Confesso di aver sentito parlare per la prima volta di Rivera nel film “Frida” con Salma Hayek e il grande Alfred Molina nel ruolo di Diego. Il film secondo me non è nulla di che, ma il personaggio del pittore messicano mi è rimasto impresso. Comunista convinto, fu invitato spesso in Unione Sovietica e ospitò Trotsky nel suo esilio finito male.
Ma la parte buffa è che frequentò molto anche gli Stati Uniti, un paese che oggi non ama molto Marx, ma negli anni ’30 lo odiava con tutto il cuore. Ciononostante dipinse un enorme murales di Lenin nel neonato Rockefeller Center, opera che fu ben presto distrutta. Rivera fu anche il protagonista della seconda personale in assoluto del MoMA, nel 1931. Compose cinque murales direttamente nel museo e poi altri tre a grande richiesta; oltre alle immagini del Messico rurale, omaggiò la città con scene della classe operaia durante la Grande Depressione.
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