parti, fermatevici anche voi per un attimo. Entrate. Godetene il silenzio interrotto dallo sfogliare di pagine. Inalate una buona dose di passato e di odore quasi stantio che profuma pero di storie narrate. Godetevi l’istante. E poi, perche no. Sostenete Strand, compratevi un libro.
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